Attivazioni Biologiche

Allergia

In medicina si definisce Allergia, la capacità dell'organismo di reagire in maniera anomala verso determinate sostanze (allergeni) con cui era stato precedentemente sensibilizzato. Non è infatti il primo contatto quello responsabile dello scatenamento di una reazione allergica quanto il secondo, che trova l'organismo già preparato a reagire rapidamente contro l'agente estraneo.
Le manifestazioni allergiche si distinguono, relativamente al tempo di insorgenza in risposta all'introduzione dell'allergene, in immediate e ritardate.
Le reazioni immediate, riunite insieme sotto il termine di atopia, sono tipiche di individui con una particolare predisposizione, spesso familiare, che spinge il loro organismo a reagire contro allergeni verso i quali invece i soggetti normali non mostrano alcuna reazione. La ragione di ciò sta nel fatto che essi possiedono gran quantità di anticorpi, detti IgE, adesi alla membrana delle cellule basofile, all'interno delle quali sono contenute numerose sostanze, tra cui istamine, prostaglandine, ecc., che vengono liberate all'esterno in seguito al legame dell'allergene con l'anticorpo IgE e che sono direttamente responsabili dei sintomi allergici. Esse infatti danneggiano i tessuti provocando vasodilatazione, edema, aumento della permeabilità dei vasi sanguigni, alterazioni della muscolatura liscia e del tessuto connettivo.
Nelle reazioni allergiche immediate i sintomi compaiono dopo qualche minuto per scomparire nella maggioranza dei casi dopo 30-60 minuti, si manifestano a carico di una determinata sede corporea (apparato respiratorio, gastrointestinale, cute, congiuntiva) e possono avere diversa gravità, con rischio per la vita del soggetto, come nello shock anafilattico. In questo gruppo di reazioni sono compresi anche la rinite allergica, la malattia da fieno, l'orticaria, la dermatite atopica, l'angioedema, l'allergia alle punture di insetti, le allergie crociate pollini-alimenti e le forme allergiche dell'asma bronchiale. Le reazioni allergiche ritardate non sono mediate da anticorpi ma da linfociti T che, direttamente o attraverso sostanze solubili dette linfochine, attivano secondariamente monociti e macrofagi, cellule dotate di enzimi litici che provocano il danno tessutale. Le reazioni ritardate compaiono dopo 48-72 ore dall'esposizione all'allergene e sono esemplificate dalla reazione alla tubercolina.


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• Secondo le 5 Leggi Biologiche

Il fenomeno allergico è la fase di riparazione o vagotonica di un conflitto biologico. A seconda dei tessuti coinvolti, il valore conflittuale varia. Ad esempio una rinite allergica è la fase di riparazione di un conflitto di separazione (contatto non voluto) da una sostanza che emette un odore particolare. Durante la fase attiva, che dura pochi istanti, si ha una ulcerazione della mucosa, del tutto asintomatica. A conflitto risolto, la fase vagotonica avvia il processo di riparazione con gonfiore mucoso, secrezione, senso di naso chiuso e sternuti (crisi epilettoide).

Ciò che caratterizza la crisi allergica è la sua recidività, che indica che succede qualcosa di biologicamente sensato e ripetuto.
Il meccanismo è abbastanza semplice, sebbene la sua soluzione sia non così altrettanto semplice.
Supponiamo che una persona subisca uno shock biologico mentre si trova in campagna, ad esempio durante un pic-nic con i propri familiari. Supponiamo che durante un gioco a rincorrersi, uno dei bimbi cada in un buco profondo nel terreno e subisca un danno fisico di un certo rilievo. In quel momento la madre subisce uno shock molto forte ed il suo naso fiuta l'odore dell'erba e i suoi occhi vedono dei fiori sparsi attorno al buco nel terreno nel quale è caduto il proprio figlio.
Lo shock è un attimo di intensa consapevolezza e il subconscio fotografa e registra ogni sensazione, compreso l'odore dell'erba e il colore dei fiori.
Quelle immagini e quegli odori rimangono impressi e vanno ad associarsi allo shock patito. Da quel momento, la percezione dell'odore dell'erba e la vista di quel tipo particolare di fiore, sarà in grado di riportare il suo organismo a rivivere lo stesso shock vissuto a suo tempo, pur non essendoci le condizioni dell'epoca. I sintomi saranno proporzionali all'intensità dello shock primario. La donna potrà manifestare una rinite intensa con molti starnuti ed una copiosa secrezione, ma potrebbe anche vivere un edema laringeo di ampie proporzioni e rischiare l'asfissia. Potrebbe vivere uno shock anafilattico e rischiare la propria vita.
In altre parole, l'odore dell'erba e/o la presenza del fiore si trasformano in campanelli d'allarme per cui la donna viene richiamata a mettersi in protezione, ad allontanarsi da quel posto per non subire lo stesso shock.
Il polline dei fiori, le molecole odorose dell'erba non sono le cause tossiche della reazione allergica, ma unicamente degli attivatori di sensori che inducono la persona a fuggire di fronte al probabile pericolo.
L'odore e l'immagine sono ganci di salvezza, a cui il corpo si aggrappa per non patire cose dolorose già vissute.
Il Dr. Hamer ha chiamato questi ganci, "binari conflittuali" e possono essere alla base di disturbi cronici e/o recidivanti, cancro compreso.

La terapia delle allergie può essere sintomatica e causale. La prima fa uso di rimedi che allevino la fase simpaticotonica ed il cortisone è il re dei farmaci. Le gravi crisi anafilattiche hanno necessità immediata di terapia per spegnere l'intensa vagotonia.
La terapia causale comporta la ricostruzione del conflitto iniziale, risalire alla DHS iniziale e analizzare accuratamente i contenuti. A questo punto la persona dovrebbe fare qualcosa di vero per risolvere definitivamente questo continuo aggancio a sostanze o percezioni che non sono in se la causa del conflitto, ma semplici inclusioni subconsce. È possibile che la soluzione del conflitto programmante risolva del tutto il fenomeno allergico, anche in breve tempo.

Sostanzialmente per la guarigione sono necessari due presupposti:
  1. Soluzione completa del conflitto
  2. Certezza della guarigione completa
Poi sono possibili due tipi di soluzione:
  1. Soluzione pratica
  2. Soluzione di non attaccamento. Attraverso il cambiamento della struttura mentale, di quali sono i meccanismi del pensiero e non i contenuti di esso

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La soluzione pratica o di rimpiazzo/sostituzione prevede che se si perde un partner, ad esempio, lo si sostituisce con un altro, senza tante storie su moralità ed etica. Se si ha fame e ci si limita a guardare un bel piatto di cibo invitante e gustoso, la fame non passerà, ma se si prende la forchetta e si inizia a mangiare, la fame passerà.
Quando non si può applicare una soluzione pratica, proprio come avviene con la soluzione del conflitto primario che ha causato l'innesco dei binari conflittuali, o in caso di morte di un proprio caro, La soluzione perfetta è quella del non attaccamento, ovvero del perdono se c'è qualcosa da perdonare, della comprensione delle ragioni altrui attraverso la ricerca delle circostanze attenuanti che hanno portato gli altri a comportarsi in quel modo, vederne i limiti e, se possibile o meglio ancora, fregarsene.
Il cambiamento dei meccanismi di pensiero, passando dal contrasto all'accettazione/accoglimeno, dal perdono e dal considerare le debolezze altrui, può portare a risolvere definitivamente la condizione allergica.

Tratto da: DICCIONARIO DE BIODESCODIFICACION

Protocollo per le allergie:
  1. Prima di tutto prendere coscienza di quando fu la prima volta. Viverla nel tempo e nello spazio
  2. Prendere coscienza di quale è la reazione allergica e che zona od organo colpisce
  3. Qual'è l'allergeno?
  4. Cercare la volta precedente in cui ci si trovava di fronte all'allergeno
  5. Incontrare il binario o l'emozione associata all'evento
  6. Trovare il o gli espedienti per avviare il cambio emozionale
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