Attivazioni Biologiche

Dolore al ginocchio

Il dolore al ginocchio può avere diverse origini, posizioni, intensità e può essere spontaneo od evocato da manovre o movimenti. Può altresì essere abbinato ad altri sintomi o segni che riguardano l'articolazione.
Il ginocchio è una articolazione diartrosica, ovvero mobile, composta da tre capi articolari: i condili femorali, il piatto tibiale e la rotula.
Il ginocchio è anche sede di numerosi legamenti che permettono all'articolazione di rimanere compatta. Questi legamenti sono i collaterali posti ai lati dell'articolazione, i crociati posti all'interno dell'articolazione, nella gola intercondiloidea del femore.
Sui margini esterni del piatto tibiale sono disposti i due menischi, che sono strutture fibrose mobili che contribuiscono a mantenere i rapporti tra condili e piatto tibiale.
L'articolazione del ginocchio è avvolta da una capsula articolare con annessa membrana sinoviale che secerne un liquido lubrificante, che mantiene in perfetta efficienza lo scorrimento delle superfici articolari, una sull'altra.
Il ginocchio è sede di grandi forze cinetiche ed è una articolazione estremamente sollecitata. Permette all'essere umano di piegarsi, camminare, erigersi, sedersi, ecc.


Giorgio Beltrammi
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• Secondo le 5 Leggi Biologiche

Il ginocchio è composto totalmente di strutture derivate dal mesoderma recente ed a seconda del tessuto considerato, ci sono differenze istologiche molto importanti. Stante l'origine embriologica i conflitti che possono attivare i Programmi SBS dedicati alle articolazioni, sono quelli di svalutazione/inadeguatezza con tonalità diverse. Ci può essere conflitto di inadeguatezza di tipo prestazionale/sportivo, per cui la persona sente di non essere adeguata a raggiungere un determinato risultato o prestazione.
Ci può essere il conflitto di svalutazione per il non sentirsi in grado di piegarsi alla attuale situazione o innanzi a persone che si ritengono indegne del proprio rispetto.
Oppure ci può essere il conflitto del non sentirsi in grado di prendere una decisione e quindi di partire, di iniziare il percorso.
Naturalmente è il sentito della specifica persona che potrà definire quale tipo di conflittualità l'ha portata a soffrire di dolore al ginocchio.
In ogni caso il dolore si presenta praticamente sempre nella fase di riparazione dell'articolazione.
Qualsiasi siano i tessuti coinvolti, il conflitto prevede una fase attiva in cui le strutture coinvolte subiscono un rimaneggiamento necrotico, per cui il tessuto diventa meno vitale, in funzione di lasciare lo spazio necessario per il tessuto nuovo e più efficace. Questa fase è silente, senza dolore.
Se la persona risolve il suo conflitto, inizia la fase di riparazione in cui si ha un forte edema locale e la tensione va a stimolare le terminazioni nervose presenti nell'articolazione, in particolare nella zona sottocartilaginea e periostea.
Nella fase A della riparazione il dolore è spontaneo, non provocato da manovre o movimento. Può essere molto forte, specialmente in presenza di sindrome del profugo e impone alla persona l'immobilità.
La Crisi Epilettoide può essere caratterizzata da intensificazione del dolore.
Solo nella fase B della riparazione si ha miglioramento del dolore che viene evocato da manovre e movimenti.

La lateralità biologica della singola persona va tenuta in considerazione per la valutazione e verifica del conflitto.

Il dolore al ginocchio può comparire anche nella fase attiva di conflitto, a carico della cartilagine, per conflitti recidivanti nei quali la cartilagine articolare è giunta a così tanta degenerazione, da lasciare scoperte le terminazioni nervose sottostanti proprio nella nuova fase di necrotizzazione.
La cronicizzazione del dolore al ginocchio e la degenerazione articolare sono dovuti per lo più ad autoconflittualità, nella quale il percepito della persona è "non ce la faccio", ma quando il conflitto si risolve e compare il dolore riparativo la persona intensifica il percepito di inadeguatezza, proprio perché il dolore gli rende difficile adempiere alle sue funzioni.

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