Attivazioni Biologiche

Sistema Linfatico

Abbiamo già visto che il sangue possiede cellule che si incaricano di proteggere l'organismo dalle invasioni.
Questo sistema si completa con dotti, gangli e organi che producono anche una varietà di cellule difensive, formano anticorpi, filtrano e trasportano materiali di scarto.

La pelle, le lacrime, il sistema mucociliare respiratorio, le secrezioni delle ghiandole sebacee e salivari, gli enzimi, le secrezioni digestive e il Ph seguono il passo degli agenti invasori, per il tempo necessario affinché si avviino i meccanismi specifici di protezione, che costituiscono il vero sistema immunitario: il sistema linfatico. Questo sistema è costituito dai vasi linfatici, dove circola la linfa e da altri organi linfoidi primari e secondari, che producono cellule specializzate, incaricate della difesa della immunità dell'organismo.


Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
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I vasi linfatici

Integrano un sistema circolatorio aperto, formato da vasi capillari molto piccoli, in contatto con quasi tutti gli organi ed i tessuti del corpo, che si uniscono a formare vasi di maggior calibro fino a sboccare in due grandi tronchi collettori di linfa: il dotto toracico e il linfatico destro.
Il dotto toracico veicola la linfa in una vena localizzata nella spalla sinistra. il dotto linfatico destro porta la linfa dell'arto superiore destro, e della regione destra della testa, il collo ed il torace alla confluenza delle vene succlavie e giugulare interna di questo lato del corpo.
La linfa o liquido tissutale circola in un'unica direzione, dato che i vasi linfatici posseggono valvole interne scaglionate, e i movimenti muscolari la spingono verso il cuore. In altri termini, il sistema circolatorio della linfa agisce come un sistema venoso.
I dotti passano attraverso i gangli linfatici, masse di tessuti, molto numerosi nel collo, nelle ascelle, dietro alle orecchie e nell'inguine.

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La linfa

Chiamata anche liquido tissutale, la linfa si muove negli interstizi dei tessuti. È parte del sistema circolatorio, perché porta ossigeno e nutrienti alle cellule che si trovano lontane dai capillari. Trasporta anche gli scarti prodotti dalle cellule al sangue e i microbi che sono catturati dal sistema immunitario.
Il suo aspetto è di liquido trasparente e viscoso. Contiene minori quantità di proteine e carboidrati rispetto al plasma, però è più ricca di grassi. Possiede circa 8000 linfociti per millilitro cubo.

Nelle mucose
Il tessuto linfoide, associato con le mucose, si localizza nei tratti gastrointestinali, respiratorio e genitourinario, in forma di accumuli nodulari non incapsulati, come le tonsille e le adenoidi nel nasofaringe, o placche di Peyer, nell'intestino; si organizzano in aree T e B, in forma somigliante a quelle dei gangli, con predominio dei linfociti B sui T.

Gli organi linfoidi primari

Gli organi linfoidi secondari

Le cellule difensive dell'organismo

I globuli bianchi (leucociti) maturi, nel sangue periferico, comprendono i granulociti (neutrofili, eosinofili e basofili), i monociti e i linfociti, distinguibili tra loro per i loro caratteri morfologici. Complessivamente, costituiscono un gruppo di cellule differenti in morfologia e origini, che utilizza il sangue per dirigersi ai tessuti, dove ognuno compie il suo ruolo nella difesa dell'organismo contro una aggressione.

I granulociti (polimorfonucleari)

Sono gli elementi più abbondanti della serie bianca nel sangue periferico. La loro denominazione si deve al fatto che presentano numerose granulazioni citoplasmatiche con caratteri morfologici distintivi. Queste cellule costituiscono elementi della fase finale, altamente differenziati, in transito verso i tessuti, con capacità di fagocitosi e digestione di diverse sostanze.

I monociti

I monociti del sangue periferico costituiscono l'1-6% dei globuli bianchi circolanti. Posseggono un nucleo pleomorfico, a forma di serratura. Permangono nel sangue tra 1 e 4 giorni. Tutte queste funzioni sono regolate da segnali esterni che, dopo il contatto con il macrofago, possono scatenare risposte cellulari o aumentare o diminuire certe funzioni dei macrofagi. In base ai segnali che li stimolano, a seconda della risposta che provocano, si distinguono tre popolazioni di macrofagi: a riposo, sensibilizzati, attivati.

I linfociti

Sono i responsabili della risposta immunitaria. Nel sangue periferico si trovano in una concentrazione relativa tra il 35 e il 45%. Sono cellule relativamente monomorfe. Originano negli organi linfoidi e completano la loro maturazione nel timo e nel midollo osseo. Esistono linfociti T e B.

Inmunità mediata da anticorpi

Gli anticorpi sono glicoproteine sintetizzate dai linfociti B (che hanno la proprietà di unirsi in forma specifica ad altre proteine estranee e invasive, chiamati antigeni, per neutralizzarle.
Si chiamano anche inmunoglobuline o Ig, e mostrano una grande eterogeneità, a seguito soprattutto della enorme diversità delle regioni che formano il sito d'unione con l'antigene, determinando la specificità antigenica di ognuna di esse. Vale a dire che le molecole degli anticorpi aderiscono alle molecole degli antigeni invasori e le rendono inattive, inibendo la penetrazione di certi antigeni virali, dentro le cellule.

Classificazione delle inmunoglobuline

Ci sono cinque classi distinte di inmunoglobuline: IgG, IgA, IgM, IgD e IgE (in base alla maggiore o minore concentrazione serica).

La risposta immunitaria cellulare

L'immunità cellulare è un processo iniziato dai linfociti T, che si caratterizza per una reazione infiammatoria dove abbondano i macrofagi attivati. I fenomeni nei quali è coinvolta l'immunità cellulare includono:

L'insieme dei fenomeni coinvolti nel processo, dipende da certe molecole attive, chiamate linfochine.

Classi di immunità

Il termine immunità si riferisce alla capacità di resistenza dell'organismo alla virulenza dei differenti tipi di microrganismi, che alterano lo stato generale della salute. Può essere attiva o passiva.

Tratto da: DICCIONARIO DE BIODESCODIFICACION

Allergie

Il Sentito Biologico dell'allergia è di porre in salvo la persona dall'aggressore.
È sempre un conflitto di grande stress dove si supera il limite tollerabile, a seguito di uno shock biologico e psichico. Il corpo registra il contorno e lo etichetta come "male". Al verificarsi nuovamente la stessa situazione, reagisce contro l'aggressore anteriormente identificato come "male".

Protocollo per le allergie:
  1. Anzitutto prendere coscienza di quando è stata la prima volta. Viverla nel tempo e nello spazio.
  2. Prendere coscienza di quale sia la reazione allergica e che zona od organo colpisce.
  3. Qual'è l'allergene?
  4. Cercare la volta precedente (fase silenziosa) nella quale si era in presenza dell'allergene.
  5. Trovare il binario, ossia l'emozione associata all'evento.
  6. Cercare i mezzi per il cambio emozionale.

Milza

Conflitto: Umiliazione.
Sentito biologico: la milza aumenta di volume (splenomegalia) in modo tale da diventare una riserva di sangue. «C'è rischio che mi manchi il sangue, pertanto faccio una riserva».
Risentito: «La mia famiglia si disgrega». «Sono un incapace di lottare». «Non ho sangue abbastanza». «Non ho buon sangue». «Paura di perdere sangue».


Giorgio Beltrammi
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Gangli linfatici

Conflitto: Svalutazione + Angoscia profonda = Minaccia dall'esterno
Risentito: «Mi sento attaccato, messo all'angolo, desidero difendermi o cerco una protezione». «Mi difendo dall'estraneo. Per produrre più leucociti, faccio crescere i miei gangli»

Gangli nobili (gangli del collo)

Conflitto: Paura della malattia. Grande difficoltà nell'affrontare il pericolo. Paura maschile dell'attacco frontale.
Risentito: «Ho paura di quello che possa capitare al mio corpo», «Non posso contare sul mio corpo (simbolico: corpo medico)».
Timo: «Non accetto/sopporto il mio corpo»
Linfonodi retroauricolari: «Mi hanno detto cose insopportabili».

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