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Disfagia

  • Descrizione: La Disfagia è una disfunzione dell'apparato digerente, consistente nella difficoltà a deglutire, ed al corretto transito del bolo nelle vie digestive superiori; quasi sempre si manifesta come conseguenza di altri disturbi ostruttivi o motori, come presenza di neoplasie o acalasia. Può riguardare solo i cibi solidi, o anche quelli semiliquidi o liquidi. È da distinguere dall'odinofagia, che consiste in un'algia alla deglutizione.

    Le cause possono essere di tipo ostruttivo, ovvero di riduzione del lume delle vie digestive superiori (esofago in particolare) per compressione o ostruzione, oppure di tipo motorio (discinesie).
    Rientrano nella prima categoria la presenza di corpi estranei, stenosi, tumori, diverticoli, infiammazioni, ingrossamento della tiroide, spondilite cervicale. Nel secondo gruppo, si comprendono gli esiti funzionali di patologie sistemiche, come polimiosite, sclerosi laterale amiotrofica o sclerodermia, e di patologie esofagee come l'acalasia, lo spasmo esofageo diffuso, o le discinesie idiopatiche dell'esofago.
    Altre cause rintracciabili possono essere neurologiche, come la paralisi dei muscoli della lingua, o la poliomielite, oppure neuromuscolari, come la miopatia e la miastenia.


    Giorgio Beltrammi
    Bio-Pedia Humana
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    Esistono diverse tipologie di disfagie. A seconda dell'eziologia:
    • Disfagia da anello di contrazione
    • Disfagia lusoria, se derivata dagli esiti anatomici di una vascolarizzazione toracica aberrante che insiste sul corpo esofageo
    • Disfagia maligna, se la causa è da imputarsi al restringimento del tratto esofageo a causa dell'espansione di un tumore
    • Disfagia psicogena, quando accade in assenza di ostacoli obbiettivamente rilevabili al transito del bolo
    A seconda della localizzazione:
    • Disfagia orofaringea, se la difficoltà riguarda il passaggio del cibo dall'orofaringe all'esofago
    • Disfagia esofagea, se relativa al transito esofageo
    A livello funzionale e semeiotico, si distingue inoltre tra:
    • Disfagia ortodossa, nel caso di difficoltà di transito all'inizio con i solidi, poi anche con i liquidi
    • Disfagia paradossa, nel caso di difficoltà di transito all'inizio con i liquidi, poi anche con i solidi (frequente in caso di acalasia esofagea)
    A seconda della localizzazione la disfagia si può presentare con una clinica differente:
    • le manifestazioni cliniche della disfagia orofaringea sono rappresentate da difficoltà nel controllo del bolo nella cavità orale con perdita di saliva o cibo dalla bocca, tosse, sensazione di soffocamento per aspirazione nelle vie aeree, rigurgito nasale, ma anche affaticamento durante il pasto, deglutizioni multiple per uno stesso bolo e assunzione di determinate posture durante la deglutizione;
    • la disfagia esofagea, invece, si può manifestare con sensazione di cibo che si blocca a livello della parte bassa della gola o nel torace, pirosi, odinofagiaDolore alla deglutizione.
  • Foglietto embrionale: Endoderma. Fase di riparazione di un conflitto dell'esofago.
  • Senso biologico: Impedire di ingoiare un boccone tossico (alimento non conveniente) o che lo ingoi quando è pericoloso farlo.
  • Conflitto: Non potere ingoiare il boccone. Il boccone è tossico.
    Se è di origine neurologico è associato a ordini, per esempio: "Mangia e zitto!".

Giorgio Beltrammi
Disturbi digestivi
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