Attivazioni Biologiche

Dolore alle mani

La Mano è una struttura molto complessa, con funzioni e motilità altrettanto complesse. È costituita da molti differenti tessuti e racchiude numerose articolazioni. Il suo limite prossimale è l'articolazione carpo-metacarpale, detta anche polso.
Si compone di una superficie dorsale (dorso della mano) ed una ventrale (palmo della mano) e di cinque dita.
Anatomicamente la sua complessità è pari solamente alle sue capacità funzionali, che la rendono la struttura muscolo-scheletrica funzionalmente più sofisticata e caratterizzante della specie umana rispetto alle altre specie animali del pianeta.
Per la conoscenza della struttura anatomica, rimando il lettore alla consultazione delle immagini sottostanti.


Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
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2. Apofisi stiloide del radio; 3. Legamento radiocarpale palmare; 4. Tendine del muscolo palmare grande (flessore radiale del carpo); 5. Legamento radiato anteriore del carpo; 6. Capsula articolare carpo-metacarpale del pollice; 7. Capsula articolare metacarpo-falangea del pollice; 8. Legamenti palmari e capsule delle articolazioni metacarpo-falangee; 9. Legamenti palmari e capsule articolari delle articolazioni interfalangee; 10.Capsula articolare; 13. Articolazione radioulnare distale; 14. Apofisi stiloide dell'ulna; 15. Legamento cubitocarpale palmare; 16. Osso pisiforme con il Tendine del muscolo ulnare anteriore; 17. Legamento pisi-metacarpale; 18. Legamento pisi-unciforme; 19. Metacarpi; 20. Legamento trasverso profondo del metacarpo; 21. Tendine del muscolo estensore comune delle dita; 22. Legamento laterale dell'articolazione interfalangea; 23. Legamenti laterali delle articolazioni metacarpo-falangee; 24. Secondo metacarpo


6. Tendine del Muscolo grande palmare (flessore radiale del carpo); 7. Muscolo abduttore lungo del pollice; 8. Muscolo opponente del pollice; 9. Muscolo adduttore del pollice; 10. Tendine del Muscolo flessore lungo del pollice; 17. Muscolo pronatore quadrato; 18. Tendine del Muscolo ulnare anteriore; 19. Osso pisiforme; 20. Muscolo adduttore del mignolo; 21. Muscolo flessore corto del mignolo; 22. Tendini del Muscolo flessore comune profondo delle dita; 23. Tendini del Muscolo flessore comune superficiale delle dita; 24. Legamento anulare anteriore del carpo (retinacolo flessore); 25. Eminenza ipotenar (muscolatura); 26. Eminenza tenar (muscolatura); 27. Guaina tendinea comune dei muscoli flessori; 28. Guaina tendinea del Muscolo flessore lungo del pollice; 29. Guaine sinoviali dei tendini


1. Tendini dei muscoli estensore corto e abduttore lungo del pollice; 2. Legamento anulare posteriore del carpo (retinacolo estensore); 3. Tendine del muscolo estensore lungo del pollice; 4. Tendini dei muscoli primo e secondo radiale esterno; 5. Primo muscolo interosseo dorsale; 6. Tendine del muscolo estensore comune delle dita per l'indice; 7. Articolazione metacarpo-falangea; 8. Tendine del muscolo lombricale; 9. Aponeurosi digitale dorsale dell'indice; 10. Muscolo palmare maggiore (flessore radiale del carpo); 11. Tabacchiera anatomica; 12. Tendine del muscolo abduttore lungo del pollice; 13. Tendine del muscolo estensore corto del pollice; 14. Tendine del muscolo abduttore corto del pollice; 15. Aponeurosi digitale dorsale del pollice; 16. Meso-Tendine lungo; 17. Chiasma tendineo; 18. Meso-Tendine; 19. Tendine del muscolo flessore comune profondo delle dita; 20. Meso-Tendine corto; 21. Eminenza radiale del carpo; 22. Muscolo opponente del pollice; 23. Fascicolo profondo del muscolo flessore corto del pollice; 24. Muscolo abduttore corto del pollice; 25. Testa superficiale del muscolo flessore corto del pollice; 26. Testa obliqua del muscolo adduttore del pollice; 27. Fascicolo trasverso del muscolo abduttore del pollice; 28. Tendine del muscolo flessore lungo del pollice; 29. Muscoli lumbricali della mano; 30. Primo muscolo interosseo dorsale della mano; 31. Tunnel carpale; 32. Tendine del muscolo cubitale anteriore; 33. Osso pisiforme; 34. Apofisi unciforme dell'uncinato; 35. Muscolo abduttore del mignolo; 36. Muscolo flessore corto del mignolo; 37. Muscolo opponente del mignolo; 38. Secondo muscolo interosseo palmare della mano; 39. Terzo muscolo interosseo palmare della mano; 40. Quarto muscolo interosseo dorsale della mano; 41. Terzo muscolo interosseo dorsale della mano; 42. Tendini del muscolo flessore comune profondo delle dita della mano; 43. Tendini del muscolo flessore comune superficiale delle dita della mano; 44. Guaine fibrose dei tendini delle dita della mano

9. Legamento anulare posteriore del carpo (retinacolo degli estensori); 10. Tendine del muscolo estensore proprio del mignolo; 11. Tendini del muscolo estensore comune delle dita; 12. Linguetta fibrosa intertendínea; 13. Muscolo brachio-radiale (supinatore lungo); 14. Muscolo estensore radiale lungo del carpo (primo radiale esterno); 15. Muscolo estensore radiale corto del carpo (secondo radiale esterno); 16. Muscolo abduttore lungo del pollice; 17. Muscolo estensore corto del pollice; 18. Muscolo estensore lungo del pollice; 19. Tendini dei muscoli radiali primo e secondo; 20. Tendine del muscolo estensore proprio dell'indice; 21. Primo condotto osteofibroso: muscoli abduttore lungo ed estensore corto del pollice; 22. Secondo condotto osteofibroso: primo e secondo muscoli radiali esterni; 23. Terzo condotto osteofibroso: muscolo estensore lungo del pollice; 24. Quarto condotto osteofibroso: muscoli estensore comune delle dita ed estensore proprio dell'indice; 25. Quinto condotto osteofibroso: muscolo estensore proprio del mignolo; 26. Sesto condotto osteofibroso: muscolo cubitale posteriore (estensore cubitale del carpo)

• Secondo le 5 Leggi Biologiche

Le funzioni e il senso biologici della mano sono numerosi e complessi e ogni dito della mano ha una simbologia che richiama a diverse sfumature conflittuali. Il dolore della mano è per lo più determinato da attivazione delle strutture mesodermiche di ossa, articolazioni, muscoli, tendini, in risposta a conflitti di incapacità e inadeguatezza. Ma può essere determinato da attivazioni di strutture mesodermiche a funzione protettiva, come capsule articolari delle numerose articolazioni, le guaine tendinee, le sinovie, in risposta a conflitti di attacco, per lo più locale. Il dolore ectodermico è determinato dal coinvolgimento delle strutture nervose e il dolore si accompagna quasi sempre ad alterazioni della sensibilità, in risposta a conflitti di separazione (non poter toccare).
In linea generale il dolore della mano ha a che fare con la destrezza, con il lavoro, con la capacità di eseguire lavori con precisione, ma ha anche relazione con il prendere, con il dare, con l'afferrare, con il tenere stretto. Il movimento che evoca il dolore può indicare quale possa essere il sentito della persona.

Riguardo alle singole dita della mano, i vari sentiti conflittuali possono essere i seguenti:

In linea di principio il dolore può essere spontaneo, ovvero non evocato da movimenti o palpazioni ed indica una prima fase di riparazione con forte edema delle strutture coinvolte, specialmente a livello osseo, con gonfiore articolare, rossore, forte limitazione funzionale.
Il dolore può essere provocato dal movimento o dalla palpazione e si tratta di una seconda fase di riparazione, quando il tessuto viene ripristinato e "cicatrizzato". Il gonfiore è più limitato ed il rossore tende a sparire.

Ciò che rende seria la condizione del dolore alle mani è l'autoconflittualità. Se all'origine dell'attivazione c'è un conflitto di svalutazione per il non ritenersi in grado di fare delle cose, la fase di riparazione, con il suo dolore, rende effettivamente incapace la persona a fare ciò che invece vorrebbe fare, innescando un nuovo conflitto di inadeguatezza, avviando un loop dal quale è molto difficile uscire.
Non va poi dimenticato che lo stimolo doloroso può avviare una seconda conflittualità di attacco alle articolazioni, con attivazione dei tessuti di protezione come le sinoviali e la capsula articolare, con ulteriore gonfiore e dolore nella fase di riparazione.
Un metodo di cura potrebbe essere quello di immobilizzare l'arto per almeno tre settimane, in modo che la fase di riparazione si completi e il dolore non sia più tanto acuto e possa permettere alla persona di uscire dal loop autoconflittuale.

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