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Aborto spontaneo

L'aborto spontaneo è la morte non indotta dell'embrione o del feto prima dello scadere della 20^ settimana di gravidanza. L'aborto trattenuto è la perdita di sangue dalla vagina in corso di gravidanza, il che indica la probabilità di aborto spontaneo. La diagnosi avviene attraverso la valutazione clinica e l'ecografia. Il trattamento consiste nel mantenere in stretta osservazione le perdite sanguigne e se l'aborto non può essere evitato, il raschiamento uterino.

  • Foglietto embrionale: Endoderma.
  • Senso biologico: Un aborto è una questione inconscia legata alla sopravvivenza. Non si può proseguire nella gravidanza per la percezione che questa possa essere pericolosa per la vita della mamma, o del bimbo o di entrambi.
  • Conflitto: Paura di morire (la madre o il bimbo). Percezione angosciosa che il nuovo nato alteri fatalmente il futuro della madre.
    Timore di non essere una buona madre o che il bimbo possa nascere malato o malformato o vivere in condizioni che gli possano causare gravi sofferenze.
    Sarebbe importante indagare nell'albero generazionale alla ricerca di aborti, bimbi nati morti o morti appena dopo il parto. Ma anche storie di grandi difficoltà per la madre dopo il parto o durante la gravidanza.

Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
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Aborto entro il terzo mese

È dovuto verosimilmente a conflitti vissuti dalla madre:
  • Disaccordi con il partner;
  • Il partner ha una condizione economica precaria o la propria situazione economica è cattiva;
  • Il partner è dipendente da alcol o droga;
  • Sospetta che il partner abbia un'altra donna e possa abbandonarla;
  • Il partner non desidera avere figli;
  • Non ha una casa propria o adeguata a crescere dei figli.

Celebrazione del lutto

Dopo un aborto sarebbe importante celebrare il lutto e onorare le emozioni che ne scaturiscono. Una pratica possibile è quella che la madre scriva una lettera di commiato:
  1. Dando un nome al bimbo;
  2. Chiedendogli perdono, perdonando la sua dipartita, perdonando se' stessa e i propri progenitori se ci sono state altre storie simili;
  3. Chiedendogli se abbia bisogno che la madre faccia qualcosa d'altro per lui (vigilando sulle proprie sensazioni);
  4. Dire "Addio" e lasciare andare. Lasciare andare;
  5. Ringraziare per l'esperienza vissuta in prima persona e per quelle vissute dai propri antenati;
  6. Se vuole può aggiungere un disegno o qualcosa che ha associato a quel bimbo;
  7. Infine consegnare, con una cerimonia vera e propria, la lettera alla terra (sepoltura), all'aria (attaccata ad un palloncino), all'acqua (mare o fiume), o al fuoco (pira funebre), chiudendo infine piantando un fiore e ringraziando.

Giorgio Beltrammi
Donna Femmina Madre
108 pagine B/N
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