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Conflitto biologico

Il conflitto biologico è la percezione che, nel rapporto con l’ambiente, qualcosa minaccia, in maniera inaspettata, una funzione dell’organismo. Ad esempio, che un boccone non può essere digerito, oppure che un movimento viene bloccato, oppure che il territorio non può essere marcato, oppure che l’integrità del corpo viene attaccata, oppure che l’organismo non ce la fa a fare qualcosa di vitale importanza, ecc.
Da questo punto di vista, quindi, per logica neurobiologica, non è necessaria la coscienza, nel senso di come noi comunemente l’intendiamo. Possiamo avere un conflitto biologico anche senza esserne coscienti e tanto meno essere coscienti di noi in quanto persone.

CONFLITTO BIOLOGICO CONFLITTO PSICOLOGICO
  • Esperienza traumatica ed inaspettata di non poter adempiere ad una funzione organica.
  • Automatico, non mediato dall’"Io"; attiva un Programma SBS mediante un meccanismo chiave-serratura.
  • Percepito in modo non verbale, viscerale e sensoriale. Sentito in quanto organismo vivente.
  • Nasce dal rapporto con l’ambiente ed è in relazione ad una funzione dell’organismo.
  • I valori di riferimento sono quelli biologici.
  • Ha un significato biologico ed un senso biologico, ovvero, produce una risposta finalizzata alla coerenza biologica.
  • La soluzione è il ripristino della funzionalità della specifica funzione.
  • Esperienza di disagio che nasce dalla competizione tra bisogni o istanze diverse dell’individuo.
  • Soggetto a mediazione da parte dell’"Io"; attiva tentativi di soluzione attraverso i meccanismi di difesa descritti dalla psicologia o attraverso la negoziazione o integrazione.
  • Percepito come malessere commentato e interpretato. Sentito in quanto individuo.
  • Nasce tra le varie istanze del sé (identità) ed è in relazione alla coerenza dell’identità.
  • I valori di riferimento sono quelli esistenziali.
  • Ha un significato esistenziale ed un senso esistenziale, ovvero, produce una risposta alla coerenza autobiografica.
  • La soluzione è la mediazione tra le istanze (identità) diverse.
Tale percezione attiva una disposizione, cioè scatena una cascata di reazioni emotive: il conflitto biologico è, a tutti gli effetti, una particolare risposta emotiva ad uno stimolo significativo dal punto di vista biologico, dal momento che interferisce o blocca o minaccia una funzione dell’organismo stesso.
I conflitti psicologici appartengono al dominio della coscienza estesa ed autobiografica; i conflitti biologici, invece, appartengono al dominio non verbale della coscienza primordiale, che ha le sue radici nella continua rappresentazione inconscia del corpo.
I conflitti biologici sono cinque:
  1. Conflitto del Boccone o di Sopravvivenza: Conflitto che riguarda ogni cosa che promuove, mantiene e sostiene la vita. Detto anche conflitto esistenziale. Il boccone può essere reale o virtuale e può essere rappresentato dal cibo vero e proprio o da figure metaforiche e virtuali che lo incarnano. Il boccone può essere una informazione, un lavoro, un regalo, ovvero qualcosa che l'individuo percepisce come vitale.
    Il conflitto del boccone riguarda tessuti e organi endodermici;
  2. Conflitto di Attacco o Minaccia all’integrità: Conflitto che riguarda l'integrità della persona che si sente attaccata, insudiciata, sporcata. Può essere un attacco reale o virtuale (offese, brutte parole).
    Il conflitto di attacco riguarda tessuti e organi mesodermici antichi;
  3. Conflitto di Inadeguatezza o Svalutazione: Conflitto molto diffuso che riguarda il valore della persona. La persona si sente svilita, svalutata e lo può percepire a diversi livelli di profondità.
    Il conflitto di svalutazione riguarda organi e tessuti mesodermici recenti;
  4. Conflitto di Separazione e di Territorio: Il conflitto di separazione e territorio è il conflitto più sofisticato e riguarda i contatti sociali, affettivi, biologici e la vita sociale. La persona può percepire il distacco, la perdita di territorio, la minaccia per il proprio territorio, il contatto non voluto.
    Il conflitto di separazione/territorio riguarda organi e tessuti ectodermici.

Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
424 pagine B/N, 1450 termini circa e centinaia di immagini.

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I criteri dello Shock Biologico

  1. È imprevisto, inaspettato. È un momento preciso. Si deve cercare un momento concreto;
  2. Vissuto in un senso di isolamento. Ciò che si sente nel proprio interno (il risentito);
  3. Non si vede la soluzione. Non si può cambiare il mondo esterno;
  4. Più o meno drammatico. Darà sintomi differenti in base alla intensità del dramma.

Lo Shock Biologico può manifestarsi in due modi, per sorpassare il limite di tolleranza, tenendo conto che questo limite è specifico di ogni persona. Viene chiamato anche Limite Tollerabile Superiore (LTS).
Effetto missile. La situazione è molto stressante in se' stessa.
Effetto brocca. È la goccia che fa traboccare il vaso. Solomon Sellam lo chiama Conversione minima ripetitiva.
Quando ci sono i quattro criteri avviene una Repressione e a volte una distorsione. Da qui si produce la Programmazione.
Shock Biologico → Repressione → Automatizzazione del risentito → Binario/Ancoraggio → Programmazione.

Dobbiamo chiarire il concetto di Binario o Ancora.
Nel momento in cui si ha uno shock emotivo, il nostro cervello registra tutto ciò che ci attornia. Quando un evento si ripete, anche per somiglianza, questo binario si attiva un'altra volta. Gli umani e gli animali risentono di ciò senza averne coscienza.
Ad esempio: litigo con mio fratello, il disgusto è molto forte. Si crede che il tempo curi tutto, ma non è vero. Giungono le feste di natale e mi trovo di fronte a questo fratello, non succede nulla tra noi, ma il binario si attiva ed in poco tempo mi sento male e vomito. Il mio inconscio riconosce il pericolo e il mio alimento è tossico, sebbene sia cibo ben fatto.
C'è un protocollo che ci permette di trovare questo momento dove ancoriamo l'emozione (risentito).
Ad esempio: Una donna ha preparato una cena meravigliosa al fidanzato, in un ristorante. Avrebbero dovuto sposarsi un mese dopo. Si sente molto bene, è molto felice. Il fidanzato le dice: «Tu eri molto bella, voglio che tu sia felice il più possibile. Ma la tua amica Maria è molto più bella di te ed ho deciso di sposarmi con lei, ma vorrei che rimanessimo amici.». Il momento dello shock è quando sente che "Maria è più bella di te!".
In questo momento, che chiamiamo ancoraggio, c'è una necessità che non può essere soddisfatta: bisogno di affetto, di progettualità. La necessità affettiva sono le vene coronarie, il collo uterino, la necessità di progetto è la corteccia surrenalica.

Protocollo per l'Istante di Ancoraggio

In terapia dobbiamo riincontrare questo momento.
  1. Cercare un momento sgradevole, non molto importante;
  2. Cercare prima il momento in cui ci sentivamo bene, bene, bene e poi male, male, male...;
  3. Fermiamoci qui: istante incarnato. Dobbiamo sentirlo nel corpo. Fermiamoci a questo istante, è importante andare avanti e indietro per vedere dove si stava bene e dove si stava male, e in questo punto si chiede quale necessita non è stata soddisfatta;
  4. Una volta identificata questa necessità, si esce dalla linea del tempo e...
  5. ...si cerca un momento nella vita in cui quella necessità è stata soddisfatta, se ha un colore, gli si da quel colore poi...
  6. ...ci si pone nel momento dello shock con quel colore e vediamo qual'è la differenza

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