Profugo, sindrome del
Il Conflitto del profugo o Attivazione dei Collettori renali, è un conflitto esistenziale ed è uno dei più gravi. Si tratta di un percepito animale profondo, primordiale e molto arcaico, eredità delle nostre origini ittiche (circa 500 milioni di anni fa).
La persona che vive questo tipo di conflitto, trattiene i liquidi per sopravvivere. In questa sindrome si rivede l'atteggiamento del pesce che si trova nella secca e per sopravvivere trattiene acqua in attesa che torni la marea.
Figurativamente parlando la persona non si sente a casa, si sente un pesce fuor d'acqua, crede di avere perso tutto, non ha più punti di riferimento...si sente nel deserto.
Si può constatare la sindrome in oggetto durante i lunghi viaggi, quando le persone si sentono fuori del loro ambiente e non possono andare da nessuna parte. Anche alcune donne gravide mostrano la sindrome con gonfiori sparsi, il che vuol significare che la donna vive la gravidanza come un peso, una limitazione.
Alcuni obesi, per esempio, non sono obesi perché mangiano molto più cibo di altre persone, ma sono persone profughe, e in questi casi il motivo del profugo può essere il corpo stesso, sono quelle persone che non si sentono a loro agio nel proprio corpo.
L'effetto principale della sindrome del profugo è il trattenimento dei liquidi e dell'urea, il che porta a gonfiori, specialmente dei piedi e delle gambe, edemi sparsi ed altri effetti che, se associati ad altri SBS possono rendere più severa la sintomatologia generale.
Talora la sindrome del profugo può essere mortale se interviene in corso di altri SBS del Tronco cerebrale in soluzione, per cui gli edemi localizzati proprio nel tronco, possono provocare una forte compressione e determinare la morte della persona.
- Foglietto embrionale: Endoderma;
- Strutture coinvolte: Tubuli collettori renali;
- Senso biologico: trattenere la forma primaria di energia e di vita;
trattenere l'urea che, ricombinata e rimetabolizzata, può fornire un primordiale supporto proteico; - Condizioni che promuovono la Sindrome:
- Isolamento sociale e lavorativo;
- Conflitti e Guerre;
- Segregazione e carcerazione;
- Ospedalizzazione specie se forzata o avvenuta in emergenza;
- Ambiente lavorativo competitivo e punitivo;
- Ambiente familiare oppressivo e punitivo.
- Conflitto attivatorio:
- Percezione di aver perso i riferimenti, i punti cardine della propria vita, le proprie cose identitarie;
- Percezione di essere fuori dal contesto minimo di sopravvivenza;
- Percezione di avere perso tutto;
- Percezione di dover costantemente lottare per sopravvivere.
- Ripercussioni organiche: Le manifestazioni organiche in corso di "Sindrome" possono essere:
- Anuria, come effetto dell'attivazione sui tubuli collettori di entrambe i reni;
- Oliguria, come effetto dell'attivazione sui tubuli collettori di un rene;
- Ipertensione, come espressione di maggiore volume circolante;
- Gotta, come espressione di peggioramento del gonfiore riparativo osteoarticolare;
- Intensificazione del dolore osteo-articolare, come nel reumatismo o nelle patologie artrosiche;
- Intensificazione dei versamenti sierosi, soprattutto nelle fasi di riparazione;
- Peggioramento del sovrappeso, per effetto del trattenimento liquido nel tessuto grasso;
- Peggioramento della dismenorrea, come intensificazione del gonfiore endometriale, peritoneale e venoso pelvico
- Peggioramento degli scompensi cardiaci, come effetto dell'aumento del volume circolante che impone una azione maggiore del muscolo cardiaco;
- Peggioramento delle sindromi polmonari, come espressione di una imbibizione dello spazio interstiziale;
- Peggioramento delle sindromi da alterato reflusso venoso, come espressione di una compressione venosa data dai tessuti limitrofi;
- Peggioramento del glaucoma, come peggioramento del drenaggio dell'umor acqueo.
Procedure in caso di sindrome del profugo (e solo in esso)
- Trovare una soluzione al conflitto è la terapia più importante per quasi tutte le malattie;
- Trovare le ragioni conflittuali attraverso indizi, date, eventi importanti, situazioni, condizioni. Se possibile, applicare una soluzione reale;
- Frasi da rendere centrali nella quotidianità e da pronunciare a voce alta guardandosi allo specchio:
- «Ho tutto ciò di cui ho bisogno»
- «Mi sento al sicuro e protetto»
- «Anche se penso di essere solo, c'è sempre qualcuno attorno a me»
- «Dio mi protegge!»
- «Nulla mi è dato e nulla mi è tolto!»
- Dieta alcalina e se possibile evitare la carne di maiale (trattiene l'acqua);
- Bagni con acqua salina (minimo 0,9%). (Il mare, nostro luogo di origine). La concentrazione dello 0,9% corrisponde a una "normale soluzione salina", poiché è presente nel plasma sanguigno. Va bene anche un bagno con una concentrazione salina superiore allo 0,9%, poiché provoca una maggiore fuoriuscita di acqua dal corpo, obiettivo da raggiungere;
- Idroterapia di ogni tipo, ad es. per esempio vacanze al mare, terme, ecc.;
- Sudorare regolarmente con sauna, cabina a raggi infrarossi, bagno turco o sport che fa sudare;
- Bere abbastanza acqua pura e naturale. Quantità: in base all'istinto;
- Evitare il cortisone, poiché aumenta la simpaticotonia dei tubuli collettori del rene. Ciò aumenta la ritenzione idrica e peggiora i sintomi (faccia a luna piena);
- Creare un ambiente confortevole;
- Biancheria intima di lana, biancheria da letto confortevole e, se del caso, lenzuola di lana;
- Utilizzo di sale non raffinato negli alimenti. Consumare sale con moderazione;
- Linfodrenaggio per favorire l'espulsione dell'acqua;
- Argento colloidale per uso interno. Argento, Luna e reni sono in risonanza tra lor;
- Terapia secondo il Prof. Kopp. In un'occasione, il Prof. Kopp ha inavvertitamente somministrato una dose eccessiva di bicarbonato di sodio a un malato terminale con grave insufficienza renale. Con sorpresa di tutti, la situazione del paziente è migliorata notevolmente, nonostante gli avessero dato a malapena una possibilità di sopravvivenza. Negli anni successivi, il Prof. Kopp ha liberato più di 300 pazienti dalla dialisi con la sua terapia con bicarbonato di sodio.