Cancro all'esofago
È necessario anzitutto considerare le due diverse aree esofagee di derivazione embriologica alquanto diversa. I primi due terzi superiori sono di derivazione ectodermica, mentre l'ultimo terzo è di derivazione endodermica.
I conflitti della zona ectodermica sono quelli di non volere ingoiare il boccone e di volerlo sputare. In senso traslato "non riuscire a sputare il rospo".
Il conflitto endodermico è quello di non poter inghiottire il boccone. Qualcosa che si vuole acquisire, che si sentiva già proprio, ma non può essere acquisito. L'adenocarcinoma è per "volere acquisire e non potere".
Nella fase attiva della parte ectodermica si ha ulcerazione della mucosa, per favorire l'espulsione del "rospo" ed è sintomatica. L'ulcerazione può passare inosservata all'esame endoscopico e lo spasmo funzionale può creare difficoltà alla deglutizione. In fase PCL si ha la guarigione dell'ulcerazione con leggera eccedenza del tessuto e sanguinamento. Se il conflitto è molto intenso, lo spasmo e la tumefazione può provocare intensa incapacità alla deglutizione.
Nella fase attiva del conflitto endodermico si ha la produzione di più tessuto mucoso per migliorare il transito del boccone. Nella fase PCL il tessuto aggiuntivo viene smantellato per azione dei batteri e c'è la comparsa di alitosi. Questa condizione indica che molto spesso questi tumori non vengono nemmeno diagnosticati.
#Esofago