Tiroide
Anatomia e Fisiologia
Embriologia
La Tiroide è una ghiandola che fa parte del Sistema Endocrino, che produce, immagazzina e rilascia gli ormoni tiroidei. In tutti i vertebrati è presente una tiroide in grado di produrre e secernere ormoni tiroidei. Negli uccelli e nei mammiferi gli ormoni tiroidei regolano il metabolismo e sono necessari per lo sviluppo del corpo e del cervello.
È un organo epiteliale, la cui denominazione è dovuta ai suoi rapporti topografici con la cartilagine tiroide della laringe, che ha la forma di scudo (tyro=scudo; eido=immagine).
La tiroide appare nella terza-quarta settimana di vita embrionaria come un diverticolo endodermico nel pavimento dell'intestino faringeo.
Alla settima settimana raggiunge la sua posizione finale di fronte alla trachea, acquistando l'istmo e i due lobi laterali.
La tiroide (del peso di circa 20 grammi) è costituita da due lobi ghiandolari (destro e sinistro) connessi da un sottile istmo posto tra il 2° ed il 4° anello tracheale. Alloggiata nel collo, è contigua posteriormente alla trachea. Anteriormente è in buona parte ricoperta dai muscoli sternoioideo e sternotiroideo. L'elevata vascolarizzazione della tiroide è garantita dalle arterie tiroidee superiori ed inferiori, rami della carotide esterna e della succlavia. Il sistema venoso è costituito dalle vene tiroidee superiori ed inferiori ed è tributario delle vene giugulari interne e succlavia. L'innervazione deriva principalmente dal sistema nervoso autonomo, avendo come funzione principale la regolazione del flusso sanguigno. Il controllo della secrezione da parte del sistema nervoso autonomo e delle catecolamine è sempre stato proposto, ma mai dimostrato. I linfatici della ghiandola confluiscono con gli altri linfatici del collo e del mediastino. Pur essendo secreto nel sistema venoso, una quota del rilascio degli ormoni tiroidei e della maggior parte delle iodoproteine avviene nei linfatici.
L'unità funzionale della tiroide è il follicolo (50-500 mm di diametro). Ognuno di essi è costituito da un singolo strato di cellule epiteliali, i tireociti (o cellule follicolari) che delimitano una cavità centrale (lume follicolare) che contiene la colloide, sostanza gelatinosa costituita essenzialmente da tireoglobulina. I tireociti sintetizzano gli ormoni iodati. Adiacenti ai tireociti, sono presenti cellule di maggiori dimensioni (le cellule parafollicolari o cellule C) che sintetizzano la calcitonina. Gli ormoni tiroidei hanno un vasto campo d'azione ed interagiscono con quasi tutti i distretti dell'organismo:
- aumentano il consumo di ossigeno e la produzione di calore
- aumentano il metabolismo del colesterolo
- aumentano l'assorbimento intestinale dei carboidrati
- diminuiscono il glicogeno epatico,
- aumentano l'attività del sistema simpatico
- stimolano il sistema nervoso centrale
- stimolano la normale crescita e sviluppo corporeo.
La calcitonina esplica il suo effetto ipocalcemizzante ed ipofosforemizzante inibendo sia il riassorbimento osseo per inibizione degli osteoclasti e degli osteociti, e sia il riassorbimento di calcio, fosfati e sodio a livello del tubulo renale.
La principale funzione della tiroide è di produrre i suoi ormoni, T3 e T4, che sono essenziali per la regolazione del metabolismo corporeo. Come per ogni cosa, l'effettiva produzione dipende da tre componenti chiave:- adeguata quantità di materia prima
- efficienza della macchina
- adeguato controllo.
L'attività della tiroide è regolata da un feed-back negativo neuroendocrino, nel quale l'ormone tiroideo interagisce con specifici recettori sui pituiciti inibendo la secrezione del TSH e nell'ipotalamo del TRH. Le interazioni lungo l'asse ipotalamo-ipofisi-tiroide mantengono stabile la quantità degli ormoni tiroidei circolanti.
Gli effetti del TSH sulla tiroide sono numerosi e complessi. Stimola la proliferazione cellulare ed in più aumenta la sintesi della perossidasi tiroidea, della tireoglobulina e della captazione dello iodio all'interno delle cellule follicolari e la sua incorporazione nella tiroide. Quindi, la sintesi e la liberazione in circolo degli ormoni tiroidei dipendono sia da fattori intrinseci alla ghiandola, come la disponibilità di iodio, sia da fattori ad essa estrinseci, come il feed-back negativo. Quest'ultimo si realizza mediante diversi meccanismi:
- L'ipotalamo mediante il TRH (Thyrotropin Releasing Hormone)
- L'ipofisi mediante l'hTSH (human Thyroid Stimulating Hormone)
- Gli stessi ormoni tiroidei, o meglio, il loro livello ematico.
Occorre prendere in considerazione la ghiandola tiroidea o follicolare (di origine endodermica), e la parte riguardante gli ex-dotti tiroidei il cui rivestimento interno è costituito da epitelio pavimentoso di origine ectodermica.
Il comportamento di questi tessuti è differente, come noto, sia nella fase di conflitto attivo, che nella fase di riparazione.
I programmi SBS della Tiroide
Per la Medicina Ufficiale (MU) le malattie della tiroide comprendono patologie benigne, patologie infiammatorie e patologie neoplastiche. Per una visione globale, che comprenda la visione delle 5 Leggi Biologiche, vengono inserite delle note di colore rosso e in corsivo.
L'ipertiroidismo
Con ipertiroidismo si intende la condizione in cui ci sono troppi ormoni tiroidei in circolo. Ciò è dovuto ad un'iperattività generalizzata di tutta la ghiandola, una condizione anche conosciuta come "gozzo tossico diffuso" o Morbo di Basedow. Alternativamente, uno o più noduli nella tiroide possono diventare iperattivi, una condizione conosciuta come gozzo tossico uni- o pluri-nodulare.
Il Basedow è una malattia autoimmune, cioè causata da autoanticorpi (anticorpi rivolti verso normali costituenti dell'organismo). In questo caso gli autoanticorpi sono rivolti contro i recettori del TSH, causando una continua stimolazione della tiroide a produrre ormoni.
- perdita di peso
- nervosismo
- irritabilità
- intolleranza ai climi caldi
- eccessiva sudorazione
- tremori
- debolezza muscolare
- tachicardia
- palpitazioni
- ipereccitabilità emozionale
- apprensione
- insonnia
- perdita di grasso e di massa muscolare
- aumento di volume della tiroide (gozzo)
- perdita di capelli
- amenorrea
- fini tremori delle dita
- cute assottigliata, calda, umida e vellutata
- esoftalmo
L'aumento della massa tiroidea indica che la semplice iperfunzione senza aumento del tessuto non ha funzionato, per cui si è reso necessario un aumento del tessuto.
L'eccessiva sudorazione può indicare il bisogno di scivolare dalla presa del nemico, proprio come fanno alcune specie animali per scivolare facilmente lontane dal predatore.
Il gozzo tossico nodulare può essere uni o plurinodulare. Il primo, detto anche Morbo di Plummer, è dovuto ad un adenoma (tumore benigno) della tiroide che produce ormoni tiroidei in maniera svincolata dal normale controllo ipotalamico-ipofisario, determinando spesso l'inibizione funzionale del restante parenchima tiroideo che a questo controllo continua ad essere soggetto. È fornito di una propria capsula relativamente spessa e ben definita e circondata da parenchima tiroideo normale. Alla scintigrafia si presenta come un nodulo unico, "caldo", cioè con un'elevata captazione.
Nel gozzo tossico plurinodulare invece il nodulo iperfunzionante è uno dei tanti noduli di iperplasia presenti all'interno della tiroide che, inizialmente normofunzionante, si svincola dal controllo ipotalamo-ipofisario cominciando a produrre ormoni tiroidei in quantità eccessiva. Il nodulo non è fornito di una capsula propria ma di una pseudocapsula ed alla scintigrafia appare anch'esso come un nodulo "caldo", ma insieme ad altri noduli "feddi" o normocaptanti.
L'ipotiroidismo
L'ipotiroidismo è una delle malattie più importanti e spesso non diagnosticate. È stata chiamata "la malattia insospettabile" e determina un gran numero di disturbi nei bambini, negli adolescenti e negli adulti.
Causa dell'ipotiroidismo è una ridotta produzione di ormoni tiroidei oppure la loro mancata utilizzazione.
Il T4 viene prodotto all'interno della tiroide ed è poi convertito nella forma attiva T3 nei tessuti periferici. In alcune condizioni, come lo stress, la tiroide può produrre una sufficiente quantità di T4 da ottenere un valore plasmatico normale, ma la sua conversione in T3 può essere inibita causando un'insufficienza relativa di T3 attivo. In queste condizioni i pazienti possono avere sintomi di ipotiroidismo a dispetto della normalità dei dosaggi ormonali.
La produzione ed il rilascio dell'ormone tiroideo è controllato dal TSH prodotto dall'iposisi. Una patologia ipofisaria che determina una bassa secrezione di TSH può esitare in una bassa produzione di ormoni tiroidei.
Il coinvolgimento reiterato dei dotti tiroidei (dotto tireoglosso), foderati di epitelio pavimentoso ectodermico, può portare ad eventi cicatriziali per cui il riversarsi degli ormoni nel circolo sia in qualche modo impedito. Il risentito ripetuto è quello di sentirsi con le mani legate, il dover fare il lavoro anche degli altri. «C'è tanto da fare e nessuno fa nulla!»
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Le tiroiditi
Le tiroiditi sono distinte in una forma acuta (suppurativa), una forma subacuta (tiroidite di De Quervain), una forma cronica (tiroidite di Riedel) ed una forma autoimmune (Tiroidite di Hashimoto).La tiroidite subacuta di De Quervain è una forma granulomatosa di probabile origine virale, spesso susseguente ad infezioni delle prime vie aeree. Colpisce di preferenza il sesso femminile dai 30 ai 50 anni. La distruzione del tessuto tiroideo provoca il passaggio di una certa quantità di ormoni tiroidei, contenuti nei follicoli, nel torrente ematico determinando un lieve quadro iniziale di ipertiroidismo (cardiopalmo, irritabilità, facile stancabilità). Anche qui il dolore è il sintomo più frequente, irradiato verso l'alto all'orecchio, alla mandibola ed alla nuca ed esacerbato dalla deglutizione. La tiroide risulta aumentata di dimensioni in toto o parzialmente. La terapia prevede l'utilizzo di cortisonici ed in alcuni casi di beta-bloccanti.
La tiroidite di Hashimoto è la forma più frequente di tiroidite, colpisce di preferenza il sesso femminile con un rapporto di 5 a 1 rispetto a quello maschile, in genere tra i 30 ed 60 anni ed ha una patogenesi autoimmune. Esistono infatti degli anticorpi contro determinati antigeni tiroidei (tireoglobulina, tireoperossidasi, recettore per il TSH) e la tiroide presenta un'intensa infiltrazione da parte di linfociti, tale da meritarle il nome di "tiroidite cronica linfocitaria". La presenza di anticorpi antitiroide è fortemente predittiva dello sviluppo di un futuro ipotiroidismo. Secondo alcuni Autori il primum movens nello sviluppo di questo tipo di tiroidite sarebbe un'infezione virale o batterica che determinerebbe la sintesi di anticorpi che attaccherebbero il tessuto tiroideo ma anche altri meccanismi sono stati chiamati in causa. Questo processo autoimmune ha caratteristiche di familiarità in quanto si ritrovano anticorpi antitiroide in più del 50% dei familiari di pazienti affetti da questa patologia.
Clinicamente i pazienti con Hashimoto possono presentare una tiroide aumentata di dimensioni oppure piccola e fibrosa con o senza sintomi di ipotiroidismo. Nella maggior parte dei casi il dolore è assente o può essere presente una sensazione di fastidio nella regione anteriore del collo. Nel siero si repertano pressoché di regola anticorpi antiperossidasi e molto spesso anche antitireoglobulina. Può essere associato ipotiroidismo con valori elevati di TSH; la VES può essere elevata e possono rilevarsi anomalie dell'elettroforesi proteica specie a carico della frazione gamma.
Le neoplasie
I tumori della tiroide sono distinti in forme differenziate ed indifferenziate a seconda che il tessuto neoplastico conservi più o meno le caratteristiche morfo-funzionali del tessuto tiroideo normale.
Le più frequenti sono le forme differenziate: il carcinoma papillifero ed il carcinoma follicolare. Le loro metastasi hanno la capacità di captare lo iodio come il tessuto tiroideo normale e questo riveste una notevole importanza sia dal punto di vista diagnostico (scintigrafia total-body) che terapeutico (terapia radiometabolica).
Il carcinoma papillifero è il più frequente dei tumori della tiroide. La sua incidenza nelle casistiche autoptiche (eseguite in corso di autopsie di pazienti deceduti per altre cause) arriva fino al 60%, e l'incidenza di carcinomi papilliferi occulti in pazienti operati per patologia benigna della tiroide può arrivare anche al 20%. Questo sta a significare che la presenza di un carcinoma papillifero spesso non influenza l'aspettativa di vita che è legata a diversi altri fattori.
È più frequente nelle donne rispetto agli uomini. Può essere multicentrico e bilaterale (diversi focolai neoplastici all'interno di uno o di tutti e due i lobi della tiroide) e metastatizza prevalentemente per via linfatica. L'esposizione a radiazioni ionizzanti, specie nei soggetti in giovane età (inferiore a 20 anni) sembra aumentare significativamente il rischio di insorgenza.
Il carcinoma follicolare, anch'esso un tumore "differenziato" della tiroide. Anch'esso predilige il sesso femminile con rapporto che varia tra 2 e 5 ad 1 a seconda delle casistiche e metastatizza prevalentemente per via ematica ai polmoni ed alle ossa (prevalentemente quelle del cingolo scapolare, allo sterno, alle coste, alle vertebre, alla teca cranica).
In base all'estensione dell'infiltrazione è stato distinto in una forma "minimamente invasiva" (nella quale può essere presente solo l'invasione capsulare oppure anche quella vascolare) ed in una forma "ampiamente invasiva". Il carcinoma a cellule di Hurtle ed il "carcinoma insulare", inizialmente considerati varianti del follicolare devono essere considerati come entità distinte. In paricolare l'insulare ha aggressività e caratteristiche prognostiche più vicine a quelle dei tumori indifferenziati.
Il carcinoma midollare viene considerato un tumore della tiroide, ma in realtà sarebbe più giusto dire che è un tumore "nella" tiroide. Infatti non deriva da cellule tiroidee, ma dalle cellule C parafollicolari di derivazione embrionale diversa da quelle tiroidee. Queste cellule producono un ormone, la calcitonina, che è il marker specifico di questa neoplasia.
L'iperplasia delle cellule C, che può essere considerata una fase precancerogena, può essere presente in età infantile o già dalla nascita.
Metastatizza sia per via linfatica (ai linfonodi del collo) sia per via ematica (ai polmoni, al fegato ed alle ossa). Fattori prognostici favorevoli sono l'assenza di metastasi, la giovane età, il sesso femminile, la familiarità.
In caso venga posta diagnosi di carcinoma midollare della tiroide è molto importante indagare circa la presenza di un feocromocitoma associato prima di sottoporre il paziente all'asportazione della tiroide per evitare complicazioni dovute all'improvviso rilascio di catecolamine durante l'intervento. L'asportazione del feocromocitoma surrenalico può quindi essere propedeutica alla tiroidectomia totale.
Il carcinoma indifferenziato è il tumore più aggressivo della tiroide ed è a prognosi infausta. Predilige il sesso femminile con un rapporto di 3 a 1 e l'età avanzata (oltre i 60 anni). In un'alta percentuale di casi è presente una mutazione a carico del gene soppressore p53. La preesistenza di una patologia tiroidea benigna o maligna è considerato un fattore di rischio.
In genere l'accrescimento è rapido con infiltrazione delle strutture circostanti (trachea, esofago, vasi mediastinici ecc.) ed altrettanto rapida diffusione metastatica sia per via linfatica che ematica.
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Il gozzo
Il termine gozzo indica genericamente un aumento di volume della tiroide, non indicativo di una specifica patologia, potendo verificarsi sia in caso di ipertiroidismo che di ipotiroidismo, e tenendo presente che la ghiandola può crescere anche in condizioni fisiologiche (quando è sottoposta a uno sforzo maggiore – es. in gravidanza).
All'interno di questa approssimazione è però opportuno distinguere e classificare varie tipologie di gozzo e le relative cause di insorgenza:
- Gozzo semplice L'aumento di volume e di peso della ghiandola tiroidea si può verificare come fenomeno di compensazione, quando essa non è in grado di produrre adeguate quantità di ormoni tiroidei. Il problema è comune nelle regioni a carenza iodica (si parla perciò di gozzo "endemico"), ma può insorgere anche a causa di una dieta povera di iodio o ricca di alimenti, detti "gozzigeni", che ostacolano l'assimilazione dello iodio (es, cavoli, rape, spinaci). Il gozzo interessa maggiormente le donne, e può anche comparire in periodi di maggior lavoro della tiroide (es. pubertà o gravidanza).
- Gozzo multinodulare Rappresenta l'evoluzione naturale di un gozzo semplice. La cronica stimolazione della ghiandola a crescere determinata dalla carenza iodica o dalle sostanze gozzigene alla fine seleziona gruppi di cellule all'interno della tiroide che iniziano a svilupparsi in modo accelerato e formano noduli. Laddove i noduli producano alterazioni estetiche o fenomeni compressivi il gozzo multinodulare viene trattato chirurgicamente.
- Gozzo uninodulare tossico (morbo di Plummer)
- Gozzo multinodulare tossico
- Gozzo diffuso tossico (morbo di Basedow)
Secondo le 5 Leggi Biologiche
Tiroide (porzione acinosa)
- Focolai di Hamer: 3 e 24 del Tronco Cerebrale.
- Funzione: regola il metabolismo del corpo, produce proteine e regola la sensibilità del corpo agli altri ormoni.
- Senso della Attivazione (Conflitto): non poter conseguire la preda, afferrare un boccone, per non essere un individuo sufficientemente rapido.
Conflitto del tempo (Pazienza o urgenza). Umiliazione (sono persone che sentono di non poter fare mai quello che desiderano fare).
La tiroide è considerata l'orologio biologico, ha a che fare con il tempo e i tempi. Questi tempi sono in relazione alle necessità di accrescimento e sviluppo dell'organismo.
Lobo destro: non poter afferrare il boccone abbastanza rapidamente.
Lobo sinistro: nopn potersi disfare del boccone abbastanza rapidamente. - Fase Attiva: Adenocarcinoma compatto a cavolfiore, a qualità secretoria. Lo struma compatto con ipertiroidismo o tossicosi tiroidea (morbo di Basedow). È più frequente nelle donne.
- Fase Pcl: nella maggioranza dei casi: tumore incapsulato perché i funghi e i micobatteri non hanno accesso (precisione chirurgica), in caso contrario si caseifica che è un processo naturale normale. Se c'è caseificazione totale: malattia di Hashimoto per ipotiroidismo. Questo se produce quando si perde il tessuto funzionale della tiroide, recidive croniche: perdita finale della ghiandola.
La malattia di Graves-Basedow è ipertiroidismo; la malattia di Hashimoto è ipotiroidismo. Questa malattia si ha per Conflitto Attivo persistente o per la mancanza di batteri o funghi in grado di smantellarlo. Se ci sono i microbi si passa all'ipotiroidismo, che non è così grave come l'ipertiroidismo fuori controllo.
Ex-dotti escretori della tiroide verso il tubo gastrointestinale (atrofizzati)
Sensibilità Interna (ipersensibilità in Fase Attiva, iposensibilità in Fase Pcl).- Funzione: I dotti escretori della tiroide portavano originariamente la secrezione della tiroide nell'apparato digerente, con l'evoluzione sparirono questi dotti e rimasero solo le cellule epiteliali squamose (ectodermiche) che tappezzavano il dotto internamente.
- Sentito emotivo della Attivazione (Conflitto o shock biologico): paura frontale con impotenza: "è urgente ma ho le mani legate, non posso far nulla", "qualcuno faccia qualcosa!", "ci sarebbe da fare qualcosa urgentemente, ma nessuno fa nulla" (sentito femminile di reagire davanti a un pericolo imminente).
Aspettare sempre l'ultimo momento per fare qualcosa e dover rispondere per il mancato successo.
Paura ad affrontare i problemi. - Fase Attiva: ulcera invisibile nei dotti, sebbene talora percettibili con leggere punture e trazioni nell'area tiroidea (iperestesia).
- Pcl: gonfiore, si formano le cosiddette cisti eutiroidee (anche retrosternali o mediastiniche). Queste cisti hanno lo stesso meccanismo delle cisti non Hodgkin (archi branchiali). Questo processo se denomina struma (gozzo) eutiroideo o "gozzo benigno" , ipoestesia (senza dolore).
- Senso biologico: ingrossamento dei dotti escretori a causa dell'ulcera, maggiore secrezione di tiroxina che originariamente era riversata nell'intestino e ora nel circolo sanguigno.
Tumori della tiroide
- Carcinoma anaplastico: Perdere il proprio posto nel mondo con una tonalità di paura e mancanza di tempo. L'unica opzione che appare fattibile è quella di morire rapidamente.
- Carcinoma follicolare: Conflitto di dover proteggere (rapidamente) i propri congiunti perché il pericolo è dentro casa.
- Carcinoma midollare: Conflitto di svalutazione per non essere stati abbastanza rapidi per salvarsi o salvare qualcuno dalla distruzione.
- Carcinoma papillare: Necessità di fuggire davanti al pericolo e farlo rapidamente (soluzione femminile).
Tratto da "LAS CAUSAS ANIMICAS DE LAS ENFERMEDADES" di Björn Eybl
1. SBS del parenchima tiroideo
- Ingrossamento della tiroide, tumore della tiroide (adenocarcinoma, adenoma, adenoma tossico)
- Attivazione: del boccone.
→ Lobo destro: non ottenere qualcosa di buono perché si è troppo lenti.
→ Lobo sinistro: non poter sbarazzarsi di qualcosa di brutto perché si è troppo lenti.
In altri termini c'è la percezione di essere lenti. Essere sotto pressione al fine di essere più veloci. - Foglietto embrionale: Endoderma.
- Conflitto attivo: Aumento funzionale, crescita di adenoma compatto a cavolfiore con qualità secretoria: gozzo, aumento della produzione di tiroxina, aumento dei valori di T3 e T4 nel sangue, accelerazione del metabolismo, ansia, possibile nodo alla gola, mancanza di respiro senza tosse o raucedine dovute all'espansione nell'area.
- Senso biologico: Una maggiore quantità di tiroxina consente all'individuo di essere più veloce.
- Fase di riparazione: Infiammazione della tiroide con livelli elevati di tiroxina (riduzione del tumore per caseificazione tubercolare). Solo allora si verifica la normalizzazione della funzione (livelli normali di tiroxina). Se non sono presenti funghi o micobatteri, si verifica l'incapsulamento del tumore. In questo caso, il livello di tiroxina rimarrà alto.
- Attivazione: del boccone.
- Ipertiroidismo (malattia di Graves)
- Fase: di conflitto attivo, spesso in sospensione. Aumento della produzione di tiroxina dovuto all'aumento del numero di cellule tiroidee.
- Sintomi: Solitamente gozzo, aumento del metabolismo, fame intensa, calore, pelle arrossata e umida, polso rapido, esoftalmia ("occhi sporgenti") e occhi spalancati, frequente perdita di peso dovuta all'elevato consumo di energia, sensibilità al calore, ansia, sonno o disturbi della concentrazione.
- Osservazione: Nella fase attiva di qualsiasi SBS il livello di tiroxina aumenta temporaneamente. In caso di SBS dei dotti tiroidei, c'è anche un piccolo aumento dei livelli di tiroxina durante la fase attiva.
- Infiammazione acuta della tiroide (tiroidite)
Fase: di riparazione – Degradazione del tessuto tiroideo. Dolori nella parte anteriore del collo, arrossamento, gonfiore, talora febbre, sudori notturni. A breve termine si manterranno alti i livelli ormonali a causa della rottura dei follicoli tiroidei. - Ipotiroidismo (mixedema)
- Sintomi: ritardo dello sviluppo, debolezza, scoraggiamento, esaurimento, sensibilità al freddo, mancanza di appetito, costipazione, pelle flaccida e gonfia (mixedema), enoftalmia (occhi infossati), sudorazione ridotta, polso e riflessi rallentati, pressione sanguigna bassa, respirazione superficiale, aumento di peso, livelli più elevati di colesterolo nel sangue.
- Fase di riparazione: in sospeso o recidivante. Eccessiva degradazione del tumore tiroideo: riduzione del livello di tiroxina al di sotto dei livelli normali (ipotiroidismo).
- Osservazione: Nella fase di guarigione di qualsiasi SBS, il livello di tiroxina diminuisce temporaneamente.
2. SBS dei dotti tiroidei
- Gozzo senza variazione del livello di tiroxina (solo TSH) (gozzo eutiroideo, cisti eutiroidee, cisti del dotto tireoglosso)
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Attivazione: Impotenza o paura frontale (in base a sesso, lateralità, situazione ormonale ed età).
Chiarimento: lo svenimento da impotenza è la reazione femminile all'avvicinarsi del pericolo. Sentirsi impotenti, invalidi e senza scampo. Qualcosa di brutto che non può essere evitato. Si perde tempo senza fare nulla, e proprio per questo c'è tensione.
Foglietto embrionale: Ectoderma
Conflitto attivo: Ulcera dei dotti tiroidei. Dolore al collo, produzione di tiroxina leggermente aumentata a causa dell'accoppiamento funzionale con il tessuto ghiandolare.
Senso biologico: Aumento del diametro dei dotti per migliorare la secrezione di tiroxina.
Fase di riparazione: Riparazione delle ulcere, gonfiore senza dolore, formazione di una ciste. Possibile difficoltà a deglutire o respirare. Allo stesso modo, questo gonfiore viene diagnosticato come un gozzo o come la cosiddetta "cisti tireoglossa". In caso di sindrome, compaiono grandi cisti. Dal momento che non sono cellule produttrici di tiroxina (tirociti), ma piuttosto cellule epiteliali, i livelli di tiroxina di solito rimangono normali. Tuttavia, il livello di TSH è spesso troppo alto o troppo basso.
- Tiroidite cronica (malattia di Hashimoto)
Secondo la Religione medica, la malattia di Hashimoto è una malattia autoimmune. Secondo le 5 Leggi Biologiche non c'è alcuna correlazione.
Il quadro clinico è caratterizzato da iperfunzione iniziale e successiva ipofunzione cronica. La normalità della malattia è l'ipotiroidismo. Di solito lo è anche il livello di TSH alto o troppo basso. Secondo il dottor Hamer, i dotti tiroidei sono sempre colpiti da questa malattia. - Noduli caldi, noduli freddi
I noduli caldi possono essere rilevati mediante scintigrafia. Questi presentano aree di elevata attività metabolica nel tessuto tiroideo, che sono generalmente associate ad alti livelli di tiroxina.
I noduli freddi sono aree a bassa attività metabolica. Questi producono poca o nessuna tiroxina e sono quindi generalmente accompagnati da ipofunzione.