Attivazioni Biologiche

SBS della Prostata

Perla saggia:
Cerchiamo di non guardarci indietro con rabbia o in avanti con paura,
ma intorno con consapevolezza.

James Thurber

di Ryke Geerd Hamer
Articolo originale - Traduzione e adattamento di Giorgio Beltrammi

Basandosi sul Sistema Ontogenetico del Cancro e delle Malattie Onco-equivalenti, ci sono due tipi di tumore. Un tipo è il risultato della proliferazione cellulare nella fase di conflitto attivo (simpaticotonia); l'altro è il risultato della crescita cellulare nella fase (vagotonica) di guarigione, durante la quale il tessuto perso nella fase attiva, viene ripristinato.

Nel cervello i centri di controllo di tutti i tumori che creano produzione di tessuto nella fase attiva del conflitto, sono collocati uno accanto all'altro. Da un punto di vista evoluzionistico, essi derivano dallo stesso foglietto embrionale e tutti hanno uno specifico obiettivo biologico. Ogni strato germinativo è correlato ad una specifica area del cervello, ad un particolare tipo di conflitto biologico, a specifiche formazioni cellulari ed a specifici microbi. Questo assetto di base si abbina ad ognuno dei tre foglietti embrionali e quindi a tutte le malattie.
Tutti i tumori che proliferano nella fase attiva del conflitto, hanno i relativi relè nel tronco cerebrale o nel cervelletto, vale a dire nel cervello arcaico.
Il Cancro della Prostata fa parte del gruppo controllato dal tronco cerebrale; questi generano tumori solidi di cellule ghiandolari nella fase attiva del conflitto.

I conflitti biologici relativi alla PROSTATA sono sempre 'semi-genitali' - questo per dire che l'enfasi del conflitto potrebbe essere la procreazione, ma anche altro, comunque non esclusivamente sessuale.
per esempio:


Giorgio Beltrammi
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Durante la fase di conflitto attivo si sviluppa un tumore compatto ghiandolare e - come per tutti gli organi controllati dal tronco cerebrale - i micobatteri cominciano a riprodursi in quantità proporzionale alla crescita del tumore - in preparazione per il lavoro che dovranno fare durante la fase di guarigione, dopo la soluzione del conflitto.
Più è intensa l'attività conflittuale, più il tumore cresce rapidamente. Più il conflitto rimane irrisolto, più grande è il tumore che ne risulta. La persona non avverte dolore o fastidi, a parte i sintomi della simpaticotonia come insonnia, perdita di appetito, perdita di peso. Le eccezioni accadono in quei casi (5%) dove il tumore della prostata occlude l'uretra, causando una minzione difficoltosa o dolorosa. Il cancro della prostata non è sintomatico ne in fase di conflitto attivo, ne in fase di guarigione.

Appena il conflitto viene risolto, tutto si inverte: il paziente è in grado di dormire, il suo appetito si riprende e riprende peso. Con la soluzione del conflitto i micobatteri che erano accorsi durante la fase attiva del conflitto, ora iniziano il loro lavoro di decomposizione del tumore. Questa è la chirurgia naturale!
Nella fase di guarigione le urine sono dense e puzzolenti (perdite tubercolari); talvolta è presente sangue nelle urine. Tipicamente il paziente suda di notte, è molto stanco e può avere la febbre (anche fino a 40°C). Ma non sono sintomi pericolosi. L'unica condizione è che il paziente si nutra con alimenti ricchi di proteine.
Il gonfiore della prostata nella fase di guarigione, può restringere l'uretra e potrebbe essere raccomandabile l'inserimento di un catetere da tenere in sede per lungo tempo o comunque fino a che la prostata e l'urina non siano tornate normali. Dopo di ciò, tutto andrà per il meglio.

Con il cancro della prostata, l'intento biologico è nella fase attiva del conflitto quando la secrezione prostatica aumenta. Dopo la soluzione del conflitto (ovvero quando l'uomo ha riconquistato la donna perduta, o l'ha sostituita con una nuova compagna) le cellule ghiandolari prostatiche in eccedenza non servono più e possono essere rimosse con l'aiuto dei micobatteri. Al contempo l'ejaculazione può tornare a quantità normali.
Anche se l'azione dei micobatteri dovesse mancare, non accade nulla di grave nel 95% dei casi, eccetto forse per qualche alterazione nella minzione, che potrebbe essere stentata a causa del gonfiore della prostata. Malgrado ciò, tutto tornerà a posto quando il gonfiore prostatico diminuirà.
Nei casi eccezionali in cui non avvenga la decomposizione per mancanza di micobatteri, e l'uretra venga compressa per troppo tempo, è indicata l'esecuzione dell'intervento chirurgico. Ad ogni modo risulta essere indicato solo in un 5% di casi, ovvero quando sia assente la componente batterica.
Questi microbi, che sono sempre stati visti come acerrimi nemici dell'uomo e quindi da distruggere ad ogni costo, sono invece i nostri più importanti amici biologici in grado di aiutarci nelle nostre avventure conflittuali; essi sono, in altri termini, i nostri netturbini naturali ed allo stesso tempo i nostri restauratori.
I microbi agiscono unicamente se ricevono le indicazioni per entrare in azione, indicazioni che arrivano loro dal cervello nel preciso momento in cui inizia la fase di guarigione, quando l'organismo lascia la fase di simpaticotonia per accedere alla fase vagotonica.


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La terapia standard è quella di rimuovere il cancro (o qualunque altra cosa che sembri essere un cancro) senza riguardo al fatto se sia in fase di conflitto attivo o in fase di guarigione. Tutto deve essere asportato - in base alla convinzione che la crescita cancerosa derivi da cellule anormali e che possano nuotare nel sangue per raggiungere chissà quali altri posti nel corpo umano, dove daranno il via ad una nuova massa tumorale - le cosiddette metastasi. A tutt'oggi, nessun ricercatore ha trovato una sola cellula cancerosa viva, nel torrente sanguigno! La diagnosi di metastasi viene sostenuta su basi fittizie e non certe. Non viene negata la possibilità che una persona possa avere due o tre carcinomi simultanei nel proprio organismo, ma viene criticato il metodo e l'idea che sostiene tale presenza. Come può un cancro della prostata, che produce massa tumorale in fase di conflitto attivo, essere all'origine di metastasi ossee che creano delle rarefazioni e delle perdite ossee?

La Nuova Medicina Germanica non è una medicina basata su ipotesi, ma sulle 5 Leggi Biologiche che possono essere provate, senza eccezione, sui tutti tre i livelli (psiche, cervello, organo) e riproducibile in ogni caso clinico. Basandosi su queste conoscenze, nella NMG dobbiamo attentamente considerare ciò che deve essere fatto in termini medici e cosa non è più necessario.

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