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Vagotonia

La vagotonia indica una condizione in cui prevale il sistema parasimpatico, tipicamente al suo apice funzionale nelle ore notturne. La vagotonia è l'opposto della simpaticotonia e si caratterizza per quanto elencato di seguito:


Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
424 pagine B/N, 1450 termini circa e centinaia di immagini.

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  • dilatazione dei vasi sanguigni periferici (mani e piedi caldi)
  • abbassamento della pressione sanguigna con aumento del contenuto nei vasi
  • grande appetito, buon funzionamento del tratto digerente e del metabolismo, aumento di peso

In base alla Seconda Legge Biologica, la vagotonia interviene sempre dopo la conflittolisi, ovvero dopo che il conflitto biologico sia stato risolto, ma non significa che non possa essere interrotta. Se in fase vagotonica la persona recidiva il conflitto che aveva dato avvio alla SBS, la vagotonia viene interrotta. Se questo avviene ripetutamente, si dice di "guarigione in sospeso".
La vagotonia della fase PCL è tipicamente composta di due fasi, la PCL A dove i segni vagotonici sono ben evidenti e intensi e la PCL B dove invece la vagotonia è meno marcata e la persona va verso la guarigione completa. Tra la prima e la seconda frazione si colloca la Crisi Epilettoide

Gli effetti del sistema nervoso autonomo sui principali organi bersaglio

Occhio →

La stimolazione simpatica provoca contrazione delle fibre muscolari lisce radiali dell'iride e dilatazione della pupilla (midriasi). Viceversa, la stimolazione parasimpatica induce contrazione delle fibre circolari dell'iride, riducendo il diametro pupillare (miosi).
Per quanto riguarda l'accomodazione dell'occhio, essa è controllata prevalentemente dal sistema parasimpatico, che stimola la contrazione dei muscoli ciliari rendendo il cristallino più convesso e consentendo la messa a fuoco di oggetti vicini. La stimolazione ortosimpatica induce un modesto rilasciamento dei muscoli ciliari ma ha un ruolo marginale nel meccanismo fisiologico dell'accomodazione. Migliora la visuale su oggetti lontani.

Ghiandole esocrine

La secrezione esocrina delle ghiandole salivari, nasali, lacrimali e di molte ghiandole dell'apparato gastrointestinale è fortemente stimolata dal sistema parasimpatico, che provoca una secrezione acquosa fluida e abbondante; nelle stesse ghiandole, il sistema ortosimpatico induce invece vasocostrizione e produzione di un secreto mucoso, più concentrato e ricco di enzimi.
Le ghiandole sudoripare sono controllate quasi esclusivamente da fibre ortosimpatiche, la cui stimolazione incrementa la produzione di sudore.

Apparato respiratorio

Nell'apparato respiratorio il sistema nervoso autonomo regola la contrazione della muscolatura liscia bronchiale, dalla quale dipende il calibro delle vie aeree. La muscolatura liscia dei bronchioli è soggetta a un livello basale di contrazione dovuto al sistema parasimpatico, che induce broncocostrizione; viceversa, il sistema ortosimpatico induce rilasciamento della muscolatura liscia e broncodilatazione tramite attivazione di recettori per la noradrenalina.

Cuore →

Nel miocardio sono localizzati prevalentemente recettori per la noradrenalina. Gli effetti stimolatori esercitati sul cuore dalla noradrenalina rilasciata da fibre ortosimpatiche postgangliari sono potenziati dall'adrenalina messa in circolo dalla midollare del surrene.
L'acetilcolina, invece, rilasciata dalle fibre parasimpatiche del nervo vago, induce sul cuore effetti inibitori.
Dal punto di vista funzionale, il sistema parasimpatico esercita un controllo inibitorio tonico sull'attività cardiaca, definito “tono vagale”
; il sistema ortosimpatico invece stimola la funzionalità cardiaca in particolari condizioni, ad esempio nel corso di intensa attività fisica o in situazioni di emergenza.

Sistema vascolare

Sui vasi sanguigni (arterie e vene), la noradrenalina rilasciata da fibre ortosimpatiche induce contrazione delle cellule muscolari lisce vasali e vasocostrizione.
In condizioni di riposo, quasi tutte le arteriole sistemiche sono costrette ad opera di segnali ortosimpatici tonici e mantengono un diametro pari a circa la metà del loro diametro massimo; quando il tono simpatico aumenta i vasi sanguigni possono essere ulteriormente costretti, mentre quando il tono simpatico diminuisce essi si dilatano. In questa maniera il sistema ortosimpatico può indurre sia vasocostrizione che vasodilatazione, semplicemente variando il suo tono basale. Un incremento del tono ortosimpatico, tramite il suo effetto vasocostrittore e la sua azione stimolante l'attività cardiaca, provoca un aumento della pressione arteriosa; viceversa una riduzione del tono ortosimpatico si traduce in un abbassamento della pressione arteriosa.
La stimolazione parasimpatica invece non ha effetti vasomotori, ad eccezione di alcune aree circoscritte come la cute del volto, dove induce vasodilatazione e la comparsa di “rossore”. Un aumento del tono vagale parasimpatico, quindi, ha effetti inibitori sul cuore ma non modifica il calibro delle arterie, determinando soltanto una moderata riduzione della pressione arteriosa.
La regolazione della pressione arteriosa, pertanto, è affidata principalmente al sistema ortosimpatico e viene effettuata dall'organismo tramite il riflesso barocettivo.

Apparato gastroenterico

L'apparato gastrointestinale possiede un proprio sistema di innervazione intrinseca, denominato sistema nervoso enterico, costituito da due plessi di neuroni localizzati nello spessore della parete del tubo digerente. Il sistema nervoso enterico è costituito da neuroni sensoriali, interneuroni e motoneuroni; esso è capace di generare in via autonoma risposte riflesse locali (riflessi brevi) a stimoli connessi alla presenza del cibo nel tubo digerente. Altre risposte riflesse (riflessi lunghi) invece coinvolgono anche neuroni localizzati nel sistema nervoso centrale. L'attività del sistema nervoso enterico è modulata soprattutto dal sistema parasimpatico, la cui stimolazione aumenta la funzione secretoria e la motilità (peristalsi) del tratto gastroenterico e promuove il rilassamento degli sfinteri, facilitando il meccanismo della defecazione. L'espulsione delle feci è tuttavia sottoposta a controllo volontario, in quanto l'apertura dello sfintere anale esterno è regolata dal sistema nervoso centrale.
L'apparato gastrointestinale è soggetto a tono parasimpatico, come dimostra il fatto che la resezione del nervo vago (vagotomia) induce una grave e prolungata atonia gastrica e intestinale, con riduzione drastica della motilità e costipazione.
In condizioni normali, il sistema nervoso ortosimpatico non influisce in maniera significativa sulle funzioni dell'apparato digerente; tuttavia, un'intensa stimolazione ortosimpatica, come si verifica durante reazioni di rabbia o di paura, può inibire la peristalsi e aumentare il tono degli sfinteri, riducendo la progressione del cibo lungo il canale alimentare.

Apparato urogenitale

Lo svuotamento della vescica urinaria è in parte regolato in via riflessa dal sistema nervoso autonomo e in parte soggetto a controllo volontario. Il sistema ortosimpatico provoca il rilasciamento della parete della vescica, permettendone la distensione e il riempimento, e stimola la contrazione dello sfintere interno in modo da contenere l'urina. La distensione delle pareti della vescica, causata dal suo riempimento, viene rilevata da recettori di stiramento. Quando la distensione supera un valore soglia, gli impulsi generati dai meccanocettori, trasmessi ai neuroni parasimpatici pregangliari del midollo sacrale e quindi ai neuroni postgangliari situati nel plesso pelvico, promuovono la minzione inducendo la contrazione della vescica e il rilasciamento dello sfintere urinario interno. Perché la minzione avvenga, infine, è necessario l'intervento volontario dell'individuo, che controlla il rilasciamento dello sfintere esterno.
Anche nei riflessi sessuali sono coinvolti meccanismi di controllo di diversa natura. Il sistema nervoso parasimpatico controlla il tessuto erettile degli organi sessuali maschile e femminile e la secrezione ghiandolare; nel maschio, l'eiaculazione è controllata dal sistema ortosimpatico, che stimola la contrazione della muscolatura liscia delle vescicole seminali e dei vasi deferenti.

Altri distretti

Il sistema ortosimpatico induce effetti metabolici sia tramite liberazione di adrenalina dalla midollare surrenale, sia tramite attivazione di fibre ortosimpatiche dirette al fegato, ai muscoli scheletrici e al tessuto adiposo. La stimolazione ortosimpatica provoca aumento della glicogenolisi epatica, con liberazione di glucosio nel sangue e aumento della glicemia. Anche nei muscoli striati un incremento dell'attività ortosimpatica stimola la glicogenolisi, aumentando la quantità di glucosio disponibile a scopi energetici e la forza di contrazione muscolare. Inoltre un aumento del tono ortosimpatico provoca un innalzamento del metabolismo cellulare dell'intero organismo.
Il sistema ortosimpatico è anche capace di accelerare il processo di coagulazione del sangue.
L'attività del sistema immunitario, invece, risulta depressa in caso di prolungata attivazione ortosimpatica a causa di un incremento della liberazione di ormoni glucocorticoidi.
Sul sistema nervoso centrale, l'attivazione ortosimpatica stimola l'attività cerebrale e influenza il comportamento emozionale, inducendo uno stato di attenzione e di stress utile all'individuo per affrontare situazioni di emergenza.


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