L'Accompagnamento
23 03 2025
Non guidarmi,
non calpestarmi
non spingermi
non frenarmi
non superarmi.
Accompagnami.
Fabrizio Caramagna

1. Premessa
Nel 2021, prima che entrasse in vigore la Seconda Legge Razziale Italiana (GreenPass e segregazione vaccinale), avevo già deciso che avrei lasciato la sanità commercial-industriale e che avrei cercato di aiutare le persone in altro modo e già lo facevo da qualche tempo.
Con la promulgazione anticostituzionale della suddetta Legge Razziale, ho deciso che non sarei più andato a lavorare, che mi sarei licenziato e che avrei aiutato le persone avvalendomi della conoscenza delle 5 Leggi Biologiche, dell'Enneagramma, della medicina allopatica, della Medicina Tradizionale Cinese ed altre conoscenze.
Ad aprile 2022 ho rassegnato le dimissioni (a tre anni dalla pensione) ed ho iniziato la mia avventura con le persone che hanno deciso di consultarmi.
- non faccio il medico, ma facevo l'infermiere e l'ho fatto per 40 anni;
- ricevo le persone a casa mia;
- se la persona non mi può raggiungere, uso sistemi online di videochiamata;
- se la persona ha necessità vado a domicilio;
- non formulo diagnosi, ancor meno prognosi; non è mio compito e non ne ho la preparazione;
- non esprimo giudizi sulle terapie seguite dalla persona, non mi compete e non sono preparato a ciò;
- la persona è e rimane il gestore unico dell'intero processo che sviluppiamo insieme.
Etimologicamente, "Accompagnamento" deriva da "compagno" e indica l'andare insieme a qualcuno verso un luogo o destinazione e per estensione indica il seguire qualcuno. Può anche alludere allo scegliersi un compagno. C'è un termine in voga da tanto tempo ed è anglosassone: counseling e chi lo pratica si chiama counselor.
2. Il metodo
Io non ho un metodo e non lo sto nemmeno approntando o dettagliando. Questo per due ragioni fondamentali:
1. la persona che decide di consultarmi è un esemplare unico, irripetibile, quindi non posso usare un metodo definito valido per tutti. Sarebbe un errore cruciale che è poi quello che compie la medicina commercial-industriale, sarei un inutile e dannoso copione;
2. non è la persona che deve adattarsi alla mia modalità d'agire o al mio "metodo", ma l'esatto contrario.
È difficile e lungo? Si.
Ogni individuo è unico per genesi, nascita, storia, vissuto, cultura e contesto e chi sono io per costringerla ad adattarsi al mio "metodo"? E proprio su questa premessa devo dire che il mio modo di interagire con le persone ha subito innumerevoli modificazioni, adattamenti, espansioni, variazioni, revisioni e via dicendo, tante quante sono state le persone che ho avuto l'onore e il privilegio di accompagnare.
Tipicamente il tutto si basa su una estesa valutazione della persona e del suo vissuto e per avere una pista da seguire ho sviluppato un modulo che compilo man mano che "camminiamo assieme". Ve la mostro e la descrivo.
- Località: informazione importante per questioni culturali e sappiamo che la cultura e le usanze determinano abitudini e possibili costrizioni;
- Nome: Informazione importante per questioni di identità (doppio nome, valore e simbolismo del nome); il cognome ha relazioni importanti con la nascita, il riconoscimento e la famiglia;
- nato/a il: nella successiva indagine può essere utile stabilire se vi sono connessioni con le date di nascita e morte di parenti (Progetto Senso);
- Parto: Importante per stabilire la presenza di un Progetto Senso e di una impronta di nascita (presentazione, estrazione, induzione, sofferenza, ecc.);
- Allattamento/Svezzamento: importante per stabilire legami e tonalità di accudimento;
- Enneatipo: Sempre più importante per la definizione dei meccanismi di funzionamento della persona e per visualizzare le sue permeabilità attivatorie;
Cosa eviti?: per favorire la identificazione dell'enneatipo- Umiliazione
- Abbandono
- Fallimento
- Conformismo
- Ricatto
- Trasgressione
- Dolore
- Debolezza
- Conflitto
- TipoFiore: Per lavorare sul versante emozionale e valutare la competenza emotiva della persona, relativamente alla floriterapia di Bach;
- Ormonalità: Per poter stabilire se vi siano inversioni di dominanza percettiva a livello cerebro-insulare, nonché la valutazione di una Costellazione in atto;
- Sintomi: Elencazione dei sintomi per importanza ed impatto sulla vita della persona;
- Epoca di comparsa: Per definire delle tempistiche di sviluppo ed effettuare calcoli sul medesimo, in modo da stabilire delle congruenze tra il segnale e il vissuto e per la ricerca di binari attivatori;
- Ultimo episodio: Per poter comprendere la presenza di agganci con precedenti esperienze ed individuare un eventuale binario attivatorio;
- Peggiora con: Per poter stabilire quali siano gli eventi e le condizioni che l'individuo è portato ad evitare e che potrebbero favorire l'indicazione su ciò che ha determinato l'avvio del programma SBS;
- Migliora con: Per poter stabilire quali siano gli eventi e le condizioni che l'individuo è portato a perseguire ed attuare un miglioramento della sintomatologia e scoprire anche a cosa sta rinunciando la persona;
- Esito esami: Qualora la persona abbia effettuato valutazioni mediche e laboratoristiche, per avere indicazioni sullo stato e la fase del programma SBS;
- Terapie in atto: Per comprendere come i farmaci possano avere influenzato il quadro SBS e se la persona nutre verso essi avversione, apatia o dipendenza;
- Note aggiuntive: Per tutti quei rilevi che possono essere d'aiuto alla costruzione del quadro soggettivo;
- Errori/Colpe/Rimorsi: Per valutare se la persona sia gravata da colpe vere e proprie per le quali sente il debito di ripagare la colpa; per valutare se rimorsi o errori sian ancora un peso per la propria esistenza;
- Occupazione e Vissuto occupazionale: Per sapere come il lavoro, o l'occupazione influisca sull'equilibrio emotivo della persona, se ciò che fa sia piacevole o fonte di stress negativo, se il lavoro e l'occupazione corrisponda agli studi fatti e se rispondano ai propri o ad altrui desideri;
- Relazione: Per sapere come la relazione in atto sia vissuta, se la condizione di single sia piacevole o frustrante e se la relazione sessuale sia di buon livello e soddisfacente; per sapere se relazioni parallele o "illegali" influiscano sull'equilibrio della persona;
- Tradimenti: Per sapere se i tradimenti subiti siano ancora in grado di alterare l'equilibrio della persona o se siano ormai risolti; per sapere se i tradimenti commessi siano motivo di dolore o colpevolezza;
- Abusi/Molestie: Per sapere se eventuali abusi o molestie siano ancora un capitolo doloroso e non siano ancora sistemati; Importante capire da parte di chi sono stati commessi (parenti o estranei) e se si è avuto modo di esprimerli;
- Figli: Per sapere il tipo di relazioni che intercorre con i propri figli e se queste sono impattanti sull'equilibrio della persona; importante comprendere le ragioni della mancanza di figli e se queste siano state comprese;
- Aborti: Per sapere se siano stati spontanei o volontari e come questi siano o meno un peso, una pena e/o una colpa per la persona;
- Parto: Per sapere le modalità con cui il parto si è svolto, se vi siano state gravi perdite di sangue, allontanamenti del feto dalla madre ed altre condizioni per le quali i parti siano stati vissuti come un problema tuttora irrisolto;
- Genitori: Per conoscere le figure genitoriali, se unite o separate o incoerenti e per valutare le dinamiche familiari;
- Papà: Per conoscere la figura paterna, il suo ruolo, la sua affettività, la presenza e l'essere punto di riferimento;
- Mamma: Per conoscere la figura materna, il suo ruolo, la sua affettività, la presenza e l'essere punto di riferimento;
- Fratelli: Per conoscere la cronologia delle nascite, comprendendo anche gli aborti, e per conoscere le relazioni tra i fratelli, le gelosie, i rapporti interrotti, le dipendenze, le usurpazioni, ecc.;
- Lutti parentali: Per conoscere le perdite onorate e quelle che non hanno avuto degno saluto; per conoscere l'impatto di tali perdite e il dolore conseguente;
- Sonno: Per conoscere il tipo di sonno, il suo svolgimento, i risvegli, le interruzioni e la qualità di esso;
- Sogni ricorrenti: Per sapere se ci sono tematiche ridondanti e indicative, nell'attività onirica;
- Pensieri ossessivi: Per sapere se la persona è tormentata da pensieri intrusivi, monotematici, assillanti e per conoscerne la tematica;
- Appetito: Per sapere se la persona è nella fase attiva del programma e per conoscere il suo stato d'animo verso se' stesso;
- Intolleranze e Preferenze: Per scoprire eventuali binari conflittuali e particolari ricordi legati al cibo;
- Digestione: Per conoscere se nell'ambito delle affettività e dell'alimentazione emotiva, ci siano dei "bocconi indigesti" o statici;
- Intestino: Per conoscere la ritmica dell'alvo, se ci sono trattenimenti o feci non formate, avendo quindi modo di conoscere l'atteggiamento nel lasciare andare le cose;
- Diuresi/Minzione: Per conoscere la funzione renale legata al marcamento territoriale, all'attivazione dei TCR, all'idratazione;
- Corporatura: Per valutare se è presente sovrappeso od obesità, magrezza, dismetrie, ecc.;
- Dipendenze: Per conoscere le dipendenze da sostanze, strumenti, rituali, affetti, condizioni, al fine di valutare le limitazioni della persona;
- Quota energetica: Per conoscere se la persona è astenica o iperergica, depressa o maniacale;
- Tempo: Per sapere in quale cronologia vive la persona;
- Dichiarazioni spontanee: Tutte le informazioni non derivanti da domande
Annoto le informazioni ricevute, favorendo la libera espressione di esse e le riporto come indicatemi. Tutto il processo richiede una ora circa, spesso di più. Talvolta, quando c'è particolare enfasi su un dato, mi soffermo su esso per vedere dove mi porta. Sulla base delle informazioni ricevute formulo domande che hanno la doppia funzione di approfondire l'argomento e di stimolare la persona a vedere ciò che penso non abbia visto o che tiene nascosto. Questa modalità d'azione porta spesso la persona a ricordare cose che aveva dimenticate o ben coperte.
Quando questa raccolta dati è conclusa, illustro quale è il significato del sintomo in relazione alla struttura che lo ha generato. Espongo cosa dicono le 5LB in merito a ciò e illustro cosa ho dedotto rimarcando più di una volta che le mie sono solo supposizioni, io non sono un veggente, ne' un mago, ancor meno un indovino. Chiedo alla persona se quello che ho detto ha senso per lei, se combacia con la sua verità conscia e con il suo vissuto. Se non si incontrano attinenze intensifico la ricerca delle ragioni emotivo-percettive.
Insieme alla persona ed ulteriori domande, cerco di portarla a vedere la propria verità ad esserne consapevole.
Se è necessario, indico alla persona altri professionisti che possano portare alla luce angoli nascosti del suo vissuto (Costellatori, Psicogenealogisti ed altri) e se ritengo che sia necessario il supporto medico, lo indico chiaramente motivandolo.
- 5P: Purificazione, Pace, Presente, Progetto, Piacere
- Scrittura
- Floriterapia
- MTC
- Ti Amo
- Oli Essenziali
- Meditazione Ombelicale
- Omeopatia verbale
- Mandala
- CNV
- Emozioni congelate
- Campanellino
- Elenco conseguimenti
- Marcamento territoriale
- Riflessologia facciale
- Paradossi
- Atto psicomagico
3. Empatia
Ciò che è importante per me e, di riflesso, per la persona, è stabilire una connessione empatica, ovvero far si che io possa mettermi nei panni del mio interlocutore. Questo per far sì che io possa comprendere il suo stato d'animo e quindi poter osservare il suo contesto di vita con i suoi occhi. È una condizione per lo più parziale, limitata, ma cruciale e mantenendo quel distacco sufficiente ad impedirmi di addossarmi il suo disturbo, cerco di scorgere le note emotive inespresse, le vibrazioni percettive che mantengono attivo l'incagliamento emozionale e biologico. Per indole non sono portato al giudizio e questo mi aiuta a mantenere il contatto.
Non mi riesce sempre e talvolta - di rado - non si crea alcuna connessione empatica, ma spesso riesco a capire con la mente e comprendere con il cuore la situazione altrui, anche con mezzi telematici.
L'espressione facciale, il modo con cui si presentano, il colorito, il vestiario, i gesti, la velocità dell'eloquio, la direzione dello sguardo, le variazioni dell'espressione, sono tutti segnali che mi dicono molto sull'assetto emotivo di quel momento. Alle domande seguono risposte cariche di peso emotivo, talora molto importante e sono onorato, privilegiato di poterle scorgere.
Ci sono persone che hanno sobbalzato, altre così invase dall'emozione da non aver più saputo/potuto parlare; altre ancora scoppiare in lacrime, altre intente in una lotta interiore per arginare l'emozione incipiente. Altre che hanno cambiato colorito sul volto, o che hanno iniziato a ripetere gesti, altre che solo al termine della consulenza hanno vuotato il sacco. E altre tacere improvvisamente per cogliere e riferire quella memoria che è affiorata al loro cuore e altre che hanno confessato di esporre le loro cose più intime solo in occasione del nostro incontro. E in quel caso ho compreso il dono che ho ricevuto da loro, la fiducia.
In molte occasioni sono uscite informazioni importanti e cruciali quasi al termine della consulenza ed in quel frangente mi è apparsa la verità della persona che fino a quel momento non si era palesata e, indicandogliela, l'ha finalmente vista e portata in coscienza e in queste occasioni la persona ha avviato un processo di evoluzione che le ha condotte ad una forte riduzione dei sintomi nel giro di qualche giorno. Questo mi fa capire ogni volta che occorre insistere, raccogliere ogni sfumatura e talora allontanarsi dalla logica mentale per dirigersi verso ciò che è animale, animico, umano... non ci sono parole per spiegarlo per cui lascio al lettore attento il capire cosa intendo.
4. Esperienze
Cosa ho notato in questi 3 anni e più di supporto e consulenza (450 persone incontrate)?- Poche le persone giovani: Di tutte le persone che ho avuto il privilegio di incontrare, una piccolissima parte è rappresentata da 20/30enni, mentre la maggior parte è composta da 40/50/60enni. Rare le persone ultrasettantenni e i bambini sotto i 10 anni, dove comunque ho richiesto di colloquiare solo con i genitori.
La totalità dei casi ha avuto precedenti contatti con la medicina commerciale con evidenti scarsi o nulli risultati e, in diversi casi, con il risultato di aver subito danni o invalidità, il che ha portato al punto successivo; - Sfiducia nella medicina commerciale e nel medico in generale: È un dato che ho registrato in molti, troppi casi. In alcuni la persona era spaventata, ostile alla medicina commerciale al punto di avermi contattato con sintomi che richiedevano di fatto un supporto medico, a cui ho indirizzato la persona. Questo mi ha un po' preoccupato, soprattutto quando mi dichiaravano di non voler più avere contatti con il medico perché "Non mi guarda nemmeno in faccia!";
Ad ogni modo le persone mi hanno contattato per cercare di avere più informazioni sugli aspetti bio-emotivi e poter divenire protagonisti della loro guarigione, che porta al punto seguente; - Voglia di eliminare i farmaci e percezione di dover fare qualcosa per se': Molte persone mi hanno contattato per capire come eliminare uno o più farmaci dalla loro quotidianità, iniziando a volersi prendere la responsabilità della propria salute attraverso altri rimedi e cambiamenti di varia natura. Tuttavia diverse di queste persone rimanevano nel dubbio se farlo o meno, perché percepivano il timore di sbagliare.
«Cosa devo fare?» è la domanda che, penso, ogni operatore del benessere si sente porre, ma non è corretto esprimere un giudizio da parte di costui. La scelta se continuare con un farmaco o un trattamento medico è una questione personale, soggettiva, basata sulla verità interiore della persona e se costei sente che la verità del medico è più vera della propria, il problema è assai più serio e allora è bene che continui ad assumere il/i farmaco/i; all'operatore il compito di aiutare la persona a riconquistare la fiducia nella propria verità intima, se essa lo vuole.
Altre persone mi hanno contattato perché preoccupate da un valore laboratoristico sballato e, a seguito di esso, turbate e spaventate dalle sentenze minacciose del medico. Il mio compito non è dire a queste persone se fare o non fare ciò che dice il medico, ma cercare di illustrare il motivo per cui quell'esame potrebbe essere sballato e il significato di esso, niente altro. Quando si dice "In scienza e coscienza" vale per me, ma soprattutto per la persona a consulto; io non posso valutare e scegliere per lei. Io non ho la verità di quella persona, non ho fatto nemmeno un passo nelle sue scarpe, quindi come potrei osare modificare il suo viaggio in questa vita? - Insoddisfazione lavorativa: Altra grossa fonte di disturbo, disagio e malattia è il lavoro. Ho notato le seguenti variabili:
- Lavoro troppo stressante: In molti casi l'impegno lavorativo era eccessivo e molte di queste persone hanno incarichi di responsabilità molto gravosi, pur piacendo loro il lavoro che svolgono. Ho notato che non avevano orari e non c'era un cartellino da timbrare, il che le rendeva disponibili H24/365 (alcune con il cellulare aziendale che si portano sempre appresso), condizione totalmente non-biologica. Sono persone che hanno dimenticato il piacere sensoriale, corporeo e il godersi appieno la loro esistenza, dimenticandosi di fatto di se' stesse. Per lo più giustificano questo stile di vita dicendo che a loro piace e io devo cederci;
- Lavoro che non piace: Molti i casi in cui il lavoro svolto non è mai piaciuto o che ha perso di piacevolezza con il passare del tempo. Spesso viene dichiarato che il lavoro in quanto tale sarebbe anche piacevole, ma è il contesto in cui viene vissuto a renderlo sgradevole (colleghi, capo, modalità) oppure se la persona svolge un lavoro incoerente con il proprio percorso formativo, come al punto successivo;
- Lavoro che non corrisponde al proprio livello di studi: In alcuni casi la persona svolge un lavoro che non è attinente con gli studi effettuati e ciò è fonte di insoddisfazione e di incompletezza personale dovendo, la persona, svolgere un'attività che è solo fonte di stipendio e sussistenza;
- Lavoro ereditato: Simile al punto precedente, il lavoro svolto è semplicemente stato ereditato dai genitori, ma non è quello che la persona vorrebbe fare o per il quale si sente tagliata. Per lo più non genera difficoltà;
- Lavoro imposto: In diversi casi la persona stava svolgendo un lavoro che le è stato imposto di fatto o con il senso di colpa, il che ha creato un legaccio nella loro vita che ha impedito il fare ciò che ancora desiderano fare;
- Rinuncia forzata al lavoro: In alcuni casi la persona ha rinunciato al lavoro per dedicarsi - sotto evidente obbligo morale - alla cura di parenti, venendo loro impedita la libera affermazione e realizzazione di se' stessa;
- Mancanza di lavoro: In alcuni casi la disoccupazione è stata fonte di senso di colpa e di mancata realizzazione, per non parlare della dipendenza da qualcuno.
- Relazioni interrotte: Purtroppo solo in pochi casi la relazione d'amore e di coppia era vissuta bene e con piacere. La maggior parte delle persone ha dichiarato una relazione difficile, complessa, fredda, abitudinaria e stanca. Molte le persone single dopo separazioni, divorzi, tradimenti e altre "amenità". Solo in alcuni casi la relazione è mantenuta "per non rimanere soli";
- Sfera sessuale critica: Incredibilmente la sessualità nel rapporto di coppia è per lo più assente, o scarso, o poco soddisfacente e non è raro che la donna riporti di non essere cercata o che il partner è sessualmente spento. Spesso l'attività sessuale è assente ed apparentemente con buona pace dei due.
- Importanti difficoltà con la figura materna: In un numero elevato di casi, sia in uomini che in donne, ho riscontrato gravi, intricate difficoltà e conflittualità con la figura materna, per lo più date dall'assenza di empatia e affettività. In diversi casi la madre è stata descritta come violenta, sia nei modi che dal punto di vista fisico. Per lo più la figura materna è stata descritta come controllante, ricattante, generatrice di sensi di colpa, anaffettiva, distante, intenta a dipingere il proprio partner come persona cattiva e non buona, generando nel/la figlio/a una opinione deteriore e alterata della figura paterna. In altri casi è stata descritta come "infantile" tanto che il/la consultante faceva da madre alla propria madre; Spesso le persone hanno ammesso che, nei periodi precedenti la morte della madre, quest'ultima ha mostrato una dolcezza e una tenerezza del tutto mancati in precedenza. Rari i casi in cui il rapporto con la madre era interrotto e assente;
- Frequente debolezza e assenza della figura paterna: Al riguardo della figura paterna, spesso ho registrato il fatto che il padre fosse debole, sottomesso alla moglie. In altri il padre era assente per lavoro in sedi distanti, ma affettuoso e partecipe nelle rare occasioni di presenza. In altri il padre era totalmente assente e disinteressato pur vivendo in famiglia. In altri, non frequenti, casi il padre era violento, crudele e vendicativo. Infine, in altri casi la persona ha dichiarato di sentire la mancanza del padre sebbene la madre avesse fatto di tutto per renderglielo inviso;
- Rapporti fraterni freddi o assenti: I rapporti tra fratelli e sorelle sono purtroppo spesso assenti o addirittura ostili. Poche le persone che hanno dichiarato di avere un rapporto caloroso e dolce coi propri fratelli. Per lo più c'è indifferenza, distanza, sia fisica che emotiva e la recente pandemenza ha creato vere e proprie interruzioni nei rapporti, con silenzi ingombranti, brutte parole e tanta amarezza. Fratelli e sorelle che non possono più vedere i nipoti, coalizioni ai danni di uno dei fratelli, ecc. Un quadro veramente triste;
- Disturbi del sonno: Nei tre anni e più di questa avventura, ho incontrato poche persone che hanno dichiarato di dormire bene e saporitamente, ottenendo dal sonno riposo e rigenerazione. Per la grande maggioranza dei casi il sonno è disturbato, sia nella fase di addormentamento, che nei risvegli notturni. Tante persone si svegliano ripetutamente, sia per attività mentale eccessiva, sia per apnee notturne, sia per andare ad urinare. Poche dichiarano di sognare e rari i casi di incubi o sogni ricorrenti, mentre molte sono le persone che dichiarano di svegliarsi già stanchi sebbene dichiarino di aver dormito.
- Frequenti disturbi digestivi e dell'alvo: Moltissime sono le persone che hanno disturbi digestivi, per lo più dolore e gonfiore addominale che non risente di miglioramenti con i cambi di dieta e non è un caso che la maggior parte abbia anche dichiarato gravi problemi con la figura materna. Delle due variabili dell'alvo (stipsi o diarrea), la stitichezza prevale, il che denota che la persona "non lascia andare". Molti i casi di meteorismo, come molti sono i casi di reflusso gastro-esofageo, il che denota un forte bisogno di amore e tanto veleno da sputare;
- Frequenti dipendenze emotivo-affettive: Alla domanda se le persone avessero dipendenze come alcool, fumo, strumenti o rituali, la risposta era quasi sempre "No". Ma una gran parte di esse ha poi dichiarato di essere dipendente dal riconoscimento altrui e dall'approvazione, per cui si ritornava alla tematica di fondo riguardante il loro disagio;
- Incapacità di definire ciò che è bene per se' stessi: In quelle consulenze in cui ho posto la domanda: «Cosa è bene per te?», la maggior parte delle volte la persona non sapeva come rispondere, con lo sguardo attonito e smarrito; come se non sapessero cosa farebbe loro bene e devo dire che è una situazione quanto meno triste;
- Scarsissimo perseguimento del piacere personale: Numerosissime le persone che dedicano al proprio piacere personale ciò che rimane di giornate intense, stressanti e faticose; e ciò che rimane sono briciole o anche il nulla. Sono ancora oggi impressionato da come molte persone non ritengano un diritto il concedersi il piacere dei sensi, della vita e di tutto il bene che c'è intorno a loro stesse. Lavoro, impegni, scadenze, fretta, figli, bollette, mutui, parenti e tanto altro, vengono sempre prima della persona che vive tutto ciò. Si dimenticano di avere il diritto a godersi la vita, si dimenticano di se', esistono ma vivono di briciole e stanchezza. Incredibile il fatto che il detto "Prima il dovere e poi il piacere" abbia costruito persone affette da anedonismo e anestesia sensoriale!
- Frequente iperaffollamento mentale: Assieme al godersi poco la vita, la stragrande maggioranza delle persone ha dichiarato di avere la testa con un vortice incessante e tumultuoso di pensieri e solo in qualche caso hanno dichiarato di non avere la mente ipercinetica; Le tematiche principali sono il lavoro, la situazione internazionale, la salute, i figli;
- Disturbo frequentissimo nella percezione e nel vivere il tempo: Delle tre linee temporali possibili (passato, presente, futuro), quella più vissuta da una vasta fetta di casi, è il futuro con numerosissimi casi di ansia costante; l'altra gran parte di casi è legata alla rabbia del passato e continuano a riviverlo, condizionando il proprio presente. Tutte queste persone non riescono a stare nel presente se non per qualche minuto e quando indico loro la meditazione ombelicale e gliela faccio provare, dichiarano di essere sviati dalla loro mente irrequieta, non riuscendo a concedersi nemmeno i 120 secondi di presenza dati dalla meditazione che suggerisco;
- Frequentissimo il senso di svalutazione di se': In una grande parte dei casi ha prevalso il percepito di autosvalutazione, di inadeguatezza, di insufficienza con altrettanto frequente percezione di non avere diritto a successo e affermazione. Per lo più questa valutazione al ribasso di se' è derivata da ammaestramenti limitanti, genitorialità limitanti e giudicanti ed altre condizioni per le quali la persona sente sempre che ciò che rimane da fare è sempre più importante e pressante di ciò che si è fatto;
- Desiderio di poter parlare e di esternare i propri sentimenti: Una cosa è certa, almeno per me: le persone hanno un disperato bisogno di essere ascoltate senza il dover temere il giudizio altrui. Le persone che ho avuto l'onore e il privilegio di incontrare hanno mostrato rilassatezza quando hanno capito che non ero lì a dire, ma ad ascoltare. Ho notato visi contratti all'inizio del nostro percorso, che poi si sono rilassati man mano che passavano minuti e nuovi incontri. Il timore del giudizio, l'orgoglio, la vergogna di esporre lati deboli o fragili della propria vita, hanno finalmente lasciato il campo ad apertura e liberazione. Se solo fossimo in grado di ascoltarci, scomparirebbe la metà dei disagi odierni di gente che ha vissuto, ma senza quasi accorgersene.
5. Risultati
Parlare di risultati con quello che faccio è inutile, fuorviante e parziale:- Io non posso salvare nessuno e nessuno può salvare me;
- Non sono io che raggiungo un risultato, ma la persona che mi ha contattato;
- Non si può parlare di un risultato come fosse un traguardo. La persona è in evoluzione, quindi non c'è un traguardo da raggiungere, ma il viaggio in questa vita. Se posso contribuire a che questo suo viaggio sia ricco, sereno, stimolante e di prospettiva è l'unica cosa che posso fare e non potrò sapere per certo se la vita di quella persona è diventata veramente più felice, serena e progettuale;
- La remissione dei sintomi è un dato di interesse limitato; quello che penso sia rilevante - e per il quale mi sono messo in gioco - è evitare che la persona ci ritorni ancora sopra, cambiando il modo con cui affronta la sua vita.
Detto ciò ho avuto degli esiti positivi al mio approccio, ma anche degli abbandoni da parte delle persone ed anche esiti negativi. Succede a chi fa e a chi non fa nulla non capita nulla di tutto ciò.
Ho visto persone tornare a sorridere, ad alleggerire il peso dei loro sintomi. Ho visto persone con sintomi scomparsi e altre con sintomi molto meno assillanti. E ho visto persone cambiare vita radicalmente e raggiungere un buon equilibrio. Ho visto persone ricostruire un rapporto familiare bello e caloroso...
...ma ho visto anche persone che sono passate ad altra dimensione, pur avendomi voluto contattare fino all'ultimo. Una persona mi disse: «So che non ce la farò, ma mi fai stare meglio!». Un'altra mi ha scritto che vedeva la sua fine, ma mi ha ringraziato accoratamente per il mio supporto. Non le dimenticherò mai.
E infine molte persone hanno preso altre strade.
6. Il Futuro
Continuerò ad offrire ciò che posso fare per le persone che si sono perse nei propri meccanismi automatici, che si sono legate ad un tempo inesistente, che credono che il proprio corpo sia impazzito, che vagano alla ricerca di qualcuno che faccia qualcosa per loro e con loro.
Continuerò a divulgare le 5 Leggi Biologiche - vero e proprio patrimonio per l'umanità - al meglio delle mie possibilità e lo farò finché avrò anche solo una stilla di vita da vivere.
Continuerò a lasciare alla persona la possibilità di dare un valore a quello che faccio, nella speranza che dia un valore a se' stessa ed a tutte le cose - belle e brutte - che ha fatto, perché voglio ricordare a tutti che non abbiamo un'altra occasione e che in questa occasione abbiamo l'opportunità di fare una cosa semplice e magnifica: non sprecarla!
Grazie a tutti e a tutte voi.