Ruoli e funzioni dei microrganismi
Premessa
La questione microbica è una delle più controverse e discusse sia nell'ambito della Medicina Ufficiale che delle 5 Leggi Biologiche. La Microbiologia moderna ha scoperto e studiato moltissime cose riguardanti i microorganismi. Ne conosce la struttura fisica, il metabolismo, il comportamento durante le varie "patologie" in cui è documentata la loro presenza, ma ancora non ha stabilito compiutamente la funzione microbica all'interno dell'organismo umano, ne' riesce ancora a stabilire con certezza come mai un microbo divenga "patogeno" e perché, invece, non lo sia.
La relazione tra uomo e microbi è un capitolo ancora in parte sconosciuto e la fisiologia non ha ancora trovato quali siano i meccanismi di comunicazione tra uomo e microbi.
Nella NMG® e secondo le 5 Leggi Biologiche, il ruolo dei microbi è fondamentale nella fase del processo SBS relativo alla soluzione del conflitto e il Dr. Hamer ha posto delle definizioni fisiologiche al riguardo del comportamento microbico. Questo può essere consultato a proposito di Quarta Legge Biologica.
In questo breve studio non risponderò a queste domande, non ne ho le capacità ed ancor meno i mezzi. Mi limiterò ad esporre delle ipotesi al riguardo di alcuni punti che il Dr. Hamer stesso non ha illustrato nel dettaglio.
Buona lettura :-)
Introduzione
Voglio parlarvi di quali siano le origini di questo lavoro sulla Microbiologia vista nell'ottica delle 5 Leggi Biolgiche.
Insieme a Luca Giorgetti, Martina Ermeti e Giulietta Corona, tre amici del Gruppo NMG Cesena e Dintorni ci siamo ritrovati a parlare del ruolo dei microorganismi in generale e dei virus in particolare.
Abbiamo appurato che il Dr. Hamer dice che i micobatteri e i funghi agiscono unicamente nella fase PCL del programma SBS con l'intenzione di smantellare la massa tissutale venutasi a creare sensatamente durante la fase CA, dei conflitti dell'endoderma e del mesoderma antico.
Abbiamo anche appurato che batteri ed eventualmente virus, agiscono anch'essi nella fase PCL dei conflitti del mesoderma recente e dell'ectoderma, in funzione di aiutare l'organismo a ricostruire e ripristinare i tessuti ulcerati o necrotizzati sensatamente in fase CA.
Le prime domande che ci sono venute in mente e sulle quali abbiamo discusso a lungo, sono state le seguenti:
- come fa il cervello ad attivare/controllare i microorganismi?;
- come fa a disattivarli?;
- come fanno i microbi a contribuire alla ricostruzione?;
- i microbi cambiano fisiologia in precise condizioni o cambia il rapporto uomo-microbi in particolari situazioni?;
- al di la di quanto si conosce del sistema immunitario, è possibile che questo abbia funzioni unicamente di controllore e modulatore dell'attività microbica, sotto influenza di attività cerebrali speciali e sensate?.
Sono uscite fuori delle ipotesi, alcune delle quali al limite dell'eretismo.
Ora, stante che nei libri di Hamer non appaiono accenni dettagliati che possano dare degna risposta alle domande di cui sopra; stante che Hamer è lo scopritore delle 5LB; stante che lo scrivente ha i suoi bei limiti culturali e formativi, vorrei comunque porre a discussioni le ipotesi di cui dicevo.
Prima però mi sembra necessario esporre alcune nozioni di Microbiologia e di Immunologia, tanto per avere quelle informazioni scientifiche che non lascino il dubbio su quanto si va a discutere.
1. Nozioni di Microbiologia
Tratto da: APPUNTI DI MICROBIOLOGIA di Giordano Perin1.1 I Batteri
Si tratta degli organismi unicellulari più comuni in natura, tali cellule sono caratterizzate da forme diverse, possiamo dire che morfologicamente distinguiamo:- Cocchi cellule sferiche
- Bastoncini
- Spirilli spiraliformi rigidi
- Spirochete dalla forma a spirale ma flessibili
Cocchi e bastoncini sono i batteri più diffusi, le spirochete e gli spirilli sono molto meno presenti. Esistono in ogni caso numerose diverse categorie morfologiche più o meno comuni che, a livello di dimensioni, possono essere molto differenti.
La Struttura del batterio
I batteri strutturalmente si possono dividere in GRAM POSITIVI E GRAM NEGATIVI sulla base di alcune differenze strutturali fondamentali, in linea generale possiamo dire che:- i batteri sono isolati dall'ambiente esterno per la presenza di:
- membrana plasmatica
- parete cellulare al di fuori della quale si può trovare
- una capsula batterica.
- un batterio può presentare inoltre:
- fimbrie o pili.
- flagelli.
- all'interno della cellula si colloca il cromosoma circolare del batterio immerso nel citoplasma.
Le componenti essenziali sono:
- la parete cellulare (caratteristica del batterio ma non dei micoplasmi).
- la membrana plasmatica.
- il citoplasma, che deve essere isolato.
- area nucleare, che interessa in particolare antibiotici che agiscono sul DNA del batterio.
- ribosomi.
- la capsula batterica: si tratta di una componente facoltativa, alcuni batteri, quindi, non la presentano; si tratta in ogni caso di una componente molto significativa: la presenza della capsula da al batterio una notevole capacità di adesione, tale struttura presenta inoltre una elevata attività antifagocitica.
- i flagelli.
- le fimbrie: sono essenziali soprattutto per l'adesione alle mucose dell'organismo ospite.
- i plasmidi che sono dei segmenti di DNA circolari.
- le inclusioni.
La proliferazione batterica e le colonie
La cellula batterica si divide per FISSIONE BINARIA, si divide, cioè, a metà e forma due cellule; si tratta ovviamente di un processo di riproduzione asessuale; in sintesi possiamo dire che:- si duplica il DNA
- si sintetizza la membrana tra i due mesosomi
- i due mesosomi si allontanano
- la cellula si divide
La crescita batterica
Le esigenze dei batteri sono si variegate, ma fondamentalmente molto limitate, essi necessitano di:- una fonte di carbonio che può essere glucosio
- una fonte di azoto che può derivare da amminoacidi o sali di azoto.
- ioni inorganici presenti in natura normalmente.
- acqua ovviamente.
- fattori di crescita: sono fattori essenziali al batterio che egli non è capace di sintetizzare (?)
Il metabolismo batterico
La crescita microbica in substrati artificiali e naturali sottende ad uno specifico metabolismo, differente da quello delle cellule del nostro corpo:- molto più rapido del nostro, 10/100 volte di più.
- la cellule batterica presenta anche una efficienza notevole nell'utilizzo di metaboliti e agenti ossidanti diversi dall'ossigeno.
- presenta alcune molecole peculiari, nel nostro organismo completamente assenti
- la cellula batterica è capace di eseguire una serie di reazioni notevolissima, fino a 2000.
L'espansione delle colonie
I batteri hanno una capacità di replicazione elevatissima; l'escherichia coli per esempio ha una velocità di replicazione di circa 20 minuti, per un modello del genere a partire da una cellula, in 9 ore si arriva a circa 6 miliardi di cellule 20. Una tale velocità riproduttiva dona al mondo batterico una plasticità infinita: in una notte possono svilupparsi dei batteri che acquisiscono una mutazione che consente, per esempio, di catabolizzare un certo metabolita o di eliminare un certo antibiotico, inoltre questi batteri sono capaci di comunicarsi mutazioni genetiche acquisite tramite meccanismi di trasmissione orizzontale del genoma.
1.2 I Virus
Possiamo riassumere la struttura del virus come una informazione genetica, in forma di DNA o RNA, contenuta in un CAPSIDE a sua volta avvolto, eventualmente, da un pericapside la cui presenza non è obbligata. Il pericapside può essere presente o meno, ma non si tratta di una componente facoltativa:
quando presente è fondamentale per il virus.
Differenze fondamentali che rendono un virus diverso da tutti gli altri tipi di esseri viventi sono:
- la semplicità estrema della struttura che è acellulare
- presentano un unico tipo di sequenza genica o DNA o RNA
- non si possono riprodurre da soli.
Il tropismo dei virus
Il rapporto tra un virus e una cellula è un rapporto molecola-molecola, le molecole virali, infatti, riconoscono le molecole cellulari tipiche di un dato tipo di cellula: questo avviene tramite la presenza di apposite proteine e molecole che:- si collocano sul pericapside quando presente
- si collocano sul capside per i virus privi di pericapside
Si identificano sulla base della presenza di tali molecole dei fenomeni di tropismo che possono essere:
- Tropismo d'ospite per cui un virus riconosce come ospite un unico tipo di organismo o specie2.
- Tropismo d'organo che rendono un virus compatibile con un dato organo: alcuni esempi sono il virus della epatite o il virus della congiuntivite.
La classificazione dei virus
i virus sulla base di diverse caratteristiche che presentano sono classificabili in virus con pericapside e senza pericapside; il pericapside altro non è se non un tratto della membrana cellulare dell'ospite opportunamente modificato come vedremo; in particolare distinguiamo:- Virus con pericapside sono la maggior parte in assoluto; ricordiamo:
- Herpesvirus.
- Poxvirus.
- Hepadnavirus.
- Togavirus.
- Mixovirus.
- Retrovirus.
- Rhabdovirus.
- Coronavirus.
- Virus nudi cioè privi di pericapside che sono per esempio:
- adenovirus.
- papopavirus.
- parvoirus.
- picornavirus.
- reovirus.
L'infezione virale
Un virus, infettata la cellula, per riprodurre sé stesso deve svolgere delle azioni specifiche:- riconoscere la cellula da infettare: questo avviene in modo estremamente specifico.
- attaccare la cellula.
- penetrare nella cellula.
- scapsidizzare.
- far trascrivere il suo genoma virale e sintetizzare il materiale proteico virale.
- assemblarsi.
- liberarsi dalla cellula che lo ha ospitato.
Il riconoscimento
In assenza di tale fase l'infezione non comincia nemmeno. I meccanismi di tropismo sono essenziali in questa fase, in particolare ricordiamo, come già
accennato, che un virus può presentare tropismo d'ospite e/o tropismo d'organo.
La penetrazione
Il processo è differente nel caso in cui vi sia o meno il pericapside:
- se il virus ha il pericapside questo viene fuso con la membrana della cellula da infettare e penetrano unicamente il capside e il suo contenuto.
- se il virus è privo di pericapside semplicemente penetra nella cellula per endocitosi.
La replicazione virale
È necessario, a prescindere da quale sia la natura del virus, replicare e tradurre il genoma batterico, le fasi e le modalità con cui questo avviene sono differenti poi a seconda del tipo di virus
La fuoriuscita del virus
Anche in questo caso la modalità dipende dal tipo di virus:
- se ha il pericapside:
- durante i processi di sintesi virale la cellula ha esposto sulla membrana alcune proteine virali che il virus riconosce.
- si associa alla membrana.
- viene esocitato portando con se una parte della membrana cellulare che costituirà il pericapside.
- se il virus non presenta pericapside, viene esocitato.
Spesso a seguito dell'accumulo di virioni nel citoplasma la cellula va incontro a lisi (si rompe).
Nel caso in cui il sistema immunitario abbia a che fare con virus con pericapside, viene riconosciuta la membrana modificata del virus e la cellula stessa
viene attaccata.
1.3 Le infezioni
Con il termine infezione si intende l'impianto e la moltiplicazione di microorganismi nei tessuti dell'ospite; questo non coincide con la malattia: la coabitazione con numerosi saprofiti tipica del nostro corpo, non è certo una malattia, anzi ci è spesso indispensabile per svolgere numerose funzioni metaboliche. Solo quando questi microbi provocano un danno allora potremmo parlare di malattia.
La malattia è fondamentalmente una infezione che si traduce in danno.
I patogeni convenzionali
Un microorganismo per provocare una malattia da infezione deve trovarsi in date condizioni e deve compiere delle azioni precise; i patogeni convenzionali sono
patogeni che normalmente danno malattie da infezione: le malattie provocate da questo tipo di microorganismi sono state molto spesso eliminate.
I patogeni condizionali
I patogeni condizionali sono patogeni che diventano pericolosi quando si trovano in date condizioni specifiche, quando cioè viene data loro la possibilità di farlo.
- un patogeno convenzionale è lo staffilococco aureus.
- un patogeno condizionale è lo stafficocco epidermidis o albus.
Fondamentalmente ricordiamo che un patogeno condizionale non ha potere di infettare l'organismo a meno che non vengano ad esso fornite condizioni apposite; Quindi lo staffilococcus aureus è strettamente associato a infezioni molto significative e pericolose. Lo staffilococcus epidermidis è il tipico patogeno capace di dare infezioni da corpo estraneo
La genesi dell'infezione
Per provocare una malattia il microorganismo deve compiere numerose azioni diverse, in particolare:- deve raggiungere l'ospite.
- deve penetrare nell'organismo dell'ospite.
- deve moltiplicarsi nei tessuti sia che si tratti di un batterio, un fungo o un virus.
- deve sopravvivere alle difese del corpo che invade, e lo può fare in due modi:
- resiste ai sistemi di difesa.
- riesce a non stimolare i sistemi di difesa.
1.4 Le difese dell'organismo umano e la risposta del microorganismo
Il nostro organismo comincia a difendersi e questa difesa si estrinseca tramite la produzione o attivazione di:- anticorpi.
- cellule della immunità.
- proteine del complemento.
- fagociti.
- interferone.
- defensine.
2. Sistema Immunitario
Il Sistema Immunitario è l'insieme di organi e cellule che contribuiscono alla risposta immunitaria: capacità di "conoscere" le proprie cellule (self) e di "riconoscere" come estranee altre cellul (non-self).
L'immunità è la capacità di difendersi (particolarmente sviluppata nei mammiferi)
Cellule presenti nel sangue e nei tessuti coinvolte nelle funzioni di difesa: granulociti, macrofagi, linfociti
Organi coinvolti nelle funzioni di difesa: milza, timo, linfonodi, tonsille, appendice
2.1 Le difese dell'organismo
L'uomo e altri vertebrati hanno due tipi di difese (risposte immunitarie) contro le infezioni dovute a microorganismi:- immunità innata (difese non specifiche) che agisce indistintamente contro un gran numero di agenti estranei diversi, senza che questi abbiano avuto un precedente contatto con l'organismo. Dipende da meccanismi presenti nell'organismo fin dalla nascita. Ha tempi d'intervento rapidi; minore efficacia.
- immunità acquisita (difese specifiche) diretta specificamente contro un dato organismo o un suo prodotto o contro una data sostanza estranea, che si instaura solo dopo l'esposizione all'agente estraneo. ha tempi d'intervento più lenti, ma è più efficace.
Immunità innata (difese non specifiche)
- Barriere protettive integre fisiche e chimiche cute e mucose (es: quelle delle vie respiratorie); diversi liquidi organici: saliva, lacrime, sudore succo gastrico contengono sostanze in grado di uccidere microorganismi (lisozima).
- Molecole solubili (citochine)
- Interferoni: prodotti da macrofagi, fibroblasti e leucociti, inibiscono l'azione dei virus e attivano le cellule nk (natural killer); stimolano i macrofagi ad uccidere cellule tumorali o infettate da virus.
- Interleuchine: prodotti da macrofagi e linfociti (sia immunità innata che acquisita)
- Fattori di necrosi tumorale (tnf): prodotti da macrofagi e linfociti, sono coinvolti nell'instaurazione dell'infiammazione.
- Attivazione del sistema del complemento: insieme di proteine plasmatiche dotate di attività enzimatica che determinano la lisi diretta dell'agente estraneo, ne facilitano l'eliminazione da parte di altre cellule del sistema immunitario esercitano attrazione chemiotattica, interagiscono con il processo infiammatorio
- Fagocitosi: granulociti neutrofili, macrofagi (alveolari), le cellule nk (natural killer)
- Infiammazione: Reazione infiammatoria è la reazione dell'organismo all'invasione da parte di un agente patogeno o a stimoli fisici o chimici (ferite, esposizione a t troppo alte o basse, danni da insulti meccanici, azione di acidi o alcali, radiazioni...).
Immunita' acquisita (difese specifiche)
- APC (cellule che presentano l'antigene "ag"): macrofagi e cellule dendritiche (nella pelle e nelle mucose, dove si chiamano cellule di langerhans).
Antigene: cellule o molecole estranee (non-self). es: batteri o loro prodotti (tossine, colerica o tetanica), virus (varicella, parotite, morbillo, rosolia, varie forme di epatite, influenza, raffreddore), alcuni protisti (plasmodio della malaria), parassiti, cellule cancerose.
infezione: invasione dell'organismo da batteri o virus
infestazione: invasione dell'organismo da parassiti
micosi: infezione da funghi - linfociti: linfociti b (attivati, si trasformano in plasmacellule capaci di produrre ac);
linfociti t (attivati possono partecipare direttamente all'eliminazione dell'ag o attivare i linfociti b);
cellule natural killer "nk" (uccidono direttamente le cellule infettate).
Le cellule APC (macrofagi, cellule dendritiche) fagocitano cellule o macromolecole estranee i cui frammenti vengono combinati con le proteine del complesso maggiore di istocompatibilità (mhc) e successivamente esposte alla superficie delle cellule. Nel genoma umano esistono decine di alleli di ciascun tipo di proteina mhc. Le combinazioni possibili sono così elevate che ciascun individuo possiede molecole mhc diverse da quelle di un altro individuo (eccezion fatta per i gemelli monozigotici).
- linfociti B: differenziamento e maturazione nel midollo osseo
- linfociti T: iniziano il differenziamento e maturazione nel midollo osseo, poi appena prima della nascita e nei primi mesi di vita, migrano nel timo dove diventano immunocompetenti, ovvero capaci di prendere parte alla reazione immunitaria. Riarrangiamenti del loro DNA gli permettono di produrre recettori (T- cell receptors) capaci di riconoscere gli antigeni.
Questi due tipi di cellule si collocano nella milza, nei linfonodi e nelle tonsille.
Originano dalle cellule staminali del midollo osseo.
- linfociti T citotossici: dopo attivazione riconoscono ed uccidono cellule che hanno sulla loro superficie antigeni
- linfociti T helper: una volta attivati contribuiscono alla attivazione dei linfociti b o dei linfociti t citotossici
Le cellule T citotossiche riconoscono e distruggono cellule infettate da patogeni, cellule alterate (tumorali), cellule estranee (trapianti d'organo). Il riconoscimento è mediato da recettori (t cell receptors) che riconoscono un determinato antigene solo se presentato da cellule APC.
I linfociti T helper che riconoscono l'antigene presentato dalle cellule APC, producono citochine che contribuiscono alla attivazione dei linfociti T.
Immunità mediata da anticorpi o Immunità umorale
Classi di Anticorpi:- IgG (le più abbondanti), IgM, IgA, IgD e IgE
- IgG e IgM: plasma sanguigno (gamma-globuline)
- IgA: muco delle vie aeree, vie uro-genitali, saliva, lacrime, latte
- IgD sono esposte sulla superficie delle cellule immunitarie
Origine della diversità degli anticorpi Gli anticorpi sono prodotti dai linfociti B quando essi vengono opportunamente stimolati. L'organismo umano può produrre migliaia di anticorpi diversi, ma ciascun di essi è prodotto solo da un gruppo di linfociti B, derivati da un progenitore comune (origine clonale degli anticorpi) in grado di produrre quel particolare anticorpo e solo quello.
3. Spunti di riflessione nell'ottica delle 5 Leggi Biologiche
Per queste riflessioni mi sono riferito al fondamentale capitolo del "Testamento", scritto dal Dottor Hamer in persona. Questo capitolo è a pagina 403 ed il titolo è "IL SISTEMA DEI MICROBI CONDIZIONATO ONTOGENETICAMENTE - LA QUARTA LEGGE BIOLOGICA DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA".
La lettura non riporta una spiegazione biochimica dei fenomeni che porterebbero i microbi a comportarsi come viene descritto. In questo caso si tratta di credere alle parole dello scienziato tedesco. Quello che afferma è moralmente, biologicamente ed empiricamente plausibile e sensato, ma rimangono delle domande alle quali non ho trovato risposte.
Prima domanda: Hamer afferma, nelle 5 Leggi Biologiche, che nei conflitti endodermici e del mesoderma antico i microbi agiscono unicamente nella fase PCL, ma che già in fase CA iniziano a moltiplicarsi. L'interrogativo è: "Chi da loro il permesso di riprodursi prima, e di agire poi?"
Hamer afferma che è il cervello, ma come lo rende praticamente possibile? Come avviene la comunicazione cervello-microbi?
Seconda domanda: Passiamo alla seconda fase di un SBS. Come fa il cervello a comunicare ai batteri di passare all'azione loro tipica? Come riesce a cambiarne il comportamento? Mediatori chimici? Cambiamenti localizzati di pH? Variazione localizzata di energia?
Terza domanda: Relativa al comportamento microbico. Ci sono microbi che, secondo le scoperte del Dr. Hamer, eseguono funzioni distruttive, altri che partecipano alla ricostruzione. Come avviene tutto ciò?
La fase distruttiva può essere spiegata con l'impiego, da parte dei batteri, di enzimi e tossine, ma ho molte perplessità sull'azione ricostruttiva.
Hamer dice che i virus sembrano avere azioni di supporto alla rigenerazione di tessuti ulcerati o necrotizzati, tipici del foglietto ectodermico, ma come avviene tutto questo?
Quarta e ultima domanda: Hamer afferma che nei conflitti ectodermici c'è ulcerazione in fase CA, mentre nei tessuti del mesoderma recente c'è necrosi tissutale.
Come avvengono questi fenomeni? Ischemia? Accelerazione dell'apoptosi? Azione mirata di microbi?
3.1 Meccanismi ipotetici di attivazione dei microrganismi da parte del cervello
Ho cercato di capire come il cervello possa indicare a colonie immense di microbi il da farsi nel corso delle due fasi di un SBS. Ho pensato al rilascio di particolari sostanze ed è una ipotesi possibile. Queste sostanze quali sono? Non ho la minima idea in merito, ma comunque rimarrebbe il problema del contenimento. Se queste sostanze attivassero ad esempio i mycobatteri, potrebbero attivare tutti i mycobatteri presenti nell'organismo, mentre per lo più il fenomeno tubercolare è circoscritto a precise aree.
Ho pensato all'azione di contenimento effettuata dal sistema immunitario e mi sembra l'ipotesi più probabile. Supponiamo di poter vedere nella funzione immunitaria descritta in precedenza, una azione di puro contenimento. Le varie molecole prodotte dal sistema immunitario potrebbe comportarsi come una specie di "sedativo" nei riguardi della popolazione batterica. Fino a che vengono prodotte queste sostanze, la popolazione microbica rimarrebbe in quiescenza e solo al momento opportuno potrebbe essere cessata la produzione consentendo ai microbi di passare all'azione come loro spinta naturale.
Mi rendo conto che è solamente una ipotesi, ma potrebbe spiegare la ragione per cui l'evento infettivo si possa localizzare e non generalizzare.
In altre parole i ceppi batterici, adeguatamente identificati dal sistema immunitario, potrebbero essere sottoposti al contenimento specifico e localizzato per poi essere liberati e lasciati liberi di agire quando il cervello lo ritenga necessario. Quando l'azione batterica non è più necessaria, lo stesso sistema immunitario provvederebbe alla distruzione e contenimento degli stessi ceppi con il ritorno alla normalità sia in sede locale che generale.
3.2 Ipotesi sull'azione virale
Come detto, secondo il Dr. Hamer i virus concorrerebbero alla ricostruzione dei tessuti venuti a mancare in fase CA.
Pensando all'azione virale che talora crea lisi della cellula e quindi la sua distruzione, appare possibile che in realtà alcuni tipi di virus siano deputati più alla distruzione sensata che alla ricostruzione. Il meccanismo appare semplice.
Opportunamente stimolati, come descritto al punto precedente, i virus si inserirebbero nella cellula che poi esploderebbe liberando altre decine di virus dello stesso tipo che agirebbero allo stesso modo, creando quelle che si chiamano ulcerazioni e/o necrosi. Queste ulcerazioni sarebbero vieppiù rapide, come appare sensato biologicamente. Se ho un conflitto di paura nel territorio e ulcero la mucosa laringea per far passare più aria nel più breve tempo possibile, appare sensato usufruire di microrganismi che creino distruzione esponenziale, piuttosto che aspettare che il tessuto muoia spontaneamente senza essere rigenerato per arresto della replicazione.
La ricostruzione sarebbe lasciata al tessuto normale che ricrescerebbe nei tempi previsti dalla Natura, magari facilitati dalla infiammazione locale dove il calore favorirebbe una accelerazione procedurale.
Ma è possibile anche che i virus partecipino alla ricostruzione inserendosi nella cellula e, rilasciando il proprio filamento genetico, potrebbero indurre una accelerata mitosi e quindi ricostruzione. Questo spiegherebbe il fenomeno per cui alcuni virus sono ritenuti causa di cancro. La cellula "infettata" dal virus appare di certo modificata, ma senza intenti di malignità, ma solo protesa alla rigenerazione dei tessuti. È altrettanto possibile che possano entrare in sinergia due tipologie di virus, uno con comportamenti distruttivi a cui fa seguito il tipo con comportamenti replicativi e pro-miotici.
4. Conclusioni
Certo, le mie argomentazioni e ipotesi possono sembrare delle assurde panzane. Chiedo quindi il vostro parere.
Io non ho alcuna prova che le cose avvengano nel modo descritto in questa ultima parte, ma a livello di logica e biologia mi sembrano ipotesi largamente plausibili, anche in considerazione del fatto che la Natura ha creato una rete simbiontica, che consente l'equilibrio ed il connubio tra singole forme strutturali (prioni e virus) e complesse forme di vita come quella umana.
Occorre altresì ammettere che lo stesso Dr. Hamer ha fatto intendere che la sua immensa, preziosa, straordinaria opera sia stata e sia una chiave di accesso ad un mondo di verifiche e di studio.
Chiedo quindi il vostro aiuto e la vostra opinione, nell'ottica di chiarire meglio uno degli aspetti meno chiari delle 5 Leggi Biologiche.
Grazie :-)
Appendice - Antoine Bechamp
Tratto da: Whale - Traduzione e adattamento di Giorgio BeltrammiAntoine Bechamp, dalle cui ricerche Pasteur plagiò tutto quello che a lui sembrò utile, è noto per un interessante pusnto di vista che non è mai stato confutato. Bechamp ha scoperto dei microorganismi che chiamò "microzimi" che sono presenti in ogni cosa - animale, vegetale e minerale, che sia vivente o morto. In base alle condizioni dell'ospite, questi microzimi possono assumere diverse forme. I batteri patogeni e i virus sono semplicemente le forme assunte dai microzimi quando ci sono le condizioni della malattia. In un corpo malato i microzimi diventano batteri patogeni e virus. In un corpo sano, i microzimi contribuiscono alla salute cellulare. Quando una pianta o un animale muore i microzimi se ne vanno. A tutt'oggi, l'intera teoria dei microzini non è stata confutata.
Ricercatori successivi, come Naessens ed Enderlein seguirono la stessa linea di ragionamento e svilupparono il proprio sistema con cui questi microzimi operano. Le loro idee non sono mai state provate come false dalle ricerche contrarie; esse sono state generalmente perseguitate dalla medicina convenzionale, il che è sensato. In assenza di un nemico che possa essere identificato e ucciso, quale sarebbe la ragione per produrre delle armi? Sviluppare armi, vale a dire farmaci, è la missione dell'industria realizzata e portata avanti da Carnegie e Rockefeller fino ai giorni nostri, come possiamo vedere. Nuovi farmaci significano nuovi fondi per la ricerca, in funzione di aumentare le prescrizioni e alimentare una professione che scriva quelle prescrizioni.
"Questi microorganismi (germi) si nutrono di materiale tossico che trovano nell'organismo malato e lo preparano per l'escrezione. Questi organismi piccolissimi sono derivati da organismi ancora più piccoli chiamati microzima. Questi microzima sono presenti nei tessuti e nel sangue di tutti gli organismi viventi, dove rimangono normalmente quiescenti e innocui. Quando il benessere del corpo umano è interrotto dalla presenza di potenziali materie pericolose, una trasmutazione ha inizio. I microzima cambiano in batteri o virus che immediatamente iniziano a lavorare per allontanare dal corpo queste materie pericolose. Quando i batteri o i virus hanno completato il proprio compito di consumare le sostanze pericolose, ritornano allo stato quiescente di microzima".
--Bechamp.
Titoli accademici
- Professore di Farmacia
- Dottore in Scienze
- Dottore in Medicina
- Professore di Chimica Medica e Farmacia a Montpellier
- Professore di Fisica e Tossicologia - Strasbourg Higher School of Pharmacy
- Professore di Chimica a Strasbourg
- Professore di Chimica Biologica presso la facoltà d Medicina di Lille
- Cavaliere della Legion d'Onore - Comandante della Rosa del Brasile
La Teoria dei germi di Pasteur vs la Teoria cellulare di Bechamp
TEORIA DEI GERMI (PASTEUR) | TEORIA CELLULARE (BECHAMP) |
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Le malattie sono causate da microbi esterni al corpo | Le malattie si manifestano con microorganismi che sono nelle cellule del corpo |
I micro-organismi sono generalmente contrastati dal corpo | Questi microrganismi intracellulari agiscono normalmente per realizzare ed assistere i processi metabolici del corpo |
La funzione dei microrganismi e costante | La funzione di questi microrganismi cambia per aiutare nei processi catabolici (disintegrazione) dell'organismo ospite, quando questo organismo muore o è danneggiato, sia chimicamente che meccanicamente |
Le caratteristiche dei microorganismi sono costanti | I microrganismi cambiano le proprie caratteristiche in funzione dell'ambiente in cui si trovano |
Ogni malattia è associata con un particolare microrganismo | Ogni malattia è associata con una particolare condizione |
I microrganismi sono gli agenti causali primari | I microrganismi diventano patogeni quando le condizioni di salute dell'ospite si deteriorano. Per cui la condizione dell'organismo ospite è l'agente causale primario |
Le malattie possono colpire chiunque | Le malattie si verificano in condizioni insalubri |
Per prevenire la malattia dobbiamo rafforzare le difese | Per prevenire le malattie dobbiamo promuovere la salute |