Organi e Tessuti del Mesoderma Antico
Tratto da: PasadoFuturo.com
Articolo originale
Traduzione e adattamento di Giorgio Beltrammi
Caratteristiche e sintomi di ogni fase
Tessuto di protezione dal contatto e della integrità.
- Sentito della attivazione (Conflitti):
- Attacco alla integrità o pericolo per l'integrità, timore per la propria integrità
- Preoccupazione nel nido, per l'intergrità del nido
- Fase de Conflitto Attivo (CA), Simpaticotonia: Aumento immediato della funzione.
Moltiplicazione cellulare, formazione di tumori adenocarcinomi, ingrandimento per mesoteliomi.
Moltiplicazione di funghi e micobatteri a partire dalla DHS.
Fase del senso biologico dell'SBS. - Fase di Soluzione del Conflitto (PclA), Vagotonia: Caduta immediata della funzione.
Riduzione cellulare caseosa, dal centro del tumore alla periferia.
Azione dei microbi (funghi e micobatteri).
Sudore, infiammazione, febbre.
Temperatura massima: 38.4 gradi regolare.
Massimo 3 settimane. - Crisi epilettoide: Acutizzazione, tremore interno, vibrazione interna, sudori.
Durata: massimo 45 minuti. Il tempo in minuti rappresenta i giorni di durata della Fase Attiva. - Fase di Soluzione del Conflitto (PclB), Vagotonia: Normalizzazione della funzione
Riduzione cellulare caseosa o incapsulamento.
Diminuiscono sudori, dolore, infiammazione, calore e microbi. - Eutonia: Residui cicatriziali calcificati di Tbc, caverne, cisti incapsulate, fibroadenomi
Organi con tessuto del Mesoderma Antico
Derma o corium della pelle (pelle profonda)
Funzione: protettrice, rappresenta la seconda linea di difesa contro i traumatismi. Il suo spessore va dalle 20 alle 30 maggiore della epidermide. Gli strati profondi del derma contengono i follicoli piliferi con la muscolatura liscia adibita all'erezione del pelo, e le ghiandole sebacee. L'altra sua funzione è quella di nutrire l'epidermide, dato che questo strato è scarsa di capillari sanguigni, per cui dipende dalla irrigazione ematica del derma. Funzione termorregolatrice, l'irrigazione del derma può contrarsi per vasocostrizione se fa freddo ed espandersi per vasodilatazione se fa caldo. Inoltre il sudore inizia dalle ghiandole sudorípare contenute in esso. Funzione strutturale, dona sostegno all'epidermide grazie alle papille dermiche ed al contenuto di fibre di collagene, che garantiscono densità e forza) a questo strato. La sua alta concentrazione in fibre di collagene ed elastiche (collagene ed elastina) offre elasticità a tutta la pelle. Ha anche una funzione sensitiva, dato che in questo strato si trovano le strutture nervose incaricate di percepire: pressione, calore, freddo, solletico, dolore, morbidezza.
- Sentito della attivazione (Conflitti): attacco all'integrità. Conflitto di sporcatura, di essere sfigurati, di insudiciamento, deformazione o deturpazione
- Fase Attiva: ispessimento, inscurimento di color vinaceo (melanoma)
- PclA: infiammazione del tessuto compatto, dolore, calore, degradazione, necrosi caseosa da microbi
- Crisi epilettoide: sudori
- PclB: diminuisce l'infiammazione, dolore, calore, degradazione, sanguinamento, microbi
- Normotonia: cicatrice.
Putrefazione se l'epitelio pavimentoso della zona colpita si apre (TBC aperta della pelle, stesso processo della lebbra).
Ghiandole sudoripare
Funzione: eliminare il sudore. Regolazione della temperatura (termoregolazione), l'organismo può diminuire la temperatura corporea con la evaporazione del sudore. Tra le altre funzioni c'è la liberazione dei feromoni, che sono spettanza delle ghiandole sudoripare apocrine. Sono ghiandole tubulari alloggiate nel derma, accompagnandosi sempre ad un follicolo pilifero, che ha un dotto esterno che sfocia nella pelle. Si dividono in eccrine e apocrine.
- Sentito della attivazione (Conflitti): sentirsi attaccato, accusato per una situazione penosa o vergognosa come il parlare in pubblico o affrontare qualcuno ritenuto superiore. Immagine sporca di se, specialmente nella pubertà (acne).
- Fase Attiva: aumento della funzione, sudorazione fredda. Noduli di acne in forma di piccoli tumori amelanotici compatti.
- PclA: caseificazione, calore, microbi, cattivo odore.
- Crisi epilettoide: sudori, cattivo odore.
- PclB: diminuiscono i sudori, microbi, cattivo odore.
- Normotonia: resti cicatriziali.
Ghiandole sebacee
Funzione: sintetizzare il sebo, lubrificare e proteggere la superficie della pelle, generano il grasso necessario affinché la pelle si mantenga morbida e liscia. Si trovano in tutto il corpo associate ai follicoli piliferi. Solo i palmi delle mani e le piante dei piedi ne sono sprovvisti.
- Sentito della attivazione (Conflitti): timore di avere secchezza cutanea o essere cosciente di avere la pelle secca.
- Fase Attiva: Adenocarcinoma (punti neri).
- Pcl: necrosi caseosa fetida.
Ghiandole di Meibomio o Tarsali
Funzione: sono Ghiandole sebacee di ampie dimensioni che si trovano collocate nelle palpebre superiore ed inferiore e producono una secrezione composta da differenti sostanze, tra cui abbondano proteine e lipidi differenti come fosfolipidi, trigliceridi e steroli liberi. Questa secrezione forma parte della pellicola lacrimale permettendo la sua stabilità ed evitando la sua evaporazione. Le Ghiandole meibomiane, a differenza di altre ghiandole sebacee, non sono in contatto diretto con i follicoli piliferi. Ogni ghiandola di Meibomio si compone di acini multipli secretori che contengono i meibociti, dottuli laterali, un dotto centrale e un dotto escretore terminale che si apre nel margine posteriore della palpebra. Esistono una cinquantina di ghiandole di questo tipo nella palpebra superiore e circa la metà in quella inferiore. L'ostruzione del dotto di uscita di alcune di queste ghiandole, può portare alla formazione di piccole cisti palpebrali che vengono chiamate calazi.
- Sentito della attivazione (Conflitti): timore per l'integrità, pericolo per la integrità, per aver visto qualcosa di sgradevole.
Ghiandole mammarie
Funzione: producono latte per alimentare la prole o figli durante i primi mesi o settimane di vita. Sebbene siano presente in entrambe i sessi, normalmente sono funzionali solo nella femmina.
Le Ghiandole mammarie nascono a partire da ghiandole sudoripare modificate durante l'evoluzione per alimentare la prole dei mammiferi.
- Sentito della attivazione (Conflitti): preoccupazione o pericolo nel nido. Preoccupazione per l'integrità del nido.
- Fase Attiva: ingrossamento progressivo della ghiandola con una massa cellulare compatta e ben delimitata.
- PclA: infiammazione del tessuto compatto, dolore, caseificazione se sono presenti i micobatteri o i funghi, ascesso chiuso, calore, febbre fino a 38.4 gradi, formazione di pus senza sua espulsione.
- Crisi epilettoide: sudori, inizia il drenaggio dell'ascesso (pus) attraverso il capezzolo o attraverso la pelle se l'ascesso si rompe.
- PclB: diminuisce l'infiammazione, dolore, micobatteri o funghi, drenaggio dell'ascesso (pus), calore, sudori, secrezione.
- Normotonía: fibroadenomi cicatriziali (asintomatici).
Con la presenza di due processi biologici attivi, o in Crisi epilettoide, delle ghiandole mammarie di entrambe le mammelle, si produce una Costellazione del Cervelletto che provoca un comportamento di: "voler aiutare e proteggere tutti", conosciuta anche come "Sindrome di Madre Teresa" o della "supermamma".
Pericardio
Funzione: protezione del cuore. È un sacco leggero che contorna il cuore, formato da due membrane: una esterna e fibrosa e l'altra interna e sierosa. Sostiene il cuore al suo posto e nel suo corretto funzionamento. Tra i due foglietti c'è un liquido che lubrifica costantemente le superfici e permette che il cuore si muova facilmente durante la contrazione.
- Sentito della attivazione (Conflitti): attacco al cuore. Paura per la integrità del proprio cuore.
- Fase Attiva: ispessimento, tumore a crescita piana.
- Fase Pcl: versamento (essudativo) pericardico (diagnosi che generalmente è la causa di una ricaduta conflittuale, e di un nuovo mesotelioma del pericardio: circolo vizioso). Normalmente è unilaterale perché il pericardio è diviso a metà. Se non c'è questa divisione si avrà il tamponamento cardiaco per un versamento circolare, che può essere mortale, una delle cause più frequenti di morte iatrogenica. Dopo la necrosi caseosa si ha la tipica calcificazione frequentemente osservata. (Pericardite costrittiva calcica). Se è presente il Conflitto dei tubuli renali (Profugo) il versamento può essere drammatico.
Pleura
Funzione: è una membrana sottile che ricopre l'esterno dei polmoni e riveste l'interno della cavità toracica. Tra le membrane della pleura esiste un piccolo spazio che normalmente è riempito da una piccola quantità di liquido. Questo liquido aiuta le due membrane della pleura a scivolare morbidamente una sull'altra, quando i polmoni inalano ed esalano.
- Sentito della attivazione (Conflitti): attacco al torace, alla cavità toracica. Paura per l'integrità del torace.
- Fase Attiva: ispessimento per il mesotelioma, che può presentare una crescita piana o formare grandi tumori compatti solitari, in base al modo in cui si è percepito l'attacco.
- PclA: infiammazione del tessuto, dolore, versamento pleurico, microbi, febbre, ascesso, essudato. Difficoltà respiratoria quando il versamento è importante.
- Crisi epilettoide: sudore e brividi.
- PclB: diminuisce l'infiammazione, dolore, versamento pleurico, sudori ed essudato.
- Normotonia: resti cicatriziali.
Peritoneo
Funzione: protezione degli organi e permette che essi scivolino liberamente nella cavità. Il peritoneo è una membrana molto sottile e solida, formata da due membrane che possono scorrere l'una sull'altra: quella denominata parietale ricopre tutta la parete interna della cavità addominale, mentre quella chiamata viscerale ricopre la superficie esterna di tutti gli organi situati nella cavità addominale: fegato, pancreas, milza, stomaco, intestino tenue, colon.
- Sentito della attivazione (Conflitti): attacco all'addome. Paura per l'integrità dell'addome.
- Fase Attiva: crescita di piccoli mesotelioni o grandi noduli compatti, in base alla percezione dell'attacco.
- Fase Pcl: Ascite, che con la Sindrome dei Tubuli Collettori (Profugo) sarà più grave. Riduzione dei mesoteliomi per necrosi caseosa o incistamento.
Grande omento
Funzione: l'omento, è uno strato membranoso doppio di tessuto grasso, che ricopre e supporta gli intestini e gli organi dell'addome inferiore. Si compone di grande omento, che è un grande magazzino per i grassi, e piccolo omento, che connette lo stomaco all'intestino ed al fegato. I puntini bianchi presenti nel grande omento, contengono leucociti che aiutano l'immunità mediante l'eliminazione degli scarti cellulari.
- Sentito della attivazione (Conflitti): attacco percepito all'addome.
- Fase Attiva: tumore compatto di qualità secretoria e proliferazione in forma di cavolfiore o di qualità assorbente a crescita piana. Secrezione di liquido per facilitare il movimento dei visceri intestinali (in caso di ascite).
- Fase Pcl: riduzione per necrosi caseosa da TBC, frequentemente con presenza di aderenze.
Meningi
Tratto da: Monografias.com - Traduzione e adattamento di Giorgio Beltrammi
Sono membrane connettivo/vascolari che contornano il Sistema Nervoso Centrale, tanto nella parte encefalica come in quella midollare.
Forniscono protezione e nutrimento al Sistema Nervoso Centrale. La maggior parte degli autori considerano che ci siano 3 membrane e tra queste esistono anche 3 spazi ed in uno di essi circola il Liquido Cefalorachidiano, che agisce come ammortizzatore idraulico.
Quindi encefalo e midollo spinale sono contornati da tre membrane: la duramadre, la aracnoide e la piamadre. Dalla superficie alla profondità si trovano duramadre, aracnoide e piamadre e allo stesso modo dei vasi sanguigni encefalici e spinali, costituiscono elementi morfologici imprescindibili per l'integrità morfo-funzionale del sistema nervoso, per la loro partecipazione nella protezione, fissaggio e nutrimento delle distinte porzioni del sistema nervoso centrale.
Meningi encefaliche e del midollo spinale
- • DURAMADRE
È costituita da tessuto connettivo denso e si dispone in stretta relazione con il periostio delle ossa craniali, è fortemente adesa alla base cranica e meno tenacemente adesa alla volta craniale, il che la rende vulnerabile alla formazione di accumuli di sangue, detti ematomi epidurali.
La duramadre è descritta convenzionalmente formata da due strati:- strato endostale - che non è altro che periostio che copre la superficie interna delle ossa craniali. A livello del forame occipitale, non prosegue con la duramadre del midollo spinale
- strato meningeo - o duramadre propriamente detta. È una membrana fibrosa densa e forte che copre l'encefalo e, a livello del forame occipitale prosegue con la duramadre del midollo spinale. Fornisce guaine tubulari ai nervi craniali quando questi fuoriescano dai forami craniali. Una volta all'esterno le guaine si fondono con l'epinervio dei nervi
Lo strato meningeo forma quattro setti, che dividono la cavità craniale in spazi che comunicano liberamente ed alloggiano le suddivisioni dell'encefalo. La funzione di questi setti è quella di limitare il dislocamento dell'encefalo in risposta ai movimenti di accelerazione e decelerazione quando si muove la testa. Questi setti o pliche sono i seguenti: la falce cerebrale, la Tenda cerebellare, la falce cerebellare e il diaframma della Sella Turcica.
Innervazione della Duramadre
Rami dei nervi trigemino, vago e dei tre primi nervi spinali cervicali e rami del tronco simpatico passano verso la duramadre.
La duramadre possiede numerose terminazioni nervose sensibili allo stiramento, che produce la sensazione di cefalea.Irrorazione della Duramadre
Numerose arterie irrigano la duramadre dalle arterie carotide interne, mascellare, faringea ascendente, occipitale e vertebrale. Dal punto di vista clinico, la più importante è l'arteria meningea media, la quale può danneggiarsi nei traumi cranici.
Le vene meningee si trovano nel foglietto endosteale della duramadre. La vena meningea media segue i rami dell'arteria meningea media e drena nel plesso venoso pterigoideo o nel seno sfeno-parietale. Le vene si trovano all'esterno delle arterie.Seni venosi durali
I seni venosi della cavità cranica si trovano tra i foglietti della duramadre. La loro funzione principale consiste nel ricevere sangue dall'encefalo attraverso le vene cerebrali e il liquido cefalorachidiano dallo spazio subaracnoideo attraverso le villosità aracnoidee. Il sangue dei seni durali drena infine nelle vene giugulari interne del collo. I seni durali sono rivestiti da endotelio e le loro pareti sono sprovviste di strato muscolare e di valvole. I principali seni venosi sono:- Seno sagittale superiore
- Seno sagittale inferiore
- Seno retto
- Seni trasversi
- Seni sigmoidei
- Seno occipitale
- Seni cavernosi
- Seni petrosi superiore e inferiore
- • ARACNOIDE
È una delicata membrana impermeabile che copre l'encefalo e si colloca tra la piamadre interna e la duramadre esterna. È separata dalla duramadre da uno spazio potenziale, lo spazio subdurale, pieno di un film di liquido; è separata dalla piamadre dallo spazio subaracnoideo, il quale è ripieno di liquor cefalorachidiano. Le superfici interna ed esterna dell'aracnoide sono ricoperte da cellule mesoteliali piane.
La aracnoide forma ponti sopra i solchi della superficie dell'encefalo e in certe situazioni l'aracnoide e la piamadre sono ampiamente separate per formare le cisterne subaracnoidee. La cisterna cerebellomidollare si colloca tra la superficie inferiore del cervelletto ed il tetto del quarto ventricolo. La cisterna interpeduncolare si colloca tra i due peduncoli. Tutte le cisterne comunicano liberamente tra loro e con il resto dello spazio subaracnoideo.
L'aracnoide è connessa con la piamadre attraverso lo spazio subaracnoideo pieno di liquido, mediante delicate bande di tessuto fibroso. Le strutture che passano verso l'encefalo e da questo al cranio o ai suoi forami, devono attraversare lo spazio subaracnoideo. Tutte le arterie e le vene cerebrali si collocano in questo spazio, allo stesso modo dei nervi cranici. L'aracnoide si fonde con l'epinervio dei nervi nel punto di uscita dal cranio. Nel caso del nervo ottico, l'aracnoide forma una guaina per il nervo che si estende nella cavità orbitaria attraverso il condotto ottico e si fonde alla sclera del globo oculare. Lo spazio subaracnoideo si estende attorno al nervo ottico fino al globo oculare. - • PIAMADRE
È una membrana vascolare coperta da cellule mesoteliali piatte. Riveste strettamente il cervello coprendo le circonvoluzioni e discendendo nei solchi più profondi. Se estende verso l'esterno sopra i nervi cranici e si fonde con il loro epinervio. Le arterie cerebrali che entrano nella sostanza dell'encefalo portano una guaina di piamadre con loro.
La piamadre forma la tela coroidea del tetto del terzo e quarto ventricolo dell'encefalo e si fonde con l'ependimo per formare i plessi coroidei nei ventricoli laterali, terzo e quarto dell'encefalo. - • SPAZI INTERMENINGEI
Tra le distinte membrane meningee si formano spazi rilevanti che sono:- Epidurale: esiste solo a livello spinale tra la duramadre e la superficie interna delle vertebre. È un spazio tra la duramadre e il periostio. Questo spazio è di circa 3 mm. Contiene tessuto adiposo (grasso fluido) e vasi sanguigni, soprattutto una fitta rete venosa. Sotto l'estremità del sacco durale (S2), la totalità del canale del sacro appartiene allo spazio epidurale.
- Subdurale: Si trova tra la duramadre e la aracnoide tanto a livello encefalico come a livello spinale.
- Subaracnoideo: È lo spazio tra l'aracnoide e la piamadre. Occupato dal liquido cefalorachidiano. Contorna tutto l'encefalo e il midollo spinale. La piamadre si adatta a tutte le irregolarità della superficie encefalica; la aracnoide se distende sopra essa formando un arco.
- Cisterna cerebellare magna
- Cisterna del solco laterale del cervello
- Cisterna chiasmatica
- Cisterna Interpeduncolare
Barriera ematoencefalica
Gli esperimenti di Paul Ehrlich nel 1882 dimostrarono che gli animali ai quali si iniettava per via endovascolare dei coloranti, come il blu tripano, mostravano colorazioni di tutti i tessuti del corpo ad eccezione del cervello del midollo spinale. Più tardi si dimostrò che, sebbene la maggior parte del cervello non si tingeva dopo l'iniezione, si coloravano comunque le seguenti aree: ghiandola pineale, lobo posteriore dell'ipofisi, tuber cinereum, parete del recesso ottico, l'estremo inferiore del quarto ventricolo. Queste osservazioni condussero al concetto che esista una barriera ematoencefalica ("barriera ematomidollare" sarebbe la denominazione più precisa).
La permeabilità della barriera ematoencefalica, è inversamente proporzionale alla grandezza delle molecole e direttamente proporzionale alla loro liposolubilità. I gas e l'acqua attraversano facilmente la barriera, mentre il glucosio e gli elettroliti passano più lentamente.
La barriera è quasi impermeabile alle proteine plasmatiche e altre molecole organiche di grosse dimensioni. I composti con pesi molecolari attorno ai 60.000 e superiori si mantengono all'interno del sistema circolatorio sanguigno.
Componenti o strutture della barriera ematoencefalica.
L'esame al microscopio elettronico del sistema nervoso centrale mostra che il lume di un capillare sanguigno è separato dagli spazi extracellulari che contornano i neuroni e la neuroglia dalle seguenti strutture:
- Le cellule endoteliali della parete del capillare
- Una membrana basale continua che contorna il capillare esternamente alle cellule endoteliali
- i prolungamenti peduncolati degli astrociti che aderiscono alla superficie esterna della parete del capillare
Importanza funzionale della barriera ematoencefalica (BHE)
La barriera ematoencefalica (BHE) è una struttura istologica e funzionale che protegge il Sistema Nervoso Centrale, è costituita da cellule endoteliali specializzate che ricoprono il sistema vasculo-cerebrale e ha una importanza capitale nel mantenimento della omeostasi dei neuroni e delle cellule gliali e nel blocco dell'accesso di sostanze tossiche endogene o esogene.
Le cellule endoteliali cerebrali sono differenti a quelle degli altri organi in due aspetti fondamentali: Presentano unioni intercellulari strette che evitano il passaggio transcapillare di molecole polari come ioni e proteine, e sono fornite di fenestrazioni e vescicole pinocitiche.
Come risultato di queste caratteristiche anatomiche, le cellule endoteliali cerebrali conformano una barriera cellulare tra il sangue e lo spazio interstiziale, la cosiddetta BHE, che permette di mantenere stabile la composizione del liquido interstiziale, indispensabile per un adeguato funzionamento neuronale.
La BHE più che uno strato passivo di cellule, è un complesso metabolico attivo con molteplici pompe, trasportatori, recettori per neurotrasmettitori e citochine.
Esistono alcune aree del cervello dove non esiste la barriera ematoencefalica. In queste regioni le caratteristiche morfologiche dell'endotelio sono simili ad altri letti microvascolari sistemici, con fenestrazioni, vescicole e perdita della continuità nelle unioni intercellulari strette. I principali esempi nei quali si trovano queste aree includono: ipofisi, l'eminenza media, l'area postrema, il recesso preottico, la pineale e il plesso coroideo.
I vasi capillari nel tessuto neuronale sono costituiti da uno strato semplice di cellule endoteliali, associate ad una membrana basale, periciti e uno strato quasi continuo di astrociti. Le cellule endoteliali dei capillari cerebrali hanno un'alta resistenza elettrica e presentano una alta relazione mitocondrio/citoplasma, secondaria alla attività metabolica elevata.
Le unioni intercellulari sono estremamente dense e complesse. La loro ultrastruttura rivela una rete di filamenti interlacciati con alcuni spazi tra essi e le cellule endoteliali che giacciono sopra una membrana basale composta da collagene tipo IV, laminina, fibronectina e il proteoglicano eparano solfato che, insieme al collageno tipo IV, fornisce uno strato di supporto strutturale attorno al vaso.
Addossati alla membrana basale si trovano i periciti, che sono cellule fagocitiche contrattili e svolgono un compito importante alla presenza di antigeni agendo come una seconda linea di difesa.
Gli astrociti hanno un ruolo fondamentale nel mantenere le condizioni di equilibrio nello spazio interstiziale.
- Sentito della attivazione (Conflitti): attacco all'integrità o pericolo per l'integrità del cervello e del midollo spinale.
- Fase Attiva: ispessimento delle meningi.
- Fase Pcl: caseificazione con l'azione di funghi e micobatteri.
Le infiammazioni delle meningi (chiamate nella medicina ufficiale: meningiti o encefaliti) sono normalmente del tessuto connettivo delle meningi in Fase di Riparazione e si risolvono applicando qualche simpaticotonico.
Non esistono le "meningiti batteriche". Le punture che vengono fatte in Medicina cercando infezioni batteriche, non hanno una giustificazione scientifica. Con la prima puntura, eseguita per raccogliere liquido spinale in funzione di scoprire la presenza di batteri, questi non vengono trovati. Ma con la seconda puntura sono invece presenti, introdotti con la prima puntura. Sebbene l'ago sia sterile, la pelle non può essere sterilizzata e i batteri possono entrare accidentalmente. Per riparare ai danni umani, che hanno causato l'entrata dei batteri, si possono impiegare gli antibiotici per qualche giorno, ma l'ideale sarebbe evitare la puntura meningea anche per procedimenti di anestesia.
Fascie muscolari
Funzione: Struttura membranosa molto resistente che si estende su tutto il corpo umano come una rete tridimensionale avvolgendo i muscoli e separandoli dai muscoli vicini, fornendogli supporto, isolamento, forma, protezione, evitando che si rompano e favorendo la loro motilità. Si suddivide in: fascia superficiale, fascia profonda e fascia di inserzione.
Questo sistema di fasce ha una straordinaria capacità di scorrevolezza e dislocamento, rendendo possibili ogni tipo di movimento come: il battito del cuore, l'espansione dei polmoni durante la respirazione, il sollevamento di un braccio, compresi i più impercettibili come quelli cranio-sacrali.
- Sentito emotivo dell'attivazione (conflitto o shock biologico): attacco all'integrità o pericolo per l'integrità.
- Fase Attiva: ingrossamento delle fascie.
- Fase Pcl: caseificazione con l'azione di funghi e micobatteri (fascite necrotizzante), tubercolosi muscolare (poco frequente).