Periodo |
Percezioni |
Oggettività |
Durante la gestazione |
Domina il Progetto Senso vissuto dalla madre, anche in risposta agli input dati dal clan o famiglia nei quali ella vive.
- p/s intenzionale, conscio ed esplicito. Ad esempio: mio padre è medico, io sono medico.
- p/s di avvenimenti naturali. Durante la gravidanza avviene qualcosa di speciale: "un incidente..., alloggio instabile..." bambino pauroso
- p/s di avvenimenti urgenti. Dramma familiare che si deve riparare: problemi familiari, malattie, divorzi...
- p/s e parto. Come si è nati: forcipe, avvolgimento del cordone, cesareo,.... Bambini adottati: programma di abbandono...
- p/s implicito, segreto genitoriale. C'è un segreto e il bambino lo esprime con sintomi (eczema,...), o con un comportamento (amore impossibile...)
- p/s transgenerazionale, inconscio, relativo alla storia familiare.
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- Accettazione e Accoglimento
- Desideri impositivi ("Volere il maschio per portare il nome" - "Volere braccia da lavoro")
- Tensioni familiari (Gravidanza inattesa e non accettata, rifiuto da parte dei genitori, senso di colpa, vergogna, disonore)
- Privazioni (affettive, materiali)
- Violenza (guerra, clima di violenza e sopruso)
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Nel parto |
All'atto di abbandonare l'utero inizia a formarsi il modello basico di abbandono che rimane per tutta la vita. Coesistono in quel momento il timore della perdita e la colpa primaria.
Il bimbo cresce con la credenza di avere causato dolore e paura e pertanto deve essere una "persona buona" e non deve trasgredire minimamente, anche se gli è richiesto di comportarsi male. Tenta di nascondere i suoi lati negativi.
Origina uno sforzo subcosciente di protezione verso il partner e colpevolezza anticipata per il dolore che crede potergli causare.
- Del bimbo rispetto al mondo esterno (parto eutocico o distocico, condizioni ambientali all'uscita - nascere in casa, con le dovute avvertenze, può cambiare il percepito del bimbo che nasce)
- Della madre rispetto al parto stesso (accoglimento del parto come evento naturale ed autoeducazione alla sua benedizione - non va dimenticato che insieme al proprio figlio, anche la mamma nasce ad un nuovo mondo. Paura del parto, memorie di tragedie famigliari proprio nel momento del parto, il timore del "taglio")
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Presentazioni Anomale al Parto
- Parto Pelvico o Podalico
Il Risentito: «Devo dimostrare chi sono». È un concetto legato all'identità.
È anche: «Quello che mi circonda è pericoloso, per cui vado a marcia indietro». Una persona che è nata in questo modo può avere paura di andare avanti. Può essere relativo al ritardo scolastico o alle ripetizioni scolastiche.
È molto importante interrogare la madre sulle sue paure, che per lei significa: «Ho paura di andare avanti», o che per la madre significa «portare questo bimbo in un mondo pericoloso».
- Parto Trasverso
Non vogliono uscire e/o hanno confuso la via d'uscita. Frequentemente si lamentano di aver preso la direzione sbagliata.
Si lamentano della confusione, si muovono molto, evitano gli abbracci, non sopportano l'essere controllati. Spesso praticano professioni sbagliate o hanno un partner sbagliato. Non amano unirsi agli altri e a volte vanno in direzione contraria (opposizione, piace loro sentirsi al sicuro).
- Cordone Ombelicale
Avvolto al collo: quando c'è un giro di cordone ombelicale, potrebbe essere: «devo sacrificare il bimbo per trattenere il partner...».
C'è una memoria arcaica biologica che determina il fatto che sia meglio salvare il partner che il bimbo. Va ricordato che si tratta di biologia, la prima necessità è di perpetuare la specie. Il bimbo non è capace di farlo, mentre il partner si.
Sono molto suscettibili alla sensazione di asfissia. Vivono l'intimità come pericolosa. Si sentono asfissiati dalla relazione: «Questo mi sta uccidendo!».
- Placenta Previa
Qui compare il concetto di violazione, come se si dovesse proteggere il bimbo da una violazione, o come se si dovesse proteggere il bimbo dal padre o da una aggressione. Proteggo il bimbo in questo luogo affinché non sia aggredito.
Esempio: donne che durante la gravidanza non desiderano avere rapporti sessuali, mentre il marito li chiede. Quindi si sentono aggredite.
- Distacco di Placenta
Conflitto: «Ho paura di fare danno al bambino»
- Ittero
Per la maggior parte dei bimbi si tratta di una condizione temporanea e inoffensiva che scompare da sola. In rare occasioni può essere molto grave, per cui occorre molta attenzione. Generalmente si deve ad una incompatibilità di tipo sanguigno tra la mamma e il figlio (Conflitto AB-O). È legato alla collera della madre. Se è allattato, potrebbe presentare ittero se non riceve latte a sufficienza. È in relazione con: «Ho paura che il mio latte non sia sufficiente per il mio bambino».
- Nascita con difficoltà respiratoria
Produce una immensa rabbia. Se inala liquido amniotico vivrà come un tradimento l'azione della madre, che non ha collaborato con lui. Alcuni studi dimostrano il rischio di suicidi incrementati nell'adolescenza.
- Parto Prematuro
«Necessito essere già nato». Madre spaventata o malata, aborto indotto o morte fetale in precedenza. Se viene messo in incubatrice, doppio conflitto di separazione. Si sentono separati e soli, timorosi di ciò che li tocca, osserva e giudica.
Vita frettolosa, molto vulnerabili, si sentono insignificanti. Nascono per proteggere la madre, sono molto cauti nelle relazioni, hanno la mente molto rapida, ma il corpo lento a reagire.
- Parto Tardivo / Prolungato
La madre che desidera rimanere con il figlio nella pancia, «...non sono preparata per separarmi da mio figlio». Frequentemente attendono fino a che le cose non diventano preoccupanti.
Sono persone lente. Possono essere indolenti e si sentono indifesi. Frequentemente il partner li "trattiene". Credono di non poter avere ciò che vogliono quando lo desiderano. Sentono di far aspettare gli altri, che possono ferire, che la vita è dura e difficile.
- Parto Indotto
Hanno problemi ad iniziare e con il tempo in generale. Pensano che gli altri debbano fare le cose per loro e di frequente.
Si sentono indifesi e sperano che qualcuno li serva. Non scelgono la relazione, generalmente vengono scelti. Si lamentano di essere apatici nelle relazioni. Sentono che gli altri impongono le regole in cui si sentono intrappolati, specialmente nelle relazioni. Difficilmente iniziano un progetto. Tardano ad uscire dalla camera.
- Parto con forcipe
Non piace di essere controllati ne' manipolati. Temono il dolore. Difficoltà a passare ad altre cose senza un aiuto esterno. Sentono di non essere sufficientemente buoni, credono che non importi quanto facciano, nulla è mai sufficiente. Temono il contatto fisico e sentono che cuore e cervello sono separati (si disconnettono dalle proprie emozioni). Possono soffrire cronicamente di mancanza di volontà.
- Parto Cesareo
Sindrome della interruzione. Mi hanno sviato dalla direzione originale della mia vita. Mi hanno prelevato dal mio ambiente. Testardaggine, conflitti di volontà e cambi di direzione, interruzioni. Si risentono perché gli altri manipolano. Indiretti nella comunicazione. Necessitano di essere toccati. Pensano che tutto faccia loro male, si confondono con facilità e hanno difficoltà a prendere delle decisioni. Sono contraddittori.
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Primi tre anni |
Le 4 "A"
- Accettazione/Accoglimento: il bimbo percepisce fortemente l'essere accettato dalla madre. In questo momento il percepito dell'accoglimento paterno non è preminente. Il bimbo è in fusione con la madre. Anche il percepirsi accolta e accettata, da parte della madre, passa al bimbo in linea diretta. La mamma deve essere accettata non solo dal proprio compagno, ma dal clan e dal mondo.
- Accudimento: il bimbo percepisce fortemente il calore e la vicinanza, le cure e l'amore delle carezze. Percepisce non solo l'essere cambiato quando il pannolino è sporco, ma l'amore con cui mamma provvede a cambiarlo, il tempo che devolve a queste pratiche. Talora le procedure di accudimento sono così interattive che al momento del naturale distacco dalla madre, questa vive una sorta di separazione e dolore affettivo.
Non va trascurata la stimolazione data dall'accudire il bimbo. Durante le procedure messe in atto per il suo comfort, la madre stimola il figlio a "sentire", a "vivere", a "percepire" il mondo. Un accudimento trascurato, la fretta, la superficialità con cui si stimola il bimbo, non fanno altro che ritardare il suo sviluppo e dargli la percezione di non avere alcun valore o di non riuscire a provvedere a se stesso.
- Alimentazione: il bimbo percepisce l'alimento "latte materno" non solo come boccone buono (per questa età), ma come una miscellanea di calore, amore, vicinanza, protezione, in altri termini quel latte è VITA. Non è solo l'alimento che serve al bimbo, ma le percezioni che giungono con esso, quanta energia vitale c'è al suo interno. L'allattamento artificiale priva il bimbo di tutto quanto sopra; se non è possibile allattarlo al seno, che almeno percepisca che in quel latte c'è una quota enorme di amore e presenza.
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I Conflitti e le manifestazioni
- Conflitto del Boccone: il giochino promesso e non ricevuto; il cibo sottratto; il cibo che non piace o assunto in cattive condizioni famigliari o ambientali; il cibo "tossico" che non si riesce ad eliminare; parole non ricevute ecc.
Diarrea, Stipsi, Tonsilliti ricorrenti, Otiti ricorrenti, Meteorismo, Coliche addominali
- Conflitto di Separazione: per lo più dalla madre, che si allontana dal bimbo senza che lui ne sia preparato o in grado di gestire il distacco. Pericolo di morte percepito internamente. Le manifestazioni sono cutanee (crosta lattea, orticaria, eczema) e comportamentali (insonnia per paura di perdere il contatto con la madre). Particolarmente indicativa la psoriasi infantile, in cui si evince la sofferenza per il distacco, ma anche il voler distaccarsi da un contatto sgradevole
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Da 3 a 14 anni |
Le percezioni dei bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni, sono quelle in grado di determinare, in modo decisivo, la formazione della personalità e dei cosiddetti "talenti". Ciò che percepiscono e che non riescono o possono esprimere al riguardo di quelle emozioni, può causare l'avvio di meccanismi che, in base all'intensità del vissuto, possono coinvolgere il comportamento ed anche il corpo fisico vero e proprio.
Stante che il bambino ha già vissuto tutti i possibili conflitti dal momento del parto fino ai 3 anni circa (conflitti programmanti), da quell'età in poi si possono verificare i cosiddetti "conflitti scatenanti", quelli che si attivano in memoria di quelli programmanti.
Il bambino può quindi vivere percezioni di:
- Conflitti del boccone («Non ho ciò che mi serve per vivere...»)
- Conflitti di minaccia all'integrità («Qualcosa mi minaccia!»; «Mi sento attaccato»)
- Conflitti di inadeguatezza («Non sono in grado di...»; «Non valgo nulla...»)
- Conflitti di separazione («Ho perso il contatto con mio padre...»; «Ho perso la relazione...»)
- Conflitti di identità/territorio («Non so da che parte stare...»; «Sono arrabbiato perché mi mancano di rispetto...»)
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In relazione alle percezioni vissute ed elencate sommariamente nella colonna a fianco, si possono avere manifestazioni oggettive relative ad esse:
- Conflitti del boccone: le cosiddette intolleranze alimentari, le celiachie, i disturbi dell'alvo. Se il percepito è di isolamento, di perdita dei riferimenti e di lotta per sopravvivere (ambiente scolastico o sociale particolarmente pesante e competitivo), si può avviare uno dei programmi più importanti e invalidanti: il Conflitto del Profugo che, se non adeguatamente risolto, può permanere per l'intera esistenza. La sua manifestazione più importante è il sovrappeso e l'obesità;
- Conflitti di minaccia all'integrità: acne principalmente, determinata dal percepito che la presenza degli altri possa essere minacciosa per la propria integrità. Può essere determinata da problemi con la figura paterna che non protegge il giovane o che non l'ha preparato ad affrontare il mondo. Se il ragazzino percepisce minacce e violenze (non necessariamente fisiche) provenienti da ogni direzione, unite ad un senso di rifiuto ed emarginazione, può avviare un superprogramma comportamentale chiamato Costellazione della Morte Emotiva, per cui il giovane diventa dispettoso e anaffettivo, insensibile ad ogni altro attacco;
- Conflitti di inadeguatezza: la richiesta di prestazioni sempre più spinte e precoci, il dover dimostrare costantemente il proprio valore e i tentativi costanti di essere degni dell'approvazione genitoriale e del mondo intero, possono generare alterazioni non solo del comportamento, ma anche a livello fisico, come al sistema linfatico e osseo, con la comparsa di malattie anche molto serie (sebbene si tratti di manifestazioni della fase di riparazione). Dal punto di vista comportamentale, forti percepiti di svalutazione possono determinare la comparsa della Costellazione Megalomane, in cui il ragazzino millanta capacità e forza per poter sopravvivere alla propria implosione.
- Conflitti di separazione: i più frequenti e i più dannosi proprio alla socialità. La perdita del contatto con i genitori per ottemperare ai doveri scolastici, per gli impegni dei genitori e per le loro difficoltà di relazione nella coppia, la rinuncia al contatto fisico per frequentare quello mediatico e digitale, il bisogno di uniformarsi pena l'esclusione per futili ragioni, possono determinare non solo i problemi di pelle più insidiosi e fastidiosi, ma possono generare una serie di Costellazioni comportamentali. Un particolare tipo di problema è la Costellazione Motoria (Bambino iperattivo) e Sensoria (bambino con deficit di attenzione). Paradossalmente, nel tentativo di essere accolto ed accettato al contatto diretto e fisico, il ragazzino con problematiche legate alle separazioni può essere vittima di ulteriori peggioramenti nelle relazioni.
- Conflitti di identità/territorio: i problemi di enuresi sono chiari segni delle proprie difficoltà a definire la propria territorialità e identità nell'ambito del clan in cui sono inseriti. Le Costellazioni territoriali sono molto numerose e di particolare rilievo è quella Aggressiva, Ossessivo-Compulsiva e Maniaco Depressiva.
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