Attivazioni Biologiche

Dolore delle caviglie

La Caviglia è l'articolazione che coinvolge l'epifisi distale della tibia, l'epifisi distale del perone e l'astragalo e permette i movimenti di prono-supinazione, intra ed extrarotazione del piede rispetto alla gamba. È anche una articolazione ampiamente contornata di tendini, legamenti, vasi e nervi.
Basta osservare le immagini sottostanti per comprendere la complessità di questa struttura.
Il dolore alla caviglia può essere determinato dal coinvolgimento di diversi tipi di tessuto, come cartilagini, tendini, guaine tendinee, articolazioni e legamenti.


Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
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Si dice che...
Le caviglie rappresentano una proiezione sia della stabilità che dell'elasticità o rigidità delle nostre credenze e dei nostri criteri di vita. Avendo già maturato le nostre posizioni in rapporto al mondo, agli altri e a noi stessi, si deve necessariamente passare all'azione: la caviglia è quindi la capacità decisionale. Distorsioni, dolori e traumi delle caviglie ci parleranno quindi della nostra difficoltà a rapportarci in modo diverso agli altri, verso i quali tendiamo a reiterare i soliti comportamenti senza tener conto delle situazioni che cambiano: denotiamo così mancanza di elasticità, ma anche di stabilità, se siamo dipendenti dai voleri altrui. Ed allora “ci obblighiamo” a fermarci, perché non possiamo più proseguire nella stessa direzione e dobbiamo cambiare i nostri punti di riferimento.

1. Perone; 2. Tibia; 3. Articolazione tibioperoneo-astragalica (talocrurale); 4. Legamento tibioperoneo anteriore, articolazione talocrurale; 5. Legamento peroneoastragalico anteriore; 6. Malleolo laterale (peroneale); 7. Legamento calcaneoperoneo; 8. Legamento calcaneoastragalico laterale; 9. Articolazione astragalocalcaneare; 10. Tuberosità posteriore del calcagno; 11. Legamento calcaneoastragalico interosseo; 12. Legamento biforcato; 13. Gran legamento plantare; 14. Articolazione calcaneocuboidea; 15. Apofisi stiloide del V metatarso; 16. Legamenti tarsometatarsali dorsali; 17. Metatarsi; 18. Testa dell'astragalo. Articolazione astragalocalcaneonavicolare; 19. Osso navicolare; 20. Legamenti cuneonavicolari dorsali; 21. Teste dei metatarsi; 22. Fascicolo tibionavicolare del legamento deltoideo; 23. Fascicolo tibiocalcaneare del legamento deltoideo; 24. Legamenti cuneonavicolari dorsali; 25. Osso navicolare; 26. Legamento cuneonavicolare plantare; 27. Metatarso; 28. Testa del I metatarso; 29. Legamenti tarsometatarsali plantari; 30. Legamenti calcaneonavicolari plantari; 31. Apofisi minore del calcagno; 32. Calcagno; 33. Malleolo mediale (tibiale); 34. Fascicolo tibioastragalico posteriore del legamento deltoideo; 35. Astragalo.


5. M. estensore lungo delle dita; 6. Porzione superiore del legamento anulare anteriore del tarso (retinacolo superiore dei Muscoli tensori); 7. Porzione inferiore del legamento anulare anteriore del tarso; 8. Tendine del Muscolo peroneo anteriore; 9.Muscolo estensore corto delle dita; 10. Tendini del Muscolo estensore lungo delle dita; 12. Muscolo estensore dell'alluce; 13. Malleolo mediale (tibiale); 14. Tendine del Muscolo tibiale anteriore; 15. Muscolo estensore corto dell'alluce; 16. Tendine del Muscolo estensore dell'alluce.


8. Malleolo laterale; 10. Muscolo estensore corto delle dita; 18. Porzione inferiore del legamento anulare anteriore del tarso; 19. Tendine del Muscolo estensore lungo dell'alluce; 20. Tendini del Muscolo estensore lungo delle dita; 21. Guaina tendinea del muscolo estensore lungo delle dita; 22. Tendine del muscolo peroneo anteriore per il bordo laterale del piede; 23. Tendini del muscolo estensore corto delle dita; 24. Malleolo mediale (tibiale); 25. Guaina tendinea del muscolo tibiale anteriore; 26. Tendine del muscolo tibiale anteriore; 27. Guaina tendinea dell'estensore lungo del primo dito.

• Secondo le 5 Leggi Biologiche

È anzitutto necessario stabilire cosa crea dolore, se esso sia spontaneo o provocato dal movimento o dalla palpazione. Occorre altresì avere ben chiaro un quadro radiologico (Ecografia, TC, RNM) che definisca se ci sono lesioni ossee o articolari. È necessario definire il tipo di dolore, se pungente, sordo, urente.
È poi necessario stabilire se sia contemporanea una limitazione funzionale a carico dei movimenti propri dell'articolazione tibio-astragalica.
Per i problemi relativi alle gambe, vedere la pagina dedicata ad esso.

I tessuti e le strutture che compongono la caviglia sono per lo più di derivazione mesodermica. Ossa, tendini, legamenti e vasi sanguigni sono derivati dal mesoderma recente e vengono coinvolti in conflitti di inadeguatezza/svalutazione. Il periostio e i nervi sono di derivazione ectodermica e sono attivati in modo speciale in caso di conflitti di separazione o impotenza. Le strutture fasciali e sinoviali sono di derivazione mesodermica antica e risentono di conflittualità locali legate all'attacco

In relazione a ciò è importante definire la funzione della caviglia che, in linea generale è quella di spostare il piede, farlo adattare alla superficie che calpesta, permettendo quindi di cambiare direzione, flettersi, contattare il terreno. Tutte queste funzioni sono consentite dai singoli tendini, dall'articolazione principale e dai legamenti che mantengono unita la pinza tibio-peroneale attorno all'astragalo.
In linea generale i dolori alla caviglia si verificano nella fase di riparazione di conflitti legati alla incapacità di trovare una direzione, di seguire una direzione o di non seguire una direzione; in sintesi si tratta di conflitti di indecisione in cui la persona ha il percepito di "Non prendere la direzione corretta." Anche i conflitti di non riuscire a compiere una azione con i piedi (correre, camminare, ballare, ecc.) possono avviare programmi SBS a carico dell'articolazione della caviglia.

Durante la fase attiva di conflitto i tessuti coinvolti vengono in parte necrotizzati (senza alcun dolore). A conflitto risolto avviene la ricostruzione che causa un forte edema locale e la comparsa di dolore e limitazione funzionale. In questa fase legamenti e guaine sono molto fragili e rischiano di rompersi con uno stimolo non particolarmente intenso. Se questo dolore è spontaneo e non provocato dal movimento o dalla palpazione, si tratta della prima fase di riparazione. Se invece il dolore viene evocato dal movimento, si tratta della seconda fase riparativa.

Se viene coinvolta l'articolazione tibio-astragalica si tratta di un conflitto di non riuscire a mantenere la corretta direzione, non riuscire a rimanere sul sentiero, perdere frequentemente la strada. I due capi articolari vengono coinvolti per poter definire meglio i confini della strada da percorrere e far si che la persona rimanga sul sentiero che deve percorrere.

Distorsione della caviglia

Si verifica nella fase di riparazione di un conflitto di svalutazione/inadeguatezza in un contesto di definizione di una via da percorrere lontano da padre o madre. Non riuscire a percorrere una strada che non si ritiene corretta, oppure non riuscire a definire se la strada da prendere sia quella giusta o sbagliata.
Per un destrimane, la distorsione della caviglia destra indica il non riuscire a prendere la strada giusta per contrasti con il padre o con il lavoro o con altri parigrado. Se la distorsione coinvolge la caviglia sinistra, indica il non riuscire a prendere la direzione corretta per contrasti con madre o figli.

Perché il dolore dura a lungo?
In Natura l'animale che abbia patito un conflitto del genere su riportato, è portato ad un rigoroso riposo, ma l'umano no, non può e continua a richiedere alle sue caviglie dolenti di fare ciò che invece non dovrebbero fare. Questo non fa altro che allungare i tempi della guarigione.
Anche e soprattutto le recidive conflittuali tendono a far persistere la sintomatologia. Queste recidive possono causare una forte trasformazione delle strutture che aumentano la robustezza complessiva, ma non l'elasticità.
Ad esempio le fratture della caviglia, così frequenti, anche in seguito ad incidenti non particolarmente disastrosi, possono essere la dimostrazione che le ossa della caviglia sono in una fase di riparazione di conflitti del "Non riesco ad accettare il percorso che sto facendo". Quando la persona riesce invece a ritrovare la sua strada, interviene la fase di riparazione che comporta un iniziale indebolimento dell'osso, di perone e/o tibia.
Non va dimenticata la traslazione conflittuale, dove la persona patisce il conflitto di qualcuno appartenente al proprio clan o la propria famiglia.

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