Attivazioni Biologiche

Terapia in NMG

Articolo originale - Traduzione e adattamento di Giorgio Beltrammi

Consigli e raccomandazioni per la fase di recupero e per la crisi epilettoide

La fase di guarigione è caratterizzata da:

Qui ci sono una serie di raccomandazioni per le persone che stanno recuperando da un conflitto. E' davvero importante applicarle, per passare dalla fase della crisi epilettoide nel modo migliore possibile. L'Epi-crisi si verifica sempre nel bel mezzo della fase di recupero. La fase di recupero dura quanto la durata della fase di conflitto attivo. Nel 95% dei casi le seguenti misure sono sufficienti per superarla con successo. Solo il 5% dei casi necessita di farmaci.
In ogni conflitto di perdita territoriale che dura da più di nove mesi, un attacco di cuore fatale è possibile e si verifica circa 2-6 settimane dopo la risoluzione del conflitto.


Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
424 pagine B/N, 1450 termini circa e centinaia di immagini.

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Le manifestazioni comuni della crisi epilettica

Raccomandazioni per la fase di recupero

Si dovrebbe provare a trovare un punto più caldo della testa, per poter attuare queste raccomandazioni: Se si riconosce di essere nel bel mezzo di una crisi epilettica:

Farmaci

Come regola generale, l'uso di farmaci deve essere attentamente valutata e limitata alle emergenze. Certo, i farmaci possono alleviare, eliminare i sintomi o prevenire le complicazioni che si verificano durante la fase di guarigione. Ma nessun farmaco e nessuna terapia al mondo può davvero curare una malattia. Solo il paziente può "trattare" i suoi sintomi, perché solo lui può risolvere il suo conflitto e solo lui può entrare in guarigione!

I medicinali non sono necessari, fatta eccezione per il 10% dei casi. I farmaci non possono mai curare una malattia e rendono lento e debole il processo di guarigione. I farmaci interrompono l'azione di guarigione naturale dei microbi, prolungando quindi la durata della fase di guarigione. Ogni malattia deve effettuare completamente il processo di guarigione per prevenire il peggioramento durante il conflitto successivo.

Se un farmaco può essere utile, compresi i vegetali e altri medicinali naturali e integratori alimentari, essi devono essere classificati secondo il modello delle due fasi di ogni SBS. Un operatore sanitario che lavora in base alla NMG deve essere consapevole del fatto che i farmaci simpaticotonici aumentano i sintomi del conflitto attivo e rallentano il processo di guarigione, mentre i farmaci vagotonici fanno il contrario.
Durante la fase di conflitto attivo, un paziente potrebbe aver bisogno, se non altro, di farmaci "vagotonici", che riducono lo stato di stress. Tuttavia, sedativi e tranquillanti adottati per lunghi periodi di tempo, comportano il rischio di tramutare un conflitto attivo in un conflitto in sospensione. Oltretutto diminuiscono drasticamente la motivazione e la forza necessaria per risolvere il conflitto. Durante questo periodo, non sono raccomandati farmaci simpaticotonici perché aumentano e prolungano i sintomi del conflitto attivo, con conseguenze potenzialmente gravi per il paziente.

Per alleviare i sintomi di pericolo di vita, vengono impiegati farmaci simpaticotonici. Questi dovrebbero essere somministrati solo da un medico di NMG e in casi gravi che lo richiedono davvero. Si usano farmaci come adrenalina (epinefrina), cortisone, idrocortisone, noradrenalina, antistaminici, antiallergici, antibiotici e analgesici. Gli antibiotici distruggono o interrompono completamente il processo di riparazione dei microbi in un corpo che sta guarendo.
Cortisone, antistaminici, farmaci anti-infiammatori e antibiotici sono tutti i farmaci simpaticotonici con effetto stimolante. Se somministrati durante la fase di guarigione, interrompono e prolungano il processo di guarigione naturale e prevengono un recupero completo.
E' un'arte trovare la giusta dose di cortisone o di altri simpaticotonic: "Più tardi possibile, ma appena necessario." Il cortisone è meno dannoso rispetto alla maggior parte degli antidolorifici, che di solito hanno un effetto sedativo vagotrópico, e questo può accentuare ancora l'edema dell'osso e la tensione del periostio.

Farmaci simpaticotonici sono raccomandati in caso di una fase di guarigione intensa con complicanze potenzialmente gravi, in particolare durante la crisi epilettica. Poiché il processo di guarigione è sempre controllato dal relè dell'organo correlato al cervello, i farmaci simpaticotonici hanno l'effetto di ridurre l'edema cerebrale, e di conseguenza i sintomi fisici. Ancora, è della massima importanza capire che i farmaci simpaticotonici come il cortisone, aumentano la ritenzione se dovesse verificarsi ("Sindrome del profugo"), che può provocare una situazione pericolosa, perché il fluido supplementare trattenuto nel corpo in riparazione, può produrre maggiore infiammazione, dolore e ostruzioni organiche potenzialmente pericolose per la vita, come nel colon o nei dotti biliari.
I microbi come i funghi, batteri e virus agiscono come sentinelle naturali del corpo, i loro meccanismi di riparazione non devono essere considerati come infiammazioni maligne. Ogni aumento volumetrico degli organi di derivazione ectodermica è normale e andrà a regredire.

Chemioterapia

I farmaci citostatici (chemioterapia) fanno parte di un trattamento con veleni cellulari, ad azione simpaticotonica, che dovrebbe impedire la proliferazione cellulare. Naturalmente si osserva che le prime azioni velenose cellulari, sono a carico delle cellule del midollo osseo. Poi è la volta degli organi riproduttivi, che possono provocare la perdita della fertilità temporaneamente o permanentemente. I citotossici cellulari intensificano la simpaticotonia e quindi stimolano ulteriormente la crescita tumorale in fase di conflitto attivo. Inoltre riducono l'elasticità del tessuto cerebrale coinvolto durante il processo di guarigione.
Gli agenti chemioterapici citotossici diminuiscono l'elasticità dei neuroni e delle sinapsi nel cervello con un effetto chiamato fisarmonica. Durante la chemioterapia l'edema si produce e si evacua alternativamente, un meccanismo che può portare a rompere le cellule cerebrali.

La chemioterapia in alcuni casi mostra un apparente successo (con effetti sul midollo osseo), nel senso che può eliminare i sintomi di guarigione/riparazione degli organi controllati dal cervello.
Con la chemioterapia nei tumori governati dal neoencefalo, si possono raggiungere esclusivamente successi sintomatici in fase PCL in quanto i citostatici bloccano immediatamente il processo di riparazione. Questo è il caso degli SBS mesodermici come nell'osso (leucemia e osteosarcoma in fase PCL, o necrosi dei testicoli e nelle ovaie (interstiziali), (infiammazione del testicolo e dell'ovaio cisti fase Pcl, indurita successiva) o cancro dei linfonodi (linfoma in fase PCL).
La medicina classica riconosce anche gli effetti dannosi della chemioterapia:
"Fino ad ora, si è saputo che i farmaci chemioterapici usati per trattare il cancro hanno avuto effetti sul tessuto cardiaco, ma nessuno sapeva per quanto tempo rimanevano. Un follow-up di 22 pazienti ha rivelato che gli effetti sul cuore sono aggravati dal corso del tempo. Tutti coloro che sono stati trattati con questi farmaci, dovrebbero essere controllati nella funzione cardiaca. Anche se molti degli effetti collaterali scompaiono abbastanza rapidamente, alcuni richiedono mesi o anni per scomparire completamente. A volte gli effetti collaterali possono durare una vita, come nel caso dei danni permanenti al cuore, ai polmoni, ai reni, agli organi riproduttivi. Certi tipi di chemioterapia occasionalmente causa effetti ritardati, come un secondo tumore, che può comparire molti anni dopo."

Chirurgia

Intervento chirurgico per un tumore durante il conflitto è consigliato solo se sono coinvolti nervi vitali, arterie o trattidel tubo gastroenterico, per esempio, una occlusione intestinale, biliare o della trachea. Ciò si verifica nel 15-20% delle malattie tumorali, e questi sono anche gli unici casi in cui il tumore, durante il conflitto attivo, può condurre ad un esito fatale.
Il chirurgo non deve rimuovere più tessuto del necessario e deve evitare di asportare troppo tessuto sano.
I tumori controllati dal cervello antico (tronco cerebrale e cervelletto) continuano a crescere fino a quando il conflitto è risolta; a questo punto, smettono di crescere. In assenza dei microbi necessari, sono tumori che vengono incapsulati, incapaci di causare danni, solo allora possono essere rimossi chirurgicamente, se causano disagio per il paziente.

Radioterapia

Le osservazioni fatte sopra a proposito della chirurgia, si applicano anche alla radioterapia. Inoltre, la radioterapia ha sempre un effetto citotossico, anche nel tessuto con cellule sane. Pertanto, la radioterapia dovrebbe essere considerata solo ed esclusivamente per il trattamento di tumori che mettono in crisi la vita del paziente e che sono difficili da trattare con intervento chirurgico.
La radioattività uccide le cellule sane del corpo, compreso il midollo osseo, che produce sangue. Se l'organismo riesce a ripararsi si può assistere alla comparsa di una leucemia durante la fase di guarigione (come nel caso di un conflitto di "autosvalutazione" che coinvolge le ossa).

Morfina

Una singola iniezione di morfina somministrata ad un paziente nella fase più profonda della vagotonia può essere fatale. La morfina altera strutture cerebrali, riduce il potere della volontà e paralizza l'intestino. La morfina è dannosa per qualsiasi paziente. In natura non è previsto un intervento simile dall'esterno.
Il pensiero comune è: "Eliminiamo il dolore con la morfina, quindi possiamo curare". Il ragionamento è sbagliato, infatti morfina sconvolge l'intero cervello e il paziente perde il tono dell'umore, smettendo di lottare.
La tragedia è che la maggior parte dei pazienti spesso hanno dolore solo quando sono già in fase di riparazione e tali dolori, di regola, hanno il loro limite di tempo. Questo è il caso dell'osteolisi dell'osso, che in fase PCL produce dolore intenso per via della distensione sul periostio.

Con la NMG possiamo distinguere con precisione a quale fase corrisponde il dolore, di che tipo sia e per quanto durerà. Ad un paziente si può dire, ad esempio, che il dolore osseo durerà da sei a otto settimane, quando l'osso sarà guarito. In questo modo un paziente non chiederà mai la Morfina, né altri analgesici. Si dovrebbe preferire la distrazione come migliorare la qualità della vita, avviare attività divertenti e ricreative, usare terapie esterne come Agopuntura, Massaggio, Reiki, ecc.
È importante sottolineare che rapidamente la morfina provoca gravi disturbi mentali e cerebrali che distruggono il morale del paziente, al punto che non potrà più sopportare alcun tipo di dolore. Il dolore è soggettivo ed ogni volta l'effetto della morfina si riduce, cosicché i pazienti percepiscono il dolore con sempre maggiore intensità. Com'è noto le dosi devono essere via via aumentate. Il paziente muore a causa della morfina stessa.

Alimentazione

Dice il Dr. HAMER: "Un individuo che mangia correttamente è meno suscettibile a soffrire conflitti biologici. E' evidente. E' come per le persone ricche che soffrono meno di cancro rispetto alle persone povere, in quanto risolvono la maggior parte dei loro conflitti tirando fuori il libretto degli assegni e scrivendone uno. Ma prevenire il cancro (o qualsiasi altra malattia) attraverso la sola dieta è impossibile, in quanto anche una dieta corretta non può far evitare i conflitti. In Natura, un animale forte e in salute soffre meno di cancro rispetto ad uno fiacco e anziano. Ma questo non significa che la vecchiaia sia cancerogena."

Va da sé che una dieta sana è essenziale per il nostro benessere. Mangiare cibi sani è particolarmente importante, quando siamo in un "programma biologico" ( SBS ).
Durante il conflitto attivo, il sistema digestivo opera in modalità minima, quindi l'appetito è generalmente scarso (Dr. Hamer: "un cervo non può recuperare il territorio perso con la pancia piena!").
Durante questa fase di stress, l'integrazione alimentare può essere di grande valore in quanto migliora l'energia e la forza necessaria per sopportare il disagio e per risolvere il conflitto. All'inizio della fase di guarigione, l'appetito ritorna. Il cibo diventa una vera medicina. Quando un organo o tessuto è in fase di riparazione, l'organismo ha bisogno di molti nutrienti che possano supportare il processo di guarigione. L'energia che otteniamo attraverso una dieta sana offre una guarigione molto più facile. Viceversa, gli alimenti contenenti tossine (pesticidi, erbicidi, conservanti, additivi alimentari, e simili) impoveriscono il corpo di energia. Questo può prolungare e anche complicare il processo di guarigione.
Quando riconosciamo pienamente che è la psiche il posto in cui le malattie cominciano e finiscono e le funzioni cerebrali come il centro di controllo biologico di tutti i processi del corpo, tra cui i cambiamenti "patogeni", allora si inizia anche ad imparare a capire che la nostra dieta o gli integratori nutrizionali non possono di per sé impedire una malattia, per non parlare di curarla. Tuttavia, una dieta sana, idealmente da fonti biologiche, certamente accelera il processo di guarigione, come per esempio un cancro, che è già una guarigione.
Mangiare quantità significative di alimenti ricchi di proteine è della massima importanza durante la guarigione di tumori controllati dal tronco cerebrale, come il cancro del polmone, il cancro del fegato, il cancro del colon, il cancro del pancreas, il cancro al seno o ghiandolare. Quando i batteri sono intenti nel processo di decomposizione di un cancro, il corpo elimina, insieme con i resti del tumore, una elevata quantità di proteine.
Ripristinando le proteine perse con alimenti ricchi di proteine può salvare la vita.
"La dieta a base di succhi di verdure e frutta" o "la dieta dei cibi crudi" seguita durante tale periodo potrebbe causare gravi complicazioni. Lo stesso vale per il digiuno.
Avere familiarità con il modello a due fasi di ogni "malattia", porterà una nuova luce su qualità del cibo, erbe o integratori alimentari.
Ad esempio, la vitamina C ha una qualità "simpaticotonica" e come tale agisce come stimolante. Questo spiega perché la vitamina C "funziona" con un raffreddore o perché aiuta ad alleviare il dolore (un sintomo di guarigione vagotonico), somministrato per via endovenosa. Preso in quantità eccessive durante il conflitto in fase attiva, la vitamina C può aumentare i sintomi, tra cui la crescita dei tumori controllati dal tronco cerebrale. Nella fase di guarigione, invece, la vitamina C riduce i sintomi di guarigione, ma ne prolunga il periodo. Questo potrebbe essere una buona misura per alleviare gravi sintomi di guarigione. Il Caffè, come la vitamina C, è uno stimolante. Questo è il motivo per cui bere il caffè allevia il mal di testa (un sintomo vagotonico). Tuttavia, troppo caffè durante il conflitto in fase attiva amplifica anche i sintomi relativi, come la ritenzione idrica, l'aumento di peso correlato (causato da "conflitti di abbandono o esistenziali").
Questo vale anche per bevande analcoliche, bevande "energetiche" e altri liquidi stimolanti.
Innegabilmente, la NMG offre interessanti nuovi spunti per nutrizionisti ed erboristi.

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