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Malocclusione dentale

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La Malocclusione dentale è la errata chiusura delle arcate dentali. La finalità di tale errore è quella di raggiungere la massima intercuspidazione, ossia il maggior numero di contatti fra i denti, in funzione di poter esprimere la forza dei muscoli masticatori: masseteri, temporali e pterigoidei.

La bocca è costituita da denti, muscoli, nervi, sangue, linfa, ossa e articolazioni; tutte strutture molto dinamiche e strettamente connesse tra loro. L'esercizio di forze sbilanciate su questo equilibrio - che poi si possono concretizzare nella repressione emotiva cronica manifestata con una costante contrattura muscolare - produce deformazioni, sia a livello del volto che di denti, ossa e articolazioni anche distanti. Lo sviluppo del cranio in toto è collegato al soggettivo e personale percorso esistenziale: stress, frustrazioni, passioni, affettività e sviluppo personale. Ne consegue che il personale modo di rispondere alle sollecitazioni ambientali e sociali si riflettono direttamente sulla parte che si offre al suddetto mondo: cranio e viso. Questo fa si che il nostro volto descriva la nostra soggettività e la nostra singolarità.

Secondo la Dentosofia la bocca è un vero e proprio organo e non solo due file sovrapposte di denti. Essa esprime uno stato energetico e psichico, potendo essere paragonata ad un teatro dove si rappresentano disagi, disarmonie, patologie. In questo senso i denti, il loro allineamento reciproco, il loro funzionamento ed il loro stato, possono rappresentare una speciale mappa dell'intero organismo, con organi e relative funzioni.

1. La relazione tra le due arcate

L'esame accurato della bocca e del fenomeno occlusivo, permette di interpretare l'assetto psico-emotivo della persona e per fare questo è necessario il consulto di un professionista. L’occlusione dentale è un movimento, una funzione e non solo un semplice contatto. Essendo l'espressione dell'equilibrio orale, rappresenta de facto l’equilibrio della persona in toto. Posizione delle mascelle, tra loro, posizione di ogni dente, il modo in cui la mandibola si sposta da destra a sinistra, possono gettare luce sul vissuto di una persona.

1.1 Arcata superiore (mascella)

Assimilata allo spirito, fa parte del cranio, con il quale costituisce un’entità unica. In questo contesto ogni dente può essere interpretato come una finestra in cui poter intravvedere l’inconscio, che si identifica con il passato. Questo passato non si riferisce unicamente alle esperienze tracciate dalla memoria della specifica persona, ma contatta quelle ereditate da genitori e nonni (vedi Transgenerazionalità). È collegata anche al pensare: sono ragazzini che stanno nella loro testa o in un mondo virtuale e tendono ad avere il cosiddetto "morso profondo" (i denti dell’arcata superiore coprono quelli dell’arcata inferiore). Sono per lo più introversi, con scarsa socializzazione. L'azione viene scartata per una vita più "mentale". Poca la volontà, la sessualità, la forza. L'eccesso di mentalizzazione rende il ragazzo poco spontaneo, poco espansivo, come fosse castrato nella sua animalità.

1.2 Arcata inferiore (mandibola)

Si associa al futuro, alla voglia di immaginare, scoprire se' stessi e il mondo. Si verifica il cosidetto morso inverso (l’arcata inferiore è più sporgente di quella superiore) che può significare determinazione, voglia di procedere e di scoprire. La mandibola simboleggia la libertà che, tuttavia, deve essere modulata dall'attività di pensiero (arcata superiore) senza però esserne schiacciata. In mancanza di riflessione e pensiero, la persona può apparire ribelle, sregolata e inconcludente.

1.3 Equilibrio laterale

Importante è anche l’armonia tra lato destro e sinistro della bocca.

2. Cosa dicono i denti

Occorre quindi osservare i singoli denti, il loro significato, la loro posizione rispetto ai denti vicini, la loro forma e i traumi subiti. Proviamo a capire cosa ci raccontano.

2.1 Incisivi

2.2 Canini

Compaiono verso i 13-14 anni, parallelamente all’energia sessuale interiore ed esteriore. Indica le grandi trasformazioni interiori e tutte le mutazioni.

2.3 Premolari

Corrispondono all’Io ed a "Io voglio".

2.4 Molari

I primi compaiono intorno ai 6-7 anni e sembra che questi denti indichino il desiderio di venire riconosciuti nel posto che si vuole occupare. I secondi compaiono verso i 12 anni, indicando il rapporto con l’altro, il modo di proiettarsi sull’altro e il riflesso che l’altro rimanda. Compaiono verso i 21 anni con l’integrazione del piano spirituale. Si cristallizza in essi l’energia individuale collegata alla coscienza collettiva e universale.
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Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
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