Cosa vuol dire "Conflitto di Svalutazione"?
24 aprile 2021
Cosa vuol dire, in soldoni, "Conflitto di Svalutazione"?
A moltissime persone tormentate da dolori ossei e muscolari, di varia intensità e durata, viene spesso detto che soffrono di un "Conflitto di svalutazione". Ma cosa significa per queste persone? Cosa capiscono da questa affermazione? Che hanno perduto valore? Che erano quotati sul mercato? E la perdita di valore è agli occhi degli altri o di se' stesse?
In definitiva cosa significa valore? A cosa allude? Come è possibile dare valore ad una persona? E rispetto a cosa?
Ecco che entra in campo il concetto di paragone, di confronto, di raffronto che poi allude al capitolo più infernale della vita di moltissime persone: il GIUDIZIO ed è qui che casca il proverbiale asino. Giudizio su più fronti: quello severo degli altri, quello severissimo della società, quello inappellabile di se' stessi.
Conflitto di svalutazione è una definizione impropria, più che altro psicologica e umana, ma in realtà e più correttamente sarebbe di inadeguatezza, di incapacità, di impotenza, di inattitudine.
Animalizzando: diciamo subito che nessun animale si paragona ad un altro e tanto meno giudica un altro animale. In questo modo viene evitato l'80% delle possibili conflittualità che, invece, appartengono tragicamente al mondo degli umani.
Nell'affrontare gli eventi e le sfide della sua vita che, va ricordato, sono sfide reali di vita reale, vissute nel presente e in quel luogo, l'animale è pienamente dotato di ciò che gli serve e non si pone assolutamente il problema se ce la farà e che giudizio riceverà. Egli sa che può, punto!
Se non ci riesce non è in giudizio e non si sente giudicato o tenuto a riuscirci per non far brutta figura o per rispondere a criteri minimi di efficienza, come avviene nel ferocissimo mondo degli umani.
È pazzesco pensare che quando vogliamo riferirci ad un mondo deteriore e pericoloso, facciamo riferimento alla giungla vera e propria e non riusciamo a vedere la ferocia, la cattiveria e l'insostenibilità della nostra vita "evoluta" e "civilizzata".
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La leonessa affamata sa di poter afferrare e mangiarsi la zebra. La zebra sa di poter sfuggire alla leonessa. Non dubitano di ciò.
Se la leonessa riesce nel suo intento, non riceve onori e gloria. Si sazierà. Se non riesce nel suo intento, non viene derisa o giudicata dagli altri animali. Non c'è il dio dei leoni che la giudicherà per non essere stata in grado di afferrare la zebra.
Se la zebra riesce a sfuggire alla leonessa, non riceverà onori e gloria. Si sazierà dell'erba che potrà ancora brucare. Se non riesce nel suo intento, muore. Le altre zebre non giudicheranno e nessun dio zebrato la punirà per essere morta tra le fauci della leonessa.
- Molti di noi sono stati concepiti...nel peccato (relazione clandestina, socialmente inaccettabile, religiosamente indegna e via dicendo);
- Molti di noi sono stati portati in grembo in modalità criticabili (?) e criticate (gravidanza inopportuna, come se ci fossero mamme opportune e mamme inopportune);
- Molti di noi sono nati nel giudizio cronologico, di opportunità, clinico (parto pilotato/anticipato, indotto, cesareo, ecc.) e in seno ad un clan giudicante o discriminatorio ("Non era il momento di mettere al mondo dei figli!", "Chissà di chi è figlio?", "S'è fatta mettere incinta!");
- Tutti noi siamo cresciuti nel costante giudizio, dapprima genitoriale ("Se non fai il bravo....", "Guarda come è brava la tua sorellina, mica come te!", "Vuoi più bene a mamma o a papà?"), poi scolastico (la Maledizione del Voto che è peggio di quella di Tutankamon), poi sociale, poi coniugale, poi lavorativo, poi sanitario e tutti i cazzi che ce se fregano!;
- La maggior parte di noi muore nel giudizio finale altrui: "Era una tanto brava persona!". Per non parlare della fastosità funebre, per non sfigurare da morti e non far parlare la gente.
- Essere sempre all'altezza della situazione (poi fa male il collo),
- essere un bravo partner o un buon lavoratore (che male alle spalle),
- sostenere il carico di tutti (la schiena ringrazia),
- sentirsi giudicati per ciò che si fa e anche per ciò che non si fa (i fibromialgici ne sanno qualcosa),
- essere in grado di integrarsi, di farsi accettare e di far parte di qualcosa (i linfomi sono una patologia oncologica in ascesa),
- essere sempre abili, disponibili, tutti d'un pezzo, inflessibili (le articolazioni non si divertono).
Se fossimo consci del fatto che il giudizio, e quindi la svalorizzazione, è un uso criminale e strumentale dell'Amore ("ti amo se fai il bravo, altrimenti non ti amo più"), forse capiremmo che questa vita non ha bisogno di valore, ma semplicemente di Amore incondizionato.
Organi e tessuti coinvolti: Mesoderma recente o Dorsale