Attivazioni Biologiche

Cancro della vagina

1. Ho questa diagnosi: cosa dice la Medicina?

Tratto da: The Merck Manual of Diagnosis & Therapy, 19th Edition (2011)
Traduzione e adattamento di Giorgio Beltrammi

Cancro della vagina

Il cancro della vagina è solitamente un carcinoma squamocellulare, che colpisce per lo più donne sopra i 60 anni di età. Il sintomo più comune è il sanguinamento vaginale anormale e la diagnosi viene posta con la biopsia. Il trattamento per i tumori localizzati consiste nella isterectomia con vaginectomia, a cui si accompagna lo svuotamento linfonodale inguinale e pelvico; per i restanti casi si ricorre alla radioterapia.
I fattori di rischio comprendono le infezioni da papillomavirus umano [1].

La maggior parte dei tumori vaginali (95%) sono carcinomi squamocellulari; altri tipi comprendono adenocarcinomi, adenocarcinomi a cellule chiare e melanomi. Il più comune sarcoma vaginale è il sarcoma botrioide (rabdomiosarcoma embrionale).
La maggior parte colpisce la parete posteriore prossimale della vagina. Tende ad espandersi in modo diretto (nei tessuti perivaginali locali, vescica o retto), attraverso i linfonodi inguinali, attraerso i linfonodi pelvici o per via ematogena. [2]

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Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
424 pagine B/N, 1450 termini circa e centinaia di immagini.

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2. Cosa dicono le 5 Leggi Biologiche?

Ricorda: le 5 Leggi Biologiche NON sono una terapia! (vedi)

Anzitutto, conosci le 5 Leggi Biologiche?

  1. No, non le conosco.
    In questo caso ti invito a leggere ACCURATAMENTE questa pagina prima di continuare a leggere.
  2. Si, le conosco.

L'epitelio pavimentoso che ricopre le superfici interne della vagina ha una origine ectodermica. Il conflitto generale che attiva questi tessuti è di separazione, con connotazioni chiaramente e logicamente legate alla sfera sessuale e genitale. Lo schema di sensibilità è quello della cute esterna e pertanto nella fase di ulcerazione non c'è dolore.
Il conflitto è di separazione, riguardante l'atto sessuale, le avances sessuali del partner, la donna percepisce di non avere il diritto o il permesso di compiere l'atto sessuale che preveda la penetrazione, per lo più legato a questioni morali o religiose. La donna percepisce consciamente ed educativamente l'atto sessuale come un atto da rifiutare, ma il suo sentito biologico e animale è di deprivazione sessuale.
Durante la fase attiva del conflitto, il tessuto vaginale si ulcera in modo asintomatico, al fine di allargare il lume vaginale e permettere una penetrazione facilitata in caso di contatto sessuale.
Se il contatto avviene, vi è la soluzione del conflitto e l'avvio immediato della prima fase della PCL, con la comparsa di gonfiore, dolore, arrossamento, fastidio e perdite di liquido sieroso. In questa fase si può avere vaginismo. Questo in se può rappresentare la causa della recidiva conflittuale, in quanto, di fatto, il rapporto è impedito. Si instaura un circolo vizioso, che causa ripetute ulcerazioni e riparazioni.
Nella crisi epilettoide, si può avere sanguinamento. Se l'ulcerazione ha coinvolto il sottostante strato muscolare, si può avere il vaginismo serrato vero e proprio, per cui lo spasmo impedisce meccanicamente la penetrazione.
Solo nella seconda fase della PCL l'ulcerazione viene riparata e le perdite tendono a concludersi.
Se una donna vive in modo ripugnante la sessualità, ma è costretta a cedere alle invettive e alle pressioni del partner, può vivere questo conflitto per lungo tempo ed il tessuto di riparazione può giungere ad avere estensioni molto vaste. Le recidive causano la iperproduzione di tessuto riparativo.
Se il tessuto vaginale coinvolto è la sottomucosa ghiandolare, il conflitto ha a che fare con le capacità secernenti della mucosa per cui è necessario favorire la penetrazione con un aumento delle secrezioni vaginali (sentito di avere difficoltà a lubrificarsi per favorire il coito). Nella fase attiva del conflitto le ghiandole sparse lungo il tragitto vaginale iniziano a crescere e a secernere muco. Se il conflitto si risolve, questo tessuto ghiandolare eccedente va incontro allo smantellamento ad opera dei batteri e dei funghi (Candida) con la comparsa di vaginite, perdite corpuscolate e maleodoranti.

Se la donna vive la penetrazione come un atto violento, invasivo e sudicio, le cellule dello strato mucoso possono essere attivate e cercare di produrre uno scudo, una barriera al contatto con il pene. Si viene quindi a generare un melanoma vaginale, raro, ma possibile. Nella fase attiva del conflitto si viene a creare un ispessimento mucoso del tutto asintomatico che, se il conflitto si risolve, passa alla fase A della PCL, con gonfiore, dolore e durante la Crisi Epilettoide si può verificare un sanguinamento. L'azione dei funghi e dei batteri può portare alla produzione di perdite purulente o caseose (Candida vaginale) e/o maleodoranti.

Medesimo andamento avviene a carico del tessuto vulvare. Anche in questo caso il conflitto è di separazione dal coito. Sessualità negata.

Legenda delle sigle: CA = Conflitto Attivo; PCL = PostConflittoLisi; CE = Crisi Epilettoide; SB = Senso Biologico; MU = Medicina Ufficiale

Come sei giunto/a alla diagnosi?

Avevo uno o più di questi sintomi:

3. Come mi possono curare?

× Attenzione! Lasciarsi curare da altri significa consegnare la propria salute in mano altrui.
Forse dovresti considerare il fatto che nessuno può conoscerti meglio di te stesso/a.
Solitamente viene applicata la intramontabile triade terapeutica:

4. Come mi posso curare?

× Ottimo! Leggendo questa sezione hai l'occasione per divenire responsabile della tua salute.
Una buona occasione di consapevolezza ed evoluzione!
  1. Non lasciarti prendere dal panico e dagli attacchi di panico
    Entrare nel panico farà sì che il subconscio prenda le redini avviando programmi biologici di cui non sei cosciente. Occorre evitare il panico, può quindi essere utile il Rescue Remedy di Bach. Il panico della morte può avviare il programma a carico del polmone e indurre recidive.
    Estinguere la rabbia, sostituendola con l'Amore.
    Se ami te stesso/a, anzitutto non avrai alcun conflitto con te stesso/a, ne' di svalutazione, ne di colpevolezza. Se ami il prossimo, non ci saranno conflitti con gli altri.
  2. Sopportare la vagotonia
    L'uomo è un animale diurno, è indotto a cacciare, raccogliere i frutti, agire di giorno e riposare di notte. È durante la notte che tutto è automatizzato in modo che l'organismo concentri il suo lavoro nel tubo digerente. Hai meno attività cerebrali, cardiaca e respiratoria.
    È normalmente nella notte che tutte le malattie si fanno più insopportabili, in quanto è in questa vagotonia che il cervello ripara meglio e può avere più edemi. Si può fare qualcosa per ridurre questi edemi, in modo che siano più sopportabili, ma solo ridurli. Se tenti di impedirli, non avverrà la riparazione. È importante evitare un uso eccessivo di farmaci e cortisone.
  3. Tutte le sere fai il bilancio della giornata
    Se hai lavorato troppo, se ti sei arrabbiato/a eccessivamente, occorre riposare obbligatoriamente. Occorre prendersi cura di se' stessi. Nessuno può farlo al posto tuo. Occupati di te stesso/a, fai un ripasso della giornata, interessati alla vita, prendine nota, fai questo bilancio.
    Non riposare a sufficienza mette il cervello e l'organismo in simpaticotonia, impedendo la vagotonia riparatrice. In questo modo si impedisce la guarigione.
  4. Pianifica la tua giornata
    Devi prevedere almeno 6 ore di riposo oltre a quello notturno. OCCORRE CONCENTRARSI SULLA TUA GUARIGIONE perché questa è possibile. Occorre evitare di entrare nello stress dell'agire.
    Con 6 ore di riposo, oltre a quelle della notte, si ha una sufficiente vagotonia.
    Il cervello ha una forza straordinaria per curarti a dispetto di tutto quello che fai contro di lui (tra paure, liti, messaggi deprimenti o terribili che ricevi durante il giorno e a causa delle azioni).
  5. Fai sempre prima il necessario
    Occorre scartare il superfluo e riposare, a cuor leggero, in quanto stai facendo ciò che corrisponde alla tua cura e non il contrario. Riposare non è perdere tempo, ma prendere tempo. Fai ciò che è assolutamente necessario, ti permette di dimostrare che esisti. Nonostante questa diagnosi, desideri dimostrare che puoi fare, ma se passi le 3 ore di impegno fisico o psicologico, devi riposarti.
    La cosa migliore è leggere qualcosa di leggero, divertente, guardare film divertenti, potendoli vedere nelle quantità che più ti soddisfano. È la terapia della risata, evitando i notiziari che riportano guerre, incidenti, attentati o filmati di morte e violenza.
  6. Rifiuta la collera e la rabbia IMPORTANTISSIMO!!!
    Non consentire agli altri di opporsi alle tue decisioni. Recriminare, arrabbiarsi, discutere con gli altri è uno dei drammi maggiori che garantiscono la ricaduta o l'impossibilità di curarsi.
    "Necessito di loro, del loro aiuto e non della loro opposizione permanente". Questo sottrae calorie e forze necessarie al cervello per riparare e monopolizzare le energie per combattere, può esporti al giudizio di chi ti attornia e queste persone non sanno nulla, parlano tanto per parlare, mentre tu non ti liberi dallo stress.
  7. Privilegia il riposo notturno
    Devi privilegiare il riposo notturno nella misura del possibile, se questo non è semplice, non c'è da preoccuparsi a star svegli fino alle 2 o alle 3 di notte, guardando dei film o leggendo, assumendo uno o più caffè (che riduce anche l'edema cerebrale).
    Successivamente, man mano che migliori, potrai tornare al tuo orario normale.
  8. Mangia in modo salubre e leggero
    Trattandosi di organo endodermico, è necessaria una buona quota proteica, più che zuccherina. La dieta Budwig può esserti molto utile. Assumi uova, formaggi freschi come ricotta, caprino. Mangia carne di pollo biologico (vero). Non assumere troppa acqua, specie se hai ascite. Bevi latte di capra se vuoi. Suddividi i pasti in diverse porzioni e ringrazia con una preghiera quello che mangi. Mangia lentamente, senza TV e senza telefono, mentre conversi piacevolmente con una persona che ti supporta. Se mangi molto, la digestione consumerà molte calorie che è meglio siano dirette alla guarigione. EVITA ASSOLUTAMENTE L'ALCOOL. Se hai ascite puoi usare tisane drenanti, il tè verde, la bollitura di carote e sedano.
  9. Curati normalmente se compare il dolore
    Si possono prendere rimedi allopatici e omeopatici come d'abitudine, ciò non metterà la guarigione in pericolo.
    Leggi questa pagina.
  10. Attendi con pazienza il vero miglioramento
    Se non ti spaventi per i piccoli o grandi inconvenienti della riparazione e attendi riposando nel miglior modo possibile, il miglioramento arriverà.
    Se passi dalla fase culminante della fase di riparazione, manifesterai molti edemi che possono avere manifestazioni moleste, come dolori, vertigini, febbre se gli edemi si trovano nel tronco cerebrale, malessere.
    Ciò NON DEVE SPAVENTARTI: non si tratta di cose gravi, ma dello sforzo della riparazione. Devi aspettare pazientemente senza avere la convinzione di "essere segnato", altrimenti non c'è cura.
  11. Considera le tue ATTUALI condizioni
    Come ti senti? Non guardare il futuro, tanto meno il passato che ti crea la collera. Radicati nel presente, ad esempio con la meditazione e la respirazione diaframmatica.
  12. Considera le seguenti possibilità, specialmente se hai una vita "tossica" e iponutrita.
  13. Abbandona la paura
    Se la tua emozione dominante è la paura nascosta o manifesta, considera la Floriterapia di Bach per cercare di giungere alla sua origine e vederla con occhi diversi. Puoi effettuare del lavoro su di te considerando i lasciti transgenerazionali, facendoti aiutare da un operatore che tratta questi argomenti. La paura si può ereditare.

Giorgio Beltrammi
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Evitare le recidive

Come per tutti i tumori, è importante evitare le recidive. Per fare questo occorre andare alle cause bio-emotive di questa forma di tumore: sentire la negazione sessuale, rinunciare alle proprie voglie sessuali, percepire la lontananza sessuale dal partner, mancanza del boccone sessuale (componente endodermica ghiandolare), dover sottostare alle voglie sessuali del partner e percepirle come qualcosa di visceralmente fastidiosa.
Occorre considerare la propria percezione viscerale nei riguardi dell'uomo con il quale si vorrebbero rapporti sessuali, la propria sottomissione educativa nei riguardi del sesso. Considerare il proprio desiderio sessuale e l'impossibilità di soddisfarlo per il giudizio altrui. Essendo una struttura relazionale, legata al contatto occorre evitare di mentalizzare ciò che si percepisce nei riguardi del sesso. Sindrome della repressa sessuale.
Valutare il proprio sentito nei riguardi del profilattico, se se ne fa uso. Biologicamente è un corpo estraneo verso il quale si potrebbe provare repulsione. Valutare il percepito nei riguardi di oggetti usati a fini sessuali.
È importante rispettare la parte animale, la corporeità e nel momento in cui essa si manifesta.
Prima i bisogni del corpo e poi quelli della mente.
Impara a rispettare la tua intimità e ad assecondarla. Gli obblighi educativi sono schiavitù da cui liberarsi al più presto. Se è il contatto con l'organo sessuale maschile che si desidera, evitare di usare il profilattico.


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