Attivazioni Biologiche

Disturbi neuropsichici dello sviluppo

07 01 2025
Perla saggia:
Vale la pena che un bambino impari piangendo
quello che può imparare ridendo?

Gianni Rodari

Premessa

Questo studio è il tentativo di capire cosa dice la religione medica commerciale ufficiale, per poterla abbinare ai concetti della NMG® relativi alle Costellazioni Schizofreniche. Per farlo mi sono avvalso del "DIAGNOSTIC AND STATISTICAL MANUAL OF MENTAL DISORDERS - DSM-5-TR™", pubblicazione ufficiale valida in tutto il mondo.
Nota: Il mio è solo un tentativo di fare chiarezza su cosa siano i "Neurodevelopmental Disorders" o Distrubi dello sviluppo neurologico o neuropsichico nell'ottica delle 5 Leggi Biologiche. Non può in alcun modo essere considerato un punto di riferimento per trattamenti o diagnosi. Non ho la pretesa di chiudere il tema, ma voglio che sia di stimolo ad altri studi, ricordando al lettore che il disturbo della sfera neuro-psico-comportamentale è esclusivamente soggettiva e personale.


Giorgio Beltrammi
Bio-Pedia Humana
424 pagine B/N, 1450 termini circa e centinaia di immagini.

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1. Disturbi dello sviluppo neuropsichico

Sono un gruppo di condizioni del periodo dello sviluppo che si manifestano tipicamente all'inizio dello sviluppo, spesso prima che il bambino inizi la scuola, e sono caratterizzati da deficit dello sviluppo o differenze nei processi cerebrali che possono produrre compromissioni del funzionamento personale, sociale, accademico o occupazionale. Possono variare da limitazioni molto specifiche dell'apprendimento o delle funzioni esecutive, a compromissioni globali delle abilità sociali o delle capacità intellettive. La diagnosi richiede la presenza sia di sintomi che di funzionalità compromessa.
Spesso si verificano contemporaneamente: ad esempio, bambini con disturbo dello spettro autistico hanno spesso una disabilità intellettiva e molti bambini con disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) mostrano anche un disturbo specifico dell'apprendimento. Il disturbo dello sviluppo intellettivo è caratterizzato da deficit nelle capacità mentali generali, come ragionamento, risoluzione dei problemi, pianificazione, pensiero astratto, giudizio, apprendimento accademico e apprendimento dall'esperienza. Questi deficit possono determinare compromissioni del funzionamento adattivo, tali per cui l'individuo non riesce a soddisfare gli standard di indipendenza personale e responsabilità sociale in uno o più aspetti della vita quotidiana, tra cui comunicazione, partecipazione sociale, funzionamento accademico o occupazionale e indipendenza personale a casa o in contesti comunitari. Può derivare da una o più attivazioni biologiche verificatesi sia prima che durante il periodo di sviluppo, come separazioni dalla madre, violenze, traumi cranici di fatto.

I disturbi della comunicazione comprendono il disturbo del linguaggio, il disturbo dei suoni della parola, il disturbo della comunicazione sociale (pragmatica) e il disturbo della fluenza ad esordio infantile (balbuzie). I primi tre disturbi sono caratterizzati da deficit nello sviluppo e nell'uso del linguaggio, della parola e della comunicazione sociale, rispettivamente. Il disturbo della comunicazione sociale è caratterizzato da deficit nelle capacità di comunicazione verbale e non verbale che comportano compromissione sociale e non sono meglio spiegati da scarse capacità nel linguaggio strutturale, disturbo dello sviluppo intellettivo o disturbo dello spettro autistico.

Il disturbo dello spettro autistico è caratterizzato da deficit persistenti nella comunicazione sociale e nell'interazione sociale in più contesti, inclusi deficit nella reciprocità sociale (il darsi una mano l'un l'altro, l'empatia), comportamenti comunicativi non verbali utilizzati per l'interazione sociale (atteggiamenti, mimica facciale, segnali corporei) e capacità nello sviluppo, mantenimento e comprensione delle relazioni (fare amicizia e conservarla). La diagnosi di disturbo dello spettro autistico richiede la presenza di modelli di comportamento (fare sempre le stesse cose a scadenze prcise e ripetitive), interessi o attività ristretti e ripetitivi (pochi e limtitati interessi sviluppati all'estremo).

L'ADHD è un disturbo neuroevolutivo definito da livelli alterati di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività. La disattenzione e la disorganizzazione comportano l'incapacità di rimanere concentrati sul compito, la sensazione di non ascoltare e la perdita del materiale necessario per i compiti, a livelli che non sono coerenti con la presunta età o livello di sviluppo (definire la differenza tra un bimbo vivace ed uno seriamente alterato, è compito arduo e molto sfuggente). Comporta iperattività, irrequietezza, incapacità di stare seduti, intrusione nelle attività altrui e incapacità di aspettare, sintomi eccessivi per l'età o il livello di sviluppo. Nell'infanzia, l'ADHD si sovrappone spesso a disturbi che sono spesso considerati "disturbi esternalizzanti" (relativi all'interazione con gli altri), come il disturbo oppositivo provocatorio e il disturbo della condotta.

Il disturbo specifico dell'apprendimento, si verifica quando sono ripetutamente presenti deficit specifici nella capacità del bambino di percepire o elaborare informazioni per apprendere competenze accademiche in modo efficiente e accurato (escludendo del tutto il percepito di piacevolezza e interesse da parte del bambino stesso, rispetto alle competenze accademiche di cui sopra). Questo disturbo neuroevolutivo può causare invalidità nel poter leggere, scrivere o far di conto (escludendo il perseguimento delle capacità specifiche di quel bambino che, magari, ha doti artistiche, intuitive, percettive e di altro genere).

I disturbi motori neuroevolutivi includono il disturbo della coordinazione evolutiva, il disturbo del movimento stereotipato e i disturbi da tic.

1.1 Disturbo dello sviluppo intellettivo

(Disabilità intellettiva)

1.2 Disturbo del linguaggio

1.3 Disturbo della fluenza ad esordio infantile

(Balbuzie)

1.4 Disturbo della comunicazione sociale

(Afasia)

1.5 Disturbo dello spettro autistico

(Autismo, Sindrome di Asperger)

1.6 Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

(ADHD)
Modello persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo, caratterizzato da:

Giorgio Beltrammi
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1.7 Disturbo specifico dell'apprendimento

(Dislessia, Discalculia)
Difficoltà nell'apprendimento e nell'uso delle competenze accademiche, con la presenza di almeno uno dei seguenti sintomi:

Le difficoltà di apprendimento iniziano durante gli anni dell'età scolare, ma potrebbero non manifestarsi completamente finché le richieste per le abilità accademiche interessate non superano le capacità limitate dell'individuo (ad esempio, come nei test a tempo, nella lettura o nella scrittura di lunghe relazioni complesse per una scadenza ravvicinata, carichi accademici eccessivamente pesanti);
Le difficoltà di apprendimento non sono meglio spiegate da disabilità intellettive, acuità visiva o uditiva non corretta, altri disturbi mentali o neurologici, avversità psicosociali, mancanza di competenza nella lingua dell'istruzione accademica o istruzione educativa inadeguata.
Attivazione: Rottura di relazioni dei genitori con i loro genitori. Può riguardare una lateralità corretta o disturbata, osservare la lateralità biologica. Importante l'aspetto transgenerazionale. "Voglio essere separato dai miei genitori". "I miei genitori hanno un brutto rapporto con i miei nonni".
Confondo e mescolo i membri del mio clan. Non posso parlare dei segreti del clan. Far di conto è pericoloso (memorie transgenerazionali di drammi legati al far di conto o dell'aver sbagliato i calcoli)
Costellazione: Costellazione della Corteccia Sensoria e della Corteccia post-sensoria.

1.8 Disturbo da movimento stereotipato

(Autolesionismo)

Comportamento motorio ripetitivo, apparentemente intenzionale e apparentemente senza scopo (ad esempio, stringere le mani, dondolare il corpo, sbattere la testa, mordersi, colpirsi il corpo). Tale comportamento interferisce con le attività sociali, accademiche o di altro tipo e può causare autolesionismo. L'esordio avviene nel primo periodo di sviluppo e non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o di una condizione neurologica e non è meglio spiegato da un altro disturbo neuroevolutivo o mentale. Occorre specificare se:

Attivazione: Rancore territoriale e Attivazioni di identità. Soggetti a ipercontrollo ed invasione territoriale genitoriale con difficoltà alla definizione delle propria identità. Fase depressiva della costellazione;
Costellazione: Costellazione Aggressiva depressiva.

1.9 Disturbi da tic

Un tic è un movimento motorio o una vocalizzazione improvvisa, rapida, ricorrente e non ritmica.

Disturbo di Tourette

Disturbo persistente da tic motori o vocali

Attivazione: Movimento e/o espressione verbale impediti; Proibizione al movimento ed all'esternazione emotiva; Memorie transgenerazionali di impedimento al dire ed al fare;
Costellazione: Costellazione della Corteccia Motoria.
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