Attivazioni Biologiche

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Elementi di indagine

12 07 2025
Perla saggia:
Quella dell’investigazione è,
o dovrebbe essere,
una scienza esatta e andrebbe quindi trattata in maniera fredda e distaccata.

Sir Arthur Conan Doyle
Parole chiave: #indagine #causa #diagnosi

Avendo visto i telefilm del Tenente Colombo ormai diverse volte, mi sono chiesto in cosa potesse essermi utile nella comprensione e nell'osservazione delle 5 Leggi Biologiche, al fine di poter aiutare meglio coloro che chiedono il mio supporto.
La procedura criminologica può essere utile nell'indagine sul senso biologico della singola manifestazione della specifica persona. Come sappiamo una malattia o un sintomo non si manifestano a caso, ma è spesso difficile capire perché si è manifestato quel sintomo o quella alterazione anziché un'altra, perché in quel momento e perché con quella intensità o con quella cadenza, per non parlare del grado di invalidità residua.

1. Sviluppo della trama

Analizziamo brevemente la trama di un episodio di Colombo:
  1. Una persona, minacciata o ricattata, è spinta a progettare il delitto (è in fase attiva); che piaccia o meno, mettendoci dalla parte dell'assassino, si può sviluppare una certa comprensione e qui si evidenzia il senso dell'atto che sta per compiere; tralasciamo la questione lagale;
  2. L'assassino compie il delitto (Fase di riparazione, precisamente la Crisi Epilettoide) tentando di far passare la morte come accidentale, fortuita, o autoinflitta; qui si nota la sofisticazione della bugia non solo al riguardo degli investigatori, ma soprattutto verso se' stesso, sapendo che ciò che ha compiuto è un biglietto di sola andata per continuare a mentire, il che determina il nuovo Conflitto Attivo che potrebbe durare per il resto dei suoi giorni;
  3. L'assassino cerca di far finta di essere estraneo all'accaduto, ma è in uno stato di tensione che gli impedisce di essere originale, vero e limpido, finendo per compiere qualcosa che desta l'attenzione e il sospetto dell'inquirente. L'assassino cerca anzitutto di negare il legame tra se' e la vittima, aumentando la quota di menzogna e di cortisolo. La resistenza che si sviluppa al suo interno, tra verità, moralità, emozioni e razionalità, lo rende sempre più goffo e insofferente;
  4. L'assassino capisce di essere il principale sospettato ed alcune verità traspaiono, anche quelle che non credeva che altri avrebbero mai potuto capire. La tensione aumenta, si sente legato, braccato, assediato dall'inquirente. Ogni mossa è sorvegliata, ogni azione da giustificare e la tensione aumenta. L'indagine porta a galla verità persino più antiche di quella che ha portato a compiere l'omicidio;
  5. L'omicida è scoperto, formalmente accusato e arrestato. La tensione cala drasticamente e spesso l'assassino vuole sapere dove ha sbagliato e come l'inquirente è stato portato a sospettare di lui.

Giorgio Beltrammi
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2. Trasposizione

Vediamo quindi di capire come quanto illustrato si possa sviluppare al proposito della malattia e del malato. Spero solo di riuscire a farmi capire.
  1. La persona vive, nella sua quotidianità, una condizione di difficoltà che diventa sempre più incancrenita; Mente a se' stessa, sopporta, resiste, lotta in funzione di ottenere qualcosa o di liberarsi di qualcosa, ma è difficile;
  2. Le cose si inaspriscono tanto da culminare con l'ennesima e grande bugia verso se' stessa: questo è l'omicidio - uccide la sua ultima e più intensa verità - che non risolve affatto la situazione perché ora deve continuare a mentire e nascondere il cadavere (che ha la maledetta tendenza a farsi vedere);
  3. Cominciano i sintomi della fase attiva che diventano evidenti (ipertensione, tachicardia, insonnia, irritabilità ed altri segni di simpaticotonia) e si rivolge al primo specialista che investiga la sua struttura corporea, restando ben lontano dalle ragioni emotivo-percettive del suo cliente;
  4. Le menzogne proseguono, ma le cose della sua vita sembrano funzionicchiare e il delitto sembra passato inosservato; inizia una fase di riparazione e compaiono i sintomi della fase calda che vengono riportati al dottore che, analizzata nuovamente la struttura, continua a rimanere lontano dalle ragioni vere di tutto quanto;
  5. Le menzogne continuano e ricomincia il ciclo, fatto di nuove bugie, nuove fasi attive o fasi di riparazione mai completate;
  6. Giunge un giorno in cui i sintomi sono gravi, tanto gravi, oppure giunge una cronicizzazione invalidante; la persona è un non vivente che non ha la forza di morire e nemmeno quella di vivere. Lo specialista non ha risposte e le propone le cosiddette "terapie sperimentali".

3. I criteri dell'indagine

Stante che è fortemente significativa la sensibilità del singolo operatore, l'accuratezza della sua preparazione e la sua istintività, non è scontato che tutti gli operatori giungano allo stesso risultato e per completare un percorso investigativo che porti a comprendere crimine/malattia, scrivo questo articolo basandomi sui quattro cardini della comprensione criminologica:

  1. Predisposizione (al crimine) all'attivazione biologica;
  2. Movente (all'atto criminoso) all'attivazione biologica;
  3. Occasione (per il compimento del crimine) per l'attivazione biologica;
  4. Modo (per attuare il crimine) per valicare lo stato di emergenza.

Vediamo quindi di analizzare questi quattro punti, uno alla volta, ma prima sento il dovere di dire che nel fenomeno investigativo vanno considerate tutte le sfaccettature del crimine e, a proposito del malato, vanno analizzati tutti gli aspetti dell'individuo, non solo la struttura. Chi analizza solo e tipicamente la struttura, senza mai scendere nella componete umana, è proprio la medicina ufficiale o commerciale. In altri termini sono i tecnici che fanno i rilevamenti sul luogo del delitto, i membri del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) che, pur importanti, si limitano a nemmeno la metà della realtà criminologica e legale.
Se ci si pensa bene - ma è comunque da verificare di persona - quando si va dal medico, questi cerca di rilevare i segni della malattia, ma nulla cerca al riguardo della causa o del motivo per cui quella causa ha coinvolto la persona o perché questa sia sensibile a quella causa. Misura, valuta, quantifica e raccoglie i dati per far si che possano inquadrarsi in una sindrome ben identificata. Chi sia quella persona, che storia abbia, quali dinamiche relazionali viva, non sono rilevanti. A ciò si aggiunga che non potendo essere esperto di tutto, trova utile e doveroso inviare l'assistito a uno o più specialisti che peggiorano ulteriormente lo spezzettamento del cliente.
Come si può vedere manca tutta la parte intelligente dell'approccio alla malattia.


Giorgio Beltrammi
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3.1 Predisposizione

In questo contesto trattiamo di ciò che si può definire una predisposizione alla malattia, tuttavia io credo che non si possa parlare di disposizione ad ammalarsi, ma disposizione a vivere o a trovare condizioni, situazioni, relazioni e lavori che sono così impattanti da rendere la persona prona ad avere un movente all'attivazione biologica.
Questa disposizione all'avere una ragione per attivarsi biologicamente può essere ricercata attraverso lo studio e l'applicazione di Transgenerazionalità, Progetto Senso e Impronta di nascita, tre branche della conoscenza delle ragioni sottili dell'essere umano.

Lavori e mestieri (probabilità da verificare!)
  1. Agricoltore: problemi con le proprie origini o con la figura di madre Terra (mamma);
  2. Archeologo: problemi con segreti materni o dinastici;
  3. Attore: problemi con la propria identità;
  4. Cassiere: problemi economici stringenti nell'infanzia;
  5. Elettricista: padre mancante o assente;
  6. Ferroviere: problemi con la direzione della propria vita;
  7. Informatico: problemi di comunicazione alterata o mancante;
  8. Massaggiatore: problemi con contatti mancanti;
  9. Veterinario: problemi di comunicazione con i genitori;
  10. Macellaio: problemi di contatti perduti o legati a fatti di sangue;
  11. Sarto: problemi con i contatti;
  12. Avvocato: problemi di ingiustizia o di difesa;
  13. Imgegnere: problemi con la figura paterna;
  14. Notaio: problemi con territorio, giustizia e memorie;
  15. Insegnante: padre mancante.

3.1.1 Transgenerazionalità

Il comune denominatore è la vergogna di dire qualcosa che è successo nel clan. In altri termini si tratta di Segreti di cui non si deve parlare; né detti né ascoltati.

La forza dei segreti è la sua natura inconscia, nascosta, non detta, che opera nell'ombra; coinvolge tutti i componenti della famiglia: cugini, zii, fratelli, nonni, nipoti, ecc.
Il dramma, nell'albero genealogico, viene riparato o trasformato dalla persona attraverso:

In definitiva e desolatamente Funzioniamo in base ad un dramma familiare.

Segnali da analizzare

3.1.2 Impronta di nascita

3.1.3 Progetto senso (PS)

Il Progetto Senso (PS) è un'opportunità per sanare alcune ferite indotte dai genitori (non per dolo), dalla fecondazione fino ai tre anni di vita, per non somatizzarli nel fisico, potendo divenire delle cronicità.
Il figlio mostra l'ombra del risentimento dei suoi genitori e dei suoi antenati e lo fa attraverso sintomi fisici ed emotivi che possono essere classificati come malattie o alterazioni del comportamento.
Rimando il lettore a consultare questa pagina in proposito.


Giorgio Beltrammi
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3.2 Movente

Secondo Treccani si tratta di:

"Stimolo, impulso che spinge ad agire; è sinonimo di motivo, di cui ha però un uso più limitato, in quanto si riferisce esclusivamente alla causa diretta che determina un’azione, soprattutto nel campo dei comportamenti delittuosi o che comunque si allontanino dalla norma"

Insomma si tratta della ragione per la quale una persona sviluppa una particolare serie di sintomi od una specifica alterazione ed è particolarmente significativa quando la persona mostra tali alterazioni con una certa frequenza, tanto da potersi definire "cronicità". Per poter indagare sul movente della malattia, potrebbe essere utile lo studio dell'Enneagramma che, trattando del meccanismo legato alla personalità, può permettere di capire come funziona la persona ammalata.

La teoria alla base dell'Enneagramma dice che in seguito alle difficoltà incontrate durante l'infanzia e persino nel periodo prenatale, ciascuna persona sviluppa delle specifiche risposte alla vita, che poi tende a fissare in uno schema comportamentale. Ogni enneatipo ha un suo sistema di valori, un suo modo di relazionarsi, presenta dei limiti ma anche dei punti di forza. Ogni tipo ha un sistema rappresentazionale (visivo, auditivo, cenestesico) privilegiato per acquisire informazioni ed un canale di accesso secondario per elaborarle, ne trascura un terzo.
Si potrebbe immaginare ogni enneatipo che indossa delle lenti attraverso le quali passa la verità, ricevendo alterazioni che poi è interpretata proprio sulla base di quelle alterazioni. Ogni uomo o donna di questo mondo vive in una sorta di prigione emotiva e comportamentale.

Emanuele Baciarelli ha effettuato uno studio accurato sulla prevalenza di patologie specifiche in specifici enneatipi e questo può aiutare nella ricerca del Movente Attivatorio. Sappiamo che:
  1. Enneatipo 1: con la sua rabbia interiore, mai espressa; con la sua ricerca di pulizia e perfezione; con la sua tendenza al giudizio soprattutto di se', potrebbe sviluppare alterazioni come: Acne (percezione di essere contaminati), Dermatiti (percezione di contatti sgraditi), Vitiligine (percezione di essere stati gravemente contaminati), Miopia (perché deve tenere d'occhio cosa succede attorno a se'), Presbiopia (per poter scorgere l'errore e l'imperfezione in lontananza), Maculopatie (ciò che vedono è inaccettabile), Miopatie (per l'eccessiva tensione), Miocardiopatie (per dover sempre lottare per la perfezione e l'ordine), Nevralgia del trigemino (per il metterci la faccia), cervicalgie (per l'estrema rigidità), Ipersudorazione (per il voler scivolare via da situazioni inaccettabili), Riniti su base allergica (per il continuo trovare qualcosa che non va), Costellazione ossessiva;
    ▶ Il suo movente è la sua rabbia;
  2. Enneatipo 2: La paura di perdere i contatti e di essere abbandonato, lo porta a tenere in preallarme tutte quelle strutture e funzioni relative proprio ai contatti, per cui potrebbe sviluppare: Problemi alla sfera genito-sessuale (noduli mammari, cisti ovariche, amenorree), Dermatiti date da contatti perduti, Problemi ano-rettali (emorroidi, ragadi) per poter definire a chi appartenere, Obesità quando si sente abbandonato o isolato, ritenzione idrica per le stesse ragioni;
    ▶ Il suo movente è il legare chi teme di perdere;
  3. Enneatipo 3: La sua incessante ricerca di sfide e di successo, unita alla sua identificazione con ciò che ha conseguito, lo portano a temere la sconfitta e il fallimento e per poter vincere ad avere il meritato riconoscimento dagli altri, cerca sempre nuove gare da vincere e nuove coppe da conquistare. Avendo spesso il sistema simpatico iperfunzionante, può soffrire di Problemi alla tiroide (Tiroiditi, Cancro alla tiroide, Ipertiroidismo) per poter cogliere al volo l'occasione di vincere, Problemi surrenalici (Sindrome di Cushing) per la costante tensione data dal dover raggiungere il risultato, Problemi visivi (cataratta, congiuntivite) per tutte le occasioni di vittoria che gli sono mancate, Problemi linfoghiandolari (linfoma di Hodgkin), Problemi ano-rettali (emorroidi, ragadi) per l'ansia di dover scegliere quale sia la cosa più conveniente;
    ▶ Il suo movente è la paura di fallire;
  4. Enneatipo 4: Tormentato dalla sensazione di vuoto interiore e dal sentirsi incompreso a vari livelli, questo enneatipo tenta sempre di non scomparire nel conformismo e nelle mode; la sua empatia gli crea quella sofferenza che, incredibilmente, lo fa sentire vivo. Legato al passato, vive spesso di nostalgie. Può soffrire di Problemi di glicemia (ipoglicemia, diabete) per gestire la sua volubilità e gli entusiasmi che poi si spengono tragicamente, Costellazione maniaco-depressiva, Problemi di Obesità e ritenzione idrica per via della sua percezione di isolamento, Problemi osteo-articolari (artriti, artrosi, cervicalgie) dati dal suo imperterrito percepito di inadeguatezza e svalutazione, Problemi psico-sensoriali;
    ▶ Il suo movente è l'autoflagellazione;
  5. Enneatipo 5: La costante ricerca e protezione della propria privacy, lo portano a isolarsi e a interagire su piani razionali e di conoscenza; ciò lo rende impenetrabile e poco empatico; Può soffrire di Problemi urinari (cistiti, calcoli renali, uretriti) legati al costante marcamento territoriale, Anemia per la sua percezione di carenza, Costellazione autistica data dal rifiuto che ha subito e la rabbia che ne è seguita, Problemi visivi (miopia), Problemi uditivi (ipoacusia), Problemi polmonari (polmoniti, dispnee) per il vissuto frequente di minaccia territoriale;
    ▶ Il suo movente è proteggere la sua privacy;
  6. Enneatipo 6: Portato a diffidare di tutti, persino di se' stesso, questo enneatipo si copre di paure e incertezze che tenta di mitigare con regole e norme, prediligendo seguire acriticamente un capo che gli dica cosa fare. Può avere Problemi ano-rettali (emorroidi, ragadi) per il non sapere mai quale scelta fare e che lo faccia stare al sicuro; Problemi polmonari (polmoniti, dispnee) per il vissuto frequente di paura; Costellazione planante per il costante cercare di volare via; Problemi ipertensivi della pressione diastolica per il suo costante essere in tensione dato dalla paura;
    ▶ Il suo movente è la paura;
  7. Enneatipo 7: Proteso alla libertà ed all'evitare di essere bloccato, questo enneatipo cerca di alleggerire ogni condizione e la sua genialità lo porta a disperdersi in milioni di rivoli razionali e progettuali. Potrebbe soffrire di Disturbi ansiosi e del miocardio per dover sempre trovare una nuova via d'uscita dai problemi che non può evitare; Problemi venosi (Flebiti, varici) per il trovarsi bloccato in situazioni e relazioni troppo stringenti; Costellazione planante per il costante cercare di volare via; Problemi motori (sclerosi multipla, SLA) come estrema soluzione al non poter scappare; Vertigini quando non trova la direzione giusta;
    ▶ Il suo movente è la fuga;
  8. Enneatipo 8: Portato al controllo costante ed all'uso della forza, questo enneatipo esercita una territorialità totale, essendo influenzato dal possedere e dal dominio non solo delle cose, ma anche delle persone. Per queste ragioni potrebbe avere: Problemi coronarici (infarti coronarici) a seguito di perdite e riconquiste territoriali; Problemi mnemonici (amnesie); Costellazione aggressiva soprattutto quando non è tenuto in considerazione; Problemi sensoriali (paresi facciale) perché l'8 ci mette sempre la faccia;
    ▶ Il suo movente è il dominio;
  9. Enneatipo 9: Individuo compiacente e pacifico, tende a spegnere ed anestetizzare se' stesso per non dare fastidio e mantenere la pace globale. Potrebbe patire: Problemi cutanei (neurofibromi, psoriasi) per la sua avversione al contatto fisico; Problemi glicemici (ipoglicemia, diabete) per il paradosso di caricarsi di energia per ottenere ciò che vuole salvo poi rinunciare al momento di passare all'azione; Problemi miocardici per la sua forzata sopportazione delle tematiche e dei bisogni altrui; Problemi di Obesità e sovrappeso per proteggersi dagli altri e per fare in modo che gli altri lo vedano e lo considerino.
    ▶ Il suo movente è l'evitamento;

3.3 Occasione

In questa parte parliamo proprio della DHS, ovvero dell'evento che porta all'avvio del programma SBS; l'occasione di vita che, mettendoci di fronte ad un problema per noi importante, ci dona l'opportunità di cambiare non tanto l'esterno, quanto il nostro interno. Non si possono evitare le occasioni, dal momento che viviamo, ma quelle occasioni che avviano i nostri programmi SBS, ci indicano il nostro punto di immobilità, il nostro gancio che ci àncora, il fermo alla nostra evoluzione. La DHS ci da' l'opzione di evolvere.
Per poter capire le occasioni di attivazione del o dei programmi SBS, occorre analizzare le varie attivazioni, tenendo sempre presente che al momento della nascita viviamo tutte le possibili attivazioni e in quel frangente veniamo programmati a rispondere a condizioni future simili, per cui tutte le reazioni successive sono degli eventi scatenanti.

3.3.1 Attivazione del boccone

  • Il più arcaico e profondo, che riguarda ogni cosa che promuove, mantiene e sostiene la vita;
  • Il boccone può essere reale (animale/vegetale) e/o virtuale (umano) e l'individuo lo percepisce come vitale;
  • Riguarda tessuti e organi endodermici.
Ciò che conta è Mangiare/Bere, Respirare, Evacuare, Copulare
  1. Mangiare/Bere nell'umano può anche significare avere e ricevere soldi, quindi avere un lavoro o una retribuzione (pensione, ad esempio). Ne deriva che la condizione di una perdita finanziaria o della perdita del lavoro o il furto della pensione, o minacce a queste cose, possono essere occasioni di avvio di una DHS legata al boccone;
  2. Respirare significa anche avere spazio, vivere pienamente, vivere le relazioni viscerali, avere vita davanti a se'. Ne consegue che condizioni in cui la vita (non solo la propria, ma anche quella di una persona cara, come genitore o figlio) sia impossibile, o inesorabilmente avviata alla fine dopo atroce malattia, può essere l'occasione di avvio di una DHS il cui denominatore comune è il Panico della Morte. Attenzione quindi alle diagnosi mediche e alla loro inesorabilità;
  3. Evacuare nell'umano significa non solo eliminare gli scarti del metabolismo, ma anche eliminare le cose sudicie, abiette, sporche, le fregature, le porcherie, i tradimenti, le merde esistenziali. Ma ci sono anche condizioni in cui questa eliminazione è impossibile o dannosa, come nel caso delle percezioni di isolamento, abbandono, lotta incessante. In questo caso il trattenimento dell'acqua è vitale per avere il tempo di tornare a condizioni vivibili. Basta quindi sentirsi esclusi, perdere i propri punti di riferimento o percepire che ogni singolo giorno è una lotta per la pura sopravvivenza, per individuare l'occasione di avviare quella che si può definire "condizione grave", ovvero la Sindrome del Profugo che ha la tendenza a far peggiorare ogni altra DHS concomitante;
  4. Copulare fa riferimento alla necessità biologica di riproduzione. Qui non si tratta dell'attività sessuale intesa alla buona relazione ed all'intesa tra i due partner sessuali; qui si tratta di far incontrare i due gameti e avviare la genesi di un nuovo individuo. Coito interrotto e uso di anticoncezionali, aborti (volontari o involontari), instabilità del nido, precarietà del cibo, possono essere l'occasione di avvio delle DHS riguardanti il sistema riproduttivo.

3.3.2 Attivazione da attacco

  • Riguarda l'integrità della persona, o di una sua struttura, che si sente attaccata, insudiciata, sporcata, deturpata;
  • Può essere un attacco reale (animale) e/o virtuale (offese, brutte parole nell'umano);
  • Questa attivazione riguarda tessuti e organi del mesoderma antico o laterale.
Ciò che conta è Proteggersi

Nell'umano riguarda la violazione del proprio corpo, ma anche la percezione di non avere più difese (sradicamento, espulsione dal clan, esilio). Questa percezione di violazione può essere vera e propria (stimolazione fisica della struttura), ma anche virtuale (sguardi pungenti, parole di condanna, pubblico ludibrio, vergogna) il che allude ad una fragilità/debolezza del soggetto rispetto alla propria integrità. L'occasione può essere quella di sentirsi guardati e giudicati non tanto dagli altri, ma da se' stessi (acne). Altra occasione è quella in cui viene posta una diagnosi minacciosa e la percezione è di avere organi o strutture attaccati, fragili, deboli, indifesi. Di fatto non sono le parole altrui a ferire, quanto la propria permeabilità ad esse (mesoteliomi).

3.3.3 Attivazione da inadeguatezza

  • Riguarda l'adeguatezza della persona ad affrontare la vita e le sue sfide;
  • Percezione di incapacità ad adempiere ad una funzione biologica;
  • Riguarda organi e tessuti del mesoderma recente o dorsale;
Ciò che conta è Agire, Riuscire

Nell'umano ha a che fare con il Giudizio, sia riguardante la necessità e l'importanza dell'agire (il vantaggio deve essere superiore allo svantaggio), sia riguardante le proprie capacità e dotazioni per raggiungere il risultato. Il giudizio sulla necessità e sull'importanza dell'azione è dato dalle nostre razionalità, da ammaestramenti, obblighi, moralità, sfide, rinunce e via dicendo; il giudizio sulle nostre capacità di agire ed ottenere il risultato può risultare dal valutare le condizioni esterne, ma soprattutto dalla nostra lotta interiore tra il sentirsi abili e capaci e il percepirsi inabili, incapaci, non meritevoli, privi del diritto ad agire, bloccati da obblighi, contratti, fedeltà e via discorrendo. Le opzioni, su una popolazione di 8 miliardi di individui, sono 8 miliardi. L'occasione che la vita mette di fronte ad un individuo è quella di esercitare il proprio diritto alla vita e ad ottenere ciò che vuole; se in tale occasione l'individuo dubita di se' e si frena, si avvia il programma SBS;

3.3.4 Attivazione da separazione o distacco

  • Processo sofisticato riguardante i contatti fisici (animale) e/o affettivi, sociali, intellettuali (umano);
  • Distacco da un contatto desiderato, o da contatto non voluto;
  • Riguarda organi e tessuti ectodermici.
Ciò che conta è Relazione, Contatto, Appartenenza

Nell'umano queste attivazioni intervengono troppo presto, purtroppo, per la precoce separazione dalla madre per questioni lavorative che in Natura non esistono. A parte il coinvolgimento cutaneo, che è abbastanza leggero, i problemi più gravi sono a livello cerebrale, vista la forte possibilità di determinare la comparsa di Costellazioni cerebrali che causano grossi problemi comportamentali. La perdita di contatto può essere vissuta dal bimbo con ingiustizia (rabbia), con la percezione di rifiuto e allontanamento, con indefinizione dell'identità. Nell'età adulta l'occasione interviene proprio per indurre la persona a sistemare il suo costante percepito di dipendenza da chi non c'è stato o non c'era.

3.3.5 Attivazione di territorio

  • L'individuo può percepire
    • perdita di territorio
    • minaccia di territorio
    • invasione del territorio
    • impossibilità al marcamento territoriale
  • Riguarda organi e tessuti ectodermici.
Ciò che conta è Avere un territorio, marcarlo, preservarlo, riconquistarlo

La questione territoriale è estremamente complessa ad ogni livello, a partire dal proprio corpo, il proprio spazio, le proprie relazioni intraterritoriali ed interterritoriali. Sono questioni legate alla lateralità biologica, al sesso, alla fertilità, alla socialità, alla cultura ed altro. Le sfaccettature del vissuto territoriale sono di tale sofisticazione e di tale complessità che nessuno può comprenderle del tutto, a parte chi le vive. Non sto qui ad analizzare la questione, ma rimando il lettore a questa pagina. L'occasione in cui si vivano problemi territoriali serve a indurre la persona a lasciare andare tutto ciò che crede appartenergli, ma che di fatto, non determina la sua vita e la sua morte. Gli animali non possiedono il territorio in cui si collocano, non possiedono l'albero su cui vanno a riposare o la grotta in cui si ritirano. Ne esercitano la difesa e la salvaguardia per potersi riprodurre, null'altro!

3.4 Modo

Qui mi riferisco alla modalità in cui il programma SBS si manifesta e non mi dilungo, sono cose che chi frequenta questo sito dovrebbe sapere. Qui si parla della Seconda Legge Biologica (curva bifasica) in relazione alla Terza legge. Occorre mettere insieme ciò che accade nella fase attiva con i diversi tessuti e le rispettive aree cerebrali di gestione e, a questo proposito, vi lascio l'immagine sottostante che riassume tutto. Non vado oltre.


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4. Conclusioni

Se siete arrivati fin qui, avrete certamente potuto constatare che l'indagine bio-emotiva può essere mooooooolto lunga e, anche conducendo analisi e indagini per lungo tempo, non è affatto scontato che si giunga a scoprire l'assassino/responsabile. Nella mia pur breve esperienza ho potuto verificare che alla sola prima consultazione (che dura dai 60 agli 80 minuti) si può scalfire solo la superficie del vissuto della persona (se concede il privilegio di farsi scalfire) e che anche percorrendo vie ben definite, si rischia di perdere il filo conduttore di quella vita che chiede aiuto e mi trovo a scoprire che la persona stessa ha perso il filo della sua esistenza; come potrei mai riuscire a capire appieno le migliaia di sfumature, connessioni, correlazioni emotive e corporali di quella persona?
Prendete un medico che ha a disposizione forse una decina di minuti per visitare la persona (perché ha l'ambulatorio pieno, perché vuole far soldi o per pianificazione aziendale). Fa già fatica ad indagare la sola struttura corporea (usando attrezzi sempre più tecnologici, ma sempre meno umani), figuratevi se si intrufola nella giungla amazzonica delle emozioni, dei percepiti e della psicologia del suo assistito!

L'indagine psico-bio-emotiva non può avere standard d'azione, tanto meno protocolli d'indagine o linee guida a cui riferirsi rigidamente. È una questione di sensibilità, intuizione, empatia, ascolto, osservazione, percezione e comunque l'operatore non ha compiuto nemmeno un passo nelle scarpe di chi gli chiede aiuto. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che nel momento in cui si indaga sulla malattia o sui sintomi di una persona, si è già indotta una modificazione del suo stato. Questo articolo è solo un tentativo di raccontare quanto possa essere complessa suddetta indagine, partendo da una gloriosa serie di telefilm. Nei vari episodi, la frase che Colombo diceva ricorrentemente era "Ancora una piccola cosa..." prima di lasciare il sospettato; ebbene succede proprio questo nell'indagine sulla malattia/sintomo, si aggiunge sempre una nuova piccola cosa!

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